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Scuola Diaz
by ziaGenova Monday, Jul. 19, 2004 at 6:42 PM mail:

Nella notte tra il 21 e 22 luglio 180 poliziotti irrompono nelle scuole Diaz e Pacoli massacrando di botte 93 persone, distruggendo computer e sequestrando hard-disk di avvocati e video.

Il complesso Pascoli-Diaz-Pertini (sui nomi delle scuole c'e' sempre stata gran confusione, ma per comodita' vengono indicate come Diaz la scuola dormitorio, mentre come Pascoli la scuola media center) e' costituito da due edifici contenenti vari Istituti, che nel luglio 2001 viene assegnato al Genoa Social Forum per realizzare il media center e un centro di comunicazione e di training dove vari gruppi potessero fare i propri allenamenti per i presidi e per le azioni, nonche' come dormitorio (anche se in realta' questo uso sara' un uso improprio che se ne fara' senza che sia possibile impedirlo.

Nella Pascoli i 4 piani della scuola contengono una sala stampa e una palestra/infermeria nel seminterrato, una stanza di supporto legale e di supporto medico, oltre agli uffici di comuicazione del GSF al primo piano, i media alternativi al secondo piano, indymedia al terzo piano e alcune strutture di segreteria come fotocpiatrici e via dicendo al quarto piano con accesso diretto al terrazzo.

Nella Diaz la palestra e' adibita a zona di training con un piccolo corridoio e stanzino sulla destra dell'ingresso come luogo di accesso pubblico a internet.
Rapidamente la scuola diventa anche un dormitorio per Manifestanti che non avevano trovato altro luogo dove dormire.
Durante tutta la settimana decine di hacker e mediattivisti mandano avanti la baracca, consentendo a operatori media di ogni sorta di raccontare quello che stava avvenendo a Genova.
Sabato 21 luglio, la sera, mentre molti manifestanti che dormivano nella Diaz stavano gia' decidendo di tornare a casa la sera stessa, compaiono alcuni plotoni della polizia nella piazzetta a monte di via Cesare Battisti (la via dove si trovano le due scuole).
La polizia parte a passo di marcia e invade sia la scuola Diaz che la Pascoli. Durante la marcia rimane incastrato, tra le due scuole, un mediattivista che viene pestato a sangue e lasciato in fin di vita.
Se nella Pascoli la furia dei poliziotti si spegne quasi subito contro i computer dei legali, medici e mediattivisti, oltre che, anche se limitatamente, contro i manifestanti stessi, nella Diaz e' una carneficina.

Mentre nella Pascoli le persone vengono messe al muro e con la faccia al suolo e i locali perquisiti, nella Diaz l'ingresso e' associato ad un vero e proprio massacro con caccia all'uomo angolo per angolo del palazzo.
Rapidamente si sparge la voce e fuori dalle due scuole si affolla di giornalisti, fino a che la Polizia si ritira dalla Pascoli e dalla Diaz.
Nel ritirarsi dalla Diaz arrestano tutti i 93 presenti (esclusi coloro che sono riusciti miracolosamente a scappare) non prima di averne feriti decine e lasciati tre in condizioni gravissime, di cui uno in fin di vita.

Per ore si sussegue l'uscita delle barelle e il trasferimento nei cellulari delle persone che escono dalla Diaz mentre all'esterno il coro e' quello di "Assassini, Assassini", soprattutto quando le forze dell'ordine fanno uscire un sacco nero con tutto il materiale sequestrato, che viene scambiato con un cadavere.
Ormai a notte fonda le forze dell'ordine si ritirano e faranno una conferenza stampa dove accusano i 93 di essere parte di una organizzazione internazionale finalizzata alla devastazione e al saccheggio, nonche' di essere stati aggrediti a mano armata e di aver ritrovato pericolose armi all'interno della Diaz.
Dopo pochissimo tempo molte di queste affermazioni si dimostreranno false, mentre solo 2 anni dopo anche il ritrovamento di due bottiglie incendiarie e il tentato accoltellamento di un poliziotto verra' dimostrato falso.

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