La sentenza definitiva e' domani alle quattro ora locale alla High Court di Gerusalemme, accorrete numerosi se siete in questa parte di mondo.

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- Stamattina hanno tentato di deportare Giordano,
utilizzando la famosa firma, sapendo che una volta
firmata la richiesta d'appello dal giudice della High
court l'intero caso veniva riesaminato. Giordano dopo
cinque giorni di sciopero della fame si reggeva a
malapena in piedi e non poteva resistere la
deportazione. Per fortuna c'e' stata un'azione
combinata fra i genitori di Giordano che chiamavano
l'ambasciata, e gli avvocati che davano istruzioni a Giordano mentre
tentavano di far approvare e firmare la
richiesta in tempo. Alla fine non e' stato nemmeno
portato all'aereoporto.

-Peter e' in un carcere di massima sicurezza nel
deserto in zona Beer Sheva. Una gran brutta prigione a
detta di chi ci e' stato. Uno di quei posti tipici da
queste parti, in cui gli organi del diritto
internazionale non hanno accesso e gli interrogatori
si svolgono con le modalita' che chiunque si occupi di
Palestina ha sentito raccontare altre volte.
Altra storia, insomma. Agli avvocati non e' permesso di
parlarci. Temiamo le torture siano continuate.

- Oggi la richiesta d'appello e' stata approvata
presso l'high court di gerusalemme. Sapendo che la
decisione sulla deportazione avrebbe richiesto almeno
un giorno, gli avvocati dei due ragazzi hanno deciso
di chiedere anzitutto l'immediato rilascio dei due in
coerenza con le due sentenze di scarcerazione
gia' emesse. E poi, per domani, di decidere se farli
tornare nel proprio paese da liberi cittadini col
proprio volo o se deportarli come criminali, bollarli
per sempre da Israele e creare loro un record legale
che poi risulta ovunque vadano ( se per aggressione di
poliziotti a Gerusalemme, o per aggressione di soldati
in closed military area, questo l'accusa non ce l'ha
ancora graziosamente comunicato).

L'accusa sembrava in difficolta' ed ha evitato
l'incontro davanti al giudice, preferendo il
patteggiamento preliminare. Purtroppo alla fine
dell'intera giornata il giudice si e' rifiutato di
deliberare sulla scarcerazione immediata. Ad un'intera
ora di proteste ed argomentazioni degli avvocati il giudice
ha candidamente risposto che non era nelle sue
competenze farlo.

Ma se un giudice della corte suprema non puo'
richiedere la scarcerazione di due ragazzi detenuti
per arbitrario volere della polizia contro due
sentenze, c'e' da chiedersi chi ne sia in grado in
questo paese.

Una piccola buona notizia:
Giordano ha deciso di sospendere lo sciopero della fame.
Tanto Israele per tradizione non ci fa caso,
allora tanto vale avvelenarsi lo stomaco con quella roba che servono.

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Pestaggi e deportazioni illegali a Gerusalemme

La sconcertante odissea di un attivista statunitense e di un turista veronese.

Nel pomeriggio di venerdi 27 agosto Peter L , statunitense , viene fermato
nei pressi di porta Damasco dalla polizia israeliana, "colpevole" di impugnare
una bandiera Palestinese. Vicino a lui una telecamera riprende la scena,
e' imbracciata da Giordano T. un giovane turista veronese. Entrambi tornavano
a Gerusalemme dopo aver partecipato alla manifestazione contro la costruzione
del muro ad Abu Dis, dove fra altri illustri personaggi del panorama politico e culturale
Palestinese e Israeliano era presente il nipote di Mahatma Gandhi, Arun.

Peter resiste passivamente all'arresto e la pattuglia presente e' costretta a chiamare
rinforzi dato che intorno alla scena si va raggruppando una piccola folla.
La tensione sale mentre Peter viene trascinato a forza da quattro agenti.
Nel goffo tentativo di caricarlo sulla volante un deflettore dell'auto scoppia in frantumi.

La polizia reagisce sparando in aria raffiche di mitra ed esplodendo assordanti,
mentre alcuni "shebab", i ragazzini dei sassi, lanciano alcune pietre che feriscono tre poliziotti.
Solo l'intervento dell'esercito permette il definitivo arresto di Peter che viene infilato
a forza in una jeep sotto i violenti colpi dei soldati. Giordano, che ha continuato a riprendere,
viene fermato e fatto salire su una volante: e' l'inizio di un incubo.

