Giuliana, forza, coraggio compagna! Per te e Florence, 500mila, a Roma!
Giuliana, ti fanno vedere il video, i mandanti della sharja, gli aguzzini che ti vogliono morta?
Non senti niente ... solo silenzio?
In silenzio, il 'popolo della pace'.
Senza lingua, senza voce, dov'è l'attore, il protagonista?
C'erano selve di cartelli, gli striscioni con il tuo nome e quello di Florence, anche rimediati in casa, in casa dalle militanti di un temppo, i fantasmi riapparsi, 'Giuliana sei tutte noi!' ma la voce non c'era, nemmeno la voce fantasma...
Non ti giunge l'Urlo, il boato dei 500mila che attraverso terre lontane, avrebbero potuto far tremare le sbarre della tua prigione!
La prigione che si apre, tu a casa, subito ... a casa, sbaraccare le truppe, a casa anche loro, via dall'Irak, subito, dal paese maledetto dagli dei!
Perchè questