01-stampa_prep.jpg, image/jpeg, 450x600
Inoltre, dal proibizionismo in poi e' scontato che i divieti sortiscono solo aumenti del consumo, aumenti dei prezzi e diminuzione della qualita'.
INTRODUZIONE DELLA "DOSE MASSIMA CONSENTITA" 0,25 gr di THC, il principio attivo della marijuana e dell'hashish; 0,20 gr eroina, oppio e morfina e ketamina; 0,30 di mdma, il principio attivo dellí ecstasy; 0,50 di cocaina
Stabilire una quantita' unica, uguale per tutti Ë arbitrario ed ingiusto. Chi la stabilisce? E come? E poi, visto che le pene sono uguali, Ë naturale che si preferir‡ rischiare la galera per trafficare e vendere le sostanze piu' care (per es. la cocaina) con il risultato che nel mercato aumentera' la disponibilita' di droghe pesanti a scapito delle altre.
Il rischio che si corre e' altissimo. Senza contare che, l'alternativa delle politiche di riduzione del danno e la possibilita' di informarsi su cio' che si sceglie di assumere, vengono spazzate da un'unica via di uscita possibile: le COMUNITA' DI RECUPERO, ormai diventate potentissime holding del riscatto sociale, vero e proprio esperimento di carceri privati, in cui gli "sfortunati tossicodipendenti" possono trovare "rifugio" a proprie spese o prestando gratuitamente la propria forza lavoro all'imprenditore/redentore di turno.
Inoltre non ci sara' piu' per la prima infrazione la semplice ammonizione del prefetto, ma le sanzioni scatteranno immediatamente e pesantemente. La trovata non e' nuova. Gia' la legge 162 varata nel 1990 ad opera di Jervolino-Vassalli tento' di punire il consumo di sostanze. La decisione di introdurre la "dose media giornaliera" diede subito i suoi frutti con centinaia di arresti e vere e proprie tragedie.
|