Vengono subito trasferiti nella vicina stazione di polizia dove iniziano i maltrattamenti
che si protraggono per tutta la notte. Gli avvocati riescono a incontrare i due solo il giorno
seguente, poco prima del processo che si svolge a porte chiuse. Le loro condizioni sono pietose.
Peter e' coperto di ematomi e grumi di sangue, il che evidenzia che non e' stato sottoposto
a medicazioni dopo la prima serie di pestaggi. I suoi abiti sono in brandelli.

Durante l'udienza viene presentato dalla difesa il video girato da Giordano, fortunosamente
recuperato immediatamente prima del suo arresto. Le immagini scagionano completamente i due
e il giudice si vede costrettoa rilasciarli dietro il pagamento di una cauzione.
I due sono legalmente liberi, la sentenza emessa gli permette di riprendere la loro "vacanza".

Quando gli avvocati si presentano per prelevarli, pero', la polizia si rifiuta di lasciarli
andare, aggrappandosi ad inconsistenti cavilli. Vengono di nuovo rinchiusi e trasferiti,
dando vita ad un grave precedente in cui la "pubblica sicurezza" si pone al di sopra delle
decisioni della magistratura.

I due "spariscono" per parecchio tempo, separati e spostati in diverse prigioni.
Continuano le percosse e le pressioni psicologiche. Solo nella giornata di Lunedi l'avvocato
riesce a vedere Giordano che, sotto minacce, e' stato obbligato a firmare un foglio che permetterebbe
la sua deportazione nelle seguenti 72 ore.

Le sue condizioni si sono aggravate, considerando che sia lui che Peter portano avanti lo sciopero
della fame da cinque giorni, per protestare contro la loro illegittima detenzione.

Lunedi' notte e'stato rintracciato anche Peter, rinchiuso in un complesso penitenziario vicino a Beer Sheva,
conosciuto per la sua pessima fama. Chi e' riuscito a vederlo fa sapere che ha subito nuovi pesanti pestaggi.

Gli avvocati lanciano un allarme dato che la condotta della polizia israeliana rappresenta una forzatura inedita,
che permetterebbe in futuro di deportare chiunque, ignorando anche le sentenze emesse in un giusto processo.

Nonostante possa implicare un prolungamento della detenzione e' ferma l'intenzione di Peter di ricorrere
alla corte suprema, nel tentativo di disinnescare questo pericoloso meccanismo.
Giordano dal suo canto spera di fare altrettanto, impugnando la dichiarazione che gli e' stata estorta.

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Pete cambia faccia! E anche l'auto dei soldati è diversa!
CLAMOROSO FALSO!
Lo sapevo che era tutto inventato. Non sono le stesse foto!!!!! BUFFONI!
http://italy.indymedia.org/news/2004/08/609649.php

sei in malafede in modo sconcertante.

se leggi l'articolo capisci, ma tanto e' inutile.

prima hanno tentato di metterlo nella macchina
ma non ci sono riusciti
[e e' "scoppiato il finestrino]

poi e' arrivata la jeep
e ci si sono messi in 5 a infilarlo nella jeep

la faccia e' la stessa, sherlok da strapazzo!
nella foto che hai postato ha solo perso il cappello...
se guardi bene poi la maglia e' la stessa.

bocciato!

sei un perfetto idiota


addio

Questi sono andati lì per farsi arrestare e poi fare le vittime, altro che turisti del cazzo. Buffoni state giocando con la pelle degli altri, siete degli sciacalli. Andate due giorni a fare i volontari in qualche ospizio italiano invece di rompere i coglioni solo per soddisfare il vostro ego: oppure andate a fare gli spiritosi in qualche posto del mondo dove invece di processarvi vi tagliano la testa con un coltello da pesce

Bel posto Israele, dove è concesso esprimere il proprio dissenso.
Uno viene arrestato perchè gira con la bandiera palestinese, e l'altro perchè filma questa penosissima scena. Che reati gravi, cazzo!!!
Per non parlare poi della tutela dei diritti, inesistente.

Sembra evidente che gli Ebrei hanno imparato molto dagli aguzzini nazisti che li massacravano e deportavano.
Forse, dopo attenta analisi, hanno ritenuto i metodi dei vecchi nemici i migliori e più validi per imporsi e per usurpare terre altrui. Ed hanno scelto, per capo, uno che esteriormente somiglia poco ad Hitler, ma che la pensa alla stessa maniera.
Mi domando perchè quel Dio che tanto decantano e rispettano a chiacchiere, non perde la pazienza e li condanna a vagare per sempre nei deserti.

kekazz@tiscali.it

Naziebrei? E poi non sareste antisemiti. Ah ah ah...

SARESTI, fessacchiotto, SARESTI!
Singolare maschile.
1 ha scritto quello che non ti piace? Con 1 te la prendi.

SINGOLARE MASCHILE...
oppure il commento offensivo lo hai scritto tu stesso per poi attaccare lo spazio che ti mette a disposizione questa possibilità?

Dato che lui usa il plurale (naziebrei) e che come lui ci sono tanti che postano 'sta roba, io li accorpo e li mando affanculo in gruppo, ok? Così risparmio tempo.

Chi di voi è mai stato ad Oswiecim (Auschwitz) ed a Brzezinka (Birkenau)?
Ci sono stato meno di un mese fa, e al ritorno ho avuto la triste conferma che non è mai la razza o la nazionalità a distinguere i buoni dai cattivi. Gli Israeliani (cioè non tutti gli Ebrei, per fortuna!) si sono purtroppo dimenticati di ciò che significa essere perseguitati a morte, espulsi, isolati, massacrati.
Israele non è uno stato in cui si rispettano i diritti umani (ma chi mai si può vantare ancora di rispettarli integralmente? Forse solo Olanda, Svezia e pochissimi altri...), quindi è giusto e legittimo che si protesti e che si documentino le inutili brutalità della polizia (questa sì, che è uguale in tutto il mondo - in democrazia, pseudodemocrazia, teocrazia... davvero ovunque!).
Con ciò non si vuole assolvere la Palestina. Non appena i Palestinesi avranno uno stato tutto loro riconosciuto internazionalmente, allora le proteste per il rispetto dei diritti umani coinvolgeranno anche la Palestina stessa, che dovrà senz'altro rimediare a molte delle proprie ingiustizie interne. Nello stesso tempo, però non occorre mollare la ferma richiesta di demolire il muro del duemila, di rimuovere tutti gli insediamenti costruiti aldifuori della linea del '67, ma nello stesso tempo di condannare le assurde bombe sugli autobus e i razzi contro le scuole elementari.
Ciononostante il dialogo pacifico deve continuare con entrambi i contendenti.

" Gli Israeliani (cioè non tutti gli Ebrei, per fortuna!) si sono purtroppo dimenticati di ciò che significa essere perseguitati a morte, espulsi, isolati, massacrati"

Ti sbagli. E' il contrario. Israele è nato per quello. Per evitare che gli ebrei facessero ancora la stessa fine. Chi si poteva immaginare che una volta nato Israele la storia ricominciava con gli arabi?
Ti cito dalla proclamazione dello Stato d'Israele:
"Tendiamo una mano di pace e di buon vicinato a tutti gli Stati vicini e ai loro popoli, e facciamo loro appello affinché stabiliscano legami di collaborazione e di aiuto reciproco col sovrano popolo ebraico stabilito nella sua terra. Lo Stato d'Israele è pronto a compiere la sua parte in uno sforzo comune per il progresso del Medio Oriente intero.".
La risposta, nemmeno 24 ore dopo, è stato un attacco massiccio degli arabi su 5 fronti.
Quando gli arabi hanno capitato che non potevano vincere con le armi, hanno usato un'altra arma, ben più efficace.
Non si sa perché, ma prima del 1960 si diceva "gli arabi di Palestina". Dopo la nascita dell'OLP si parla invece di: "Palestinesi" e di "Popolo Palestinese". Perché prima no? Qualcuno, una buona volta, me lo sa spiegare? AIUUUTOOO! MI SAPETE DIRE PERCHE'? PERCHE' GLISSATE SU QUESTA QUESTIONE? PERCHE' NEL '47 NESSUNO USAVA IL TERMINE "PALESTINESE"? Non riesco a ricevere una risposta. Di solita mi si risponde con altre domande. Ma nessuno - ripeto NESSUNO - ha saputo risolvere questo mistero.
E io so perché. Non è un mistero. E' evidente, sotto gli occhi di tutti.
Rispondi anche questo: nel '45, se fossi stato ebreo, tu saresti rimasto in Germania, Polonia e in tutti gli altri Paesi in cui hai visto morire fratelli, sorelle, madre, padre ecc.? SARESTI RIMASTO O AVRESTI PREFERITO ANDARE IN ISRAELE? Sinceramente...

Potrei anche sbagliarmi, ma non lo credo.

Hai citato la proclamazione dello Stato d'Israele:
"Tendiamo una mano di pace e di buon vicinato a tutti gli Stati vicini e ai loro popoli, e facciamo loro appello affinché stabiliscano legami di collaborazione e di aiuto reciproco col sovrano popolo ebraico stabilito nella sua terra. Lo Stato d'Israele è pronto a compiere la sua parte in uno sforzo comune per il progresso del Medio Oriente intero."

Israele, da allora, ha stravinto cinque guerre locali di cui tre scatenate dallo stesso, ed ora, non più accerchiato, si ritrova negli inconsueti panni di aguzzino di minoranze. La situazione, dalla fine del mandato britannico ad oggi, si è quindi radicalmente capovolta. Se nel 1948 Israele poteva essere un bellissimo tentativo di integrazione, nel corso degli anni (e delle guerre) la politica Israeliana si è decisamente spostata verso posizioni razziste e xenofobe (a parte il compianto tentativo di Rabin).
Sfortunatamente, la memoria Israeliana di Auschwitz si è dissolta nel giorno di Sabra e Chatila.
Per non parlare dei diritti civili dei "cittadini Israeliani non ebrei" (arabi, samaritani, greci, armeni), giorno per giorno sempre più limitati e ristretti, fino ad arrivare poco tempo fa al divieto dei matrimoni misti (questa è davvero una legge razziale, vergogna Israele!).

"Non si sa perché, ma prima del 1960 si diceva gli arabi di Palestina. Dopo la nascita dell'OLP si parla invece di: "Palestinesi" e di "Popolo Palestinese". Perché prima no? Qualcuno, una buona volta, me lo sa spiegare?"

La colpa è solo della nostra informazione. Loro, da sempre, si sono definiti "Palestinesi" (il nome deriva dall'arabizzazione del termine "Filistei": i Filistei-Palestinesi sono antichi almeno quanto gli Ebrei e si sono islamizzati relativamente tardi, quasi cinquecento anni dopo la conquista araba della Palestina. Inoltre non tutti i Palestinesi sono musulmani: il 15% circa è di fede cristiana). Ma dato che la Palestina non era riconosciuta come stato, motivi di opportunità politica (ricordate la divisione del mondo in blocchi) "sconsigliavano vivamente" di usare il termine Palestinesi (e noi sappiamo quanto "vivamente" seguivano i consigli dei potenti, i giornalisti RAI dei '60 e '70!!!).

"Rispondi anche questo: nel '45, se fossi stato ebreo, tu saresti rimasto in Germania, Polonia e in tutti gli altri Paesi in cui hai visto morire fratelli, sorelle, madre, padre ecc.? SARESTI RIMASTO O AVRESTI PREFERITO ANDARE IN ISRAELE?"

Certo che avrei tentato una nuova vita in Israele! Ma dopo l'assassinio di Rabin, a meno che non mi fossi completamente rimbambito con l'età, avrei avuto anche il coraggio di andarmene dalla "nuova Birkenau", o quantomeno avrei provato a documentare le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani, proprio come sta facendo Giordano.

Amichevolmente,
Zert.

I Palestinesi non discendono dai Filistei. I Filistei non erano arabi, i palestinesi sono arabi. I palestinesi prendono il nome dalla Palestina, ma solo, appunto, dagli anni Sessanta. E gli arabi, come sai, sono arrivati nella regione nel 600 D.C. Ai tempi dei romani i Filistei non esistevano già più. Questa dei Filistei è solo una bella favola ipocrita da contrapporre alla Terra Promessa ebraica. Per le altre cose posso essere più o meno d'accordo. Quello del matrimonio misto è un falso problema, perché ci sono lo stesso. E' una legge forse ingiusta, ma compresibile se si vuole mantenere una parvenza di ebraicità in Israele (è l'unico Stato ebraico del pianeta, mentre di Paesi arabi, con leggi ancora più assurde, ce ne sono tanti, ma tanti; se Israele fosse a maggioranza musulmana tanto varrebbe cambiare nome...infatti la querelle a proposito del ritorno dei profughi serve solo a quello: islamizzare Israele arrivando alla sua distruzione dall'interno...è così che vogliono combattere il sionismo). E comunque la legge viene aggirata, come ho detto, quindi è ininfluente.

