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Amedeo Savoia-Aosta: è il nostro nuovo Sovrano! W il Re! W il Re! W il Re! W il Re!
by Unione dei monarchici italiani per Amedeo Friday, Dec. 17, 2004 at 9:10 PM mail:  

Amedeo d'Aosta scende in campo: sarò re! "Se il popolo italiano lo vorrà...". Il Duca d'Aosta, dopo "l'investitura" della Consulta del Regno, che lo preferisce a Vittorio Emanuele, lancia il suo patto dei Patrioti. E un ministero gli assegna un'incarico.

Amedeo Savoia-Aosta:...
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L’OCCHIO DI OLGHINA – CAPPERI! QUANTO E’ VERDE IL SOGNO MEDITERRANEO DI AMEDEO DI SAVOIA DUCA D’AOSTA – UN FIGLIO DEL VENTO CHE OLTRE AL PASSATO PRODUCE ANCHE IL PASSITO…



Olghina di Robilant

Non sono prelibatezze da mangiare. Sono le belle piante grasse, i fiori e le colture dei suoi giardini a Pantelleria. Il principe Amedo di Savoia duca d’Aosta ha appena pubblicato “Il mio sogno mediterraneo” - Edizioni Polistampa - un bel libro che racconta e ritrae lo splendore dell’isola di Pantelleria e quel giardino “tutto da scoprire in cui piante succulente ed alberi esotici si mescolano sapientemente ad olivastri, lentischi, capperi, fichi d’India ed altre piante mediterranee” come dice il frontespizio.

Sorprende ancora Amedeo con i suoi hobby e le sue preferenze che vanno dalle ricerche d’alto mare alle esplorazioni subacquee, dalle scalate su vette alpine alle colture di vitigni come quelli che producono il suo ottimo Passito di Pantelleria. Davvero ottimo, lo so per averci preso una sana ciucca. Dice Amedeo:

“Il verde è nel mio Dna. Un patrimonio genetico che è venuto a formarsi con l’apporto di molti miei antenati, a partire dai Re d’Italia, che hanno voluto creare splendidi viali alberati in molte città italiane, per continuare con il mio bisnonno Amedeo che fece lo stesso in Spagna durante il suo pur brevissimo regno, poi con il Duca degli Abruzzi che in tutta la sua vita di esploratore raccolse piante, semi, foglie per consegnarli a svariati orti botanici e collezioni pubbliche, e con mia nonna che, appassionata dell’Africa, ai primi del secolo ne ha percorso gran parte del territorio con una carovana in compagnia di Lady Delamare; per giungere fino a mia madre, che amava progettare in prima persona i suoi giardini, come quello che si può ammirare nella villa della mia infanzia a San Domenico di Fiesole ( Firenze), o come quello della nostra tenuta nell’aretino, il Borro, com’era trent’anni fa”.

E’ incredibile la quantità e la qualità di piante che Amedeo poi presente ed illustra nel suo bel libro. Ma sorprende anche la scelta delle antiche foto (antiche più che vecchie) che mostrano Hélène di Francia, Duchessa d’Aosta, nel 1907 durante un viaggio in Africa che saluta con una stretta di mano il re dei watussi Warundi. E’ alta quasi come quel re gigantesco! O la foto del duca degli Abruzzi nel 1906 alla scoperta del Ruwenzori; un giovane aitante tra due barbuti signori con bastoni e zappe. O ancora il re dei Watussi Kigeli nella tenuta del Borro che tiene per mano i piccoli principini Aimone e Bianca. Un dignitoso scambio di ospitalità si direbbe.

Va ricordato che Amedeo ha studiato in Italia ed in Inghilterra, ha frequentato il Collegio Navale Morosini di Venezia ed ha completato gli studi presso l’Accademia Navale di Livorno dalla quale è uscito Ufficiale di Complemento della Marina Militare Italiana. Che parla cinque lingue ed è imprenditore agricolo. Che dal 1996 è stato nominato rappresentante del Comune di Palermo in seno alla Fondazione Internazionale Pro Herbario Mediterraneo con sede presso l’Orto botanico di Palermo e nel 97 ne è stato eletto Presidente. Che nel 2003 è stato nominato dal Ministro dell’Ambiente Presidente del Comitato di Gestione Permanente della Riserva Naturale statale “Isola di Vivara” situata nel golfo di Napoli.

Insomma uno che se ne intende e che dell’ecologia/piante/beni ambientali/giardini e tesori della natura in Italia è degno rappresentante. Molto tempo fa - ma questo non lo racconta nel suo libro - per pubblicizzare il suo vino non scelse di fare del presenzialismo reclamizzante ma si dilettò nel gettare a mare centinaia di bottiglie del suo vino vuote con all’interno un biglietto che diceva “ a chi raccoglie questa bottiglia regalo una cassa di questo vino. Prego rispondere a…eccetera”. Pensava, forse sperava di ricevere due o tre risposte. Gliene piovvero invece in tale quantità che per poco non dovette dare fondo alle sue cantine per mantenere la parola.

Disse poi: “Forse non ho guadagnato quanto speravo ma ho scoperto il tragitto delle correnti mediterranee che è stato molto interessante e forse di maggior valore. Ebbi modo di aggiornare molte mappe delle correnti nei nostri mari”. Perché Amedeo è un ottimista. Uno che ritiene il bicchiere mezzo pieno, mai mezzo vuoto. Provare per credere. Inizi con un bicchierino e vanno via che non te ne accorgi se non quando ti rimetti in piedi e navighi anziché camminare. Questo almeno va riconosciuto al “Passito Savoia Aosta” nella bella bottiglia sottile con etichetta disegnata da lui stesso.

“Do it yourself” è il suo motto. Definisce le sue piante ‘figlie del vento’ ma è anche lui stesso un ‘figlio del vento’. Natale con l’abete tagliato? L’abete finto? “Mai!” esclama subito. “Se ne può addobbare uno senza fargli del male lo si fa con l’abete del giardino lasciandolo dov’é. Altrimenti meglio il Presepe e basta”. Olé per Amedeo e sua moglie Silvia Paternò.

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Amedeo d'Aosta: "sarò il nuovo capo dello stato italiano, il Re d'Italia!"
by Unione dei monarchici italiani per Amedeo Friday, Dec. 17, 2004 at 9:10 PM mail:  

Amedeo d'Aosta: &quo...
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ROMA - Amedeo d'Aosta è pronto a scendere in campo anche lui, lanciando un
suo "contratto" con gli italiani: il "Patto dei patrioti". Primo obiettivo:
un seggio al Parlamento europeo. Il cugino dell'erede diretto dei Savoia ha
progetti ambiziosi, punta al connubio socialdemocrazia-monarchia e dà i voti
ai protagonisti della scena politica italiana.
Dopo che la Consulta del Regno, autorevole organismo italiano di
rappresentanza monarchica, ha cercato di passargli lo "scettro", a discapito
del cugino Vittorio Emanuele, il duca, che non ha mai nascosto l'urgenza di
impegno civile e politico attivo, vuole proporsi come rappresentante
dell'idea di monarchia democratica con "un patto tra italiani basato su
valori condivisi e una memoria che superi gli steccati ideologici e
post-ideologici. Un patto per l'unità delle Italie storiche di ieri e
dell'Italia 'plurale' di oggi, sintesi nazionale delle diverse realtà
territoriali".

"Io sono disposto - dice Amedeo - a svolgere un ruolo ponte per la
trasformazione dello stato, le riforme istituzionali, ruolo ponte tra la
tradizione monarchica e quella repubblicana. Non a caso - sottolinea -
definisco Ciampi, non il decimo presidente della Repubblica, ma il
quattordicesimo capo dello stato italiano, comprendendo anche i quattro re
d'Italia". Il progetto è illustrato nel libro-intervista "Proposta per
l'Italia", a cura di Fabio Torriero, Cinquantanove anni, ufficiale di marina
che ha prestato giuramento alla Repubblica, ora è il punto di riferimento
dei monarchici che lo hanno scelto come erede di Umberto II. "Mi
piacerebbe - confessa - dare il mio nome a un movimento 'centrale', non di
centro. Perché se diventassi capo dello stato preferirei non passare
attraverso i partiti, ma essere eletto direttamente dal popolo". Ma
aggiunge: "Se il popolo italiano dovesse chiedermelo e qualora mio cugino
rinunciasse ai suoi diritti, sarei pronto ad assumere anche le mie
responsabilità dinastiche. Sono stato educato per questo. La mia funzione
comunque, non si esaurisce rappresentando unicamente i monarchici. Io devo
servire il mio paese. Mi chiedo ogni giorno se ho fatto abbastanza per
l'Italia".