"I Filistei non erano arabi, i palestinesi sono arabi."

Certo che non erano arabi, si sono arabizzati quando gli arabi hanno sbaragliato i greci bizantini che li opprimevano (non con il razzismo, ma con un fisco esagerato!) impoverendoli. Persino i pochi ebrei scampati alla diaspora romana e rimasti in Palestina accolsero gli arabi da liberatori, in quanto l'Islam di quei tempi post-Maometto era molto tollerante (molto più dei cristiani, occidentali od orientali che fossero), senz'altro molto di più di quello odierno.
I Palestinesi attuali discendono dai Filistei incrociati con gli Arabi; nel corso dei secoli i Palestinesi si sono totalmente arabizzati. La stessa cosa è successa per i Maghrebini, di origine Mauritana-Numida, incrociatisi prima con Vandali e Alani e poi con gli Arabi che, nel tempo, li hanno arabizzati quasi del tutto.
Anche gli Ebrei non sono del tutto semiti! Gli Esseni o Galilei, ad esempio erano una popolazione indoeuropea (lo dice il nome: Galilea = terra dei Galli - probabilmente un ramo meridionale dei Galati dell'Anatolia) convertita all'Ebraismo già 300 anni prima di Cristo. Molti Ebrei Askhenazi di origine russa, inoltre, sono i diretti discendenti dell'antico popolo dei Khazari, turcomanni convertiti all'Ebraismo intorno al 350 d.C. Ci sono inoltre i Falascià, popolazione Etiopico-Ugandese convertita all'Ebraismo ai tempi di Salomone e solo da pochi anni giunta in Israele. E i Sefarditi, poi, sono un miscuglio di Ebrei, Spagnoli e Arabi!

"Ai tempi dei romani i Filistei non esistevano già più."

Le nazioni che soccombono scompaiono dai documenti ma, salvo tremendi genocidi, le persone continuano comunque a riprodursi e a tramandarsi oralmente le tradizioni. I Romeni, ad esempio, sono latini letteralmente "scomparsi" dalla storia per quasi 500 anni per poi "riapparire" da neolatini in mezzo a Turchi, Slavi e Magiari (miracolo?).

Il divieto al matrimoni misto... "è' una legge forse ingiusta, ma comprensibile se si vuole mantenere una parvenza di ebraicità in Israele..."
Dopo quello che ho scritto questi divieti non hanno alcun senso. Tutta la terra (salvo forse gli Eskimesi e qualche tribù Amazzonica) è popolata di "bastardi". Chi ti scrive ha scoperto un trisnonno Austriaco figlio di una coppia mista Austro-Slovena, e un altro trisnonno che era un marinaio Thailandese! E non sono passati neppure cento anni. Parlare di razze pure è semplicemente idiota e assurdo.

"...è l'unico Stato ebraico del pianeta..." c'è anche una Repubblica Autonoma degli Ebrei, facente parte della Federazione Russa (ma chissà perchè gli Ebrei non hanno mai considerato la possibilità di fare terra promessa di quell'ameno territorio, donato agli Ebrei dallo Zar e confermato dai Sovietici; verdissimo, grande il doppio di Israele e tuttora disabitato, si trova sul fiume Amur. Questa non è una critica, semplicemente non capisco.)

"...mentre di Paesi arabi, con leggi ancora più assurde, ce ne sono tanti"

ma non è certo con la guerra, con l'occupazione della loro terra e l'espulsione dei loro cittadini, che si può insegnare loro a migliorare le loro leggi e istituzioni.

"se Israele fosse a maggioranza musulmana tanto varrebbe cambiare nome..."

Mi auguro che tutto il mondo diventi a maggioranza "umana" e che si possa cambiare nome alle terre ogni volta che si vuole, tramite referendum. Gli stati devono essere basati su confini, non frontiere o muri, e tutti gli uomini hanno secondo me il diritto di vivere la loro vita dove vogliono.

Questo vale anche per gli Ebrei, i quali possono per fortuna scegliere se vivere in Israele o altrove nel mondo, Europa, America, Russia (persino nei paesi arabi, se saranno capaci di confrontarsi pacificamente mettendo da parte per sempre il sogno della grande Israele "dal mar greco al mar persiano").

A domani, se vuoi.
Zert