E intanto, Amedeo d'Aosta un incarico istituzionale già lo sta per avere. Un
primo passo verso la realizzazione delle sue aspirazioni. Il ministro per
l'Ambiente Altero Matteoli lo sta per insediare nella carica di presidente
dell'Area protetta dell'isolotto di Vivara, tra la costa flegrea e l'isola
di Procida. Il principe dovrà "controllare, proteggere e programmare lo
sviluppo della flora e della fauna della zona". La scelta è caduta su di
lui, perché Amedeo d'Aosta è già alla guida della fondazione Pro Hervorio
Mediterraneo, che fa capo alla facoltà di botanica dell'Università di
Palermo ed è un vero esperto in materia. "Sto aspettando solo - commenta -
l'imprimatur finale di Antonio Bassolino per mettermi al lavoro".

Il passo dalla botanica al trono evidentemente non appare troppo arduo al
principe, che pensa già alla forma di Stato: "Socialismo e monarchia - tiene
a sottolineare - è un binomio che ha mostrato di funzionare perfettamente".
Dell'Ulivo, dice: "Peccato, che sia ormai così diviso e che non abbia più
uomini. In questo modo sta solo infondendo troppa sicurezza nella
maggioranza". E su Sergio Cofferati, aggiunge: "E' una persona di
straordinaria intelligenza. Non capisco se si sia messo da parte davvero o
se persegue una linea fatta di piccoli passi. Lavora nella stessa ditta di
mio figlio. Sono compagni, insomma...". A Silvio Berlusconi, invece,
rimprovera di ostentare un "eccesso di ottimismo". "Il momento - osserva - è
tutt'altro che facile. C'è la recessione, ci sono problemi sociali gravi,
disoccupazione che aumenta. Il premier dovrebbe stare più attento a non
farsi prendere da eccessi di entusiasmo". E non è tutto. Il principe non
condivide neanche "l'obbedienza cieca" del governo agli Stati Uniti sul caso
Iraq. "Senza arrivare alla posizione tedesca - precisa - l'Italia avrebbe
potuto come la Francia mostrare maggiore cautela in questa delicata
situazione, dietro la quale sicuramente si agitano interessi che non ci
vengono detti".

Quanto al suo rapporto con il principe Vittorio Emanuele, con il quale è
aperto ormai il contenzioso dinastico, Amedeo d'Aosta assicura che è sempre
stato buono. "La cancellazione dell'esilio non è stato un regalo, ma un atto
di giustizia", commenta e rivela di avergli scritto una lettera,
invitandolo, non appena fosse tornato in Italia, a casa sua.

Ma il futuro movimento monarchico rischia di nascere già diviso: la
decisione della Consulta del Regno ha creato uno strappo anche perché,
sembra, presa con solo un quinto dei membri presente. Tant'è che stamattina,
mentre il duca d'Aosta, veniva intervistato su Uno Mattina dalla piazza del
Pantheon, un picchetto di monarchici è apparso alle sue spalle mostrando
cartelli con scritto "Viva Vittorio Emanuele".

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Ci sono 10 commenti visibili (su 16) a questo articolo
Lista degli ultimi 10 commenti, pubblicati in modo anonimo da chi partecipa al newswire di Indymedia italia.
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Titolo Autore Data
Sono tutti bastardi dentro ! Gaetano Sunday, Dec. 19, 2004 at 8:07 AM
pam!Pam! Gaetano Bresci Sunday, Dec. 19, 2004 at 2:23 AM
bang! Gavrilo Princip Saturday, Dec. 18, 2004 at 5:25 PM
dimentichi gli Asburgo Lorena! W Frantz Josef! Saturday, Dec. 18, 2004 at 4:56 PM
No problem repubblicana Saturday, Dec. 18, 2004 at 2:37 AM
con piacere....a 4b appallata Saturday, Dec. 18, 2004 at 12:44 AM
REFUSO bbbb Saturday, Dec. 18, 2004 at 12:13 AM
Ti vogliano al Quirinale!!!! Amedeo duca d'Aosta, sei buono e giusto e ci genuflettiamo!!! Maurizio, monarchico anti-comunista da Foggia Friday, Dec. 17, 2004 at 11:16 PM
Ma non si indigna nessuno che si contestano i valori democratici repubblicani!!!!! associazione amici dei partigiani di Napoli Friday, Dec. 17, 2004 at 11:09 PM
MA CHE PRESUNZIONE CHE HANNO QUESTI!!!! Precario di Casoria Friday, Dec. 17, 2004 at 11:09 PM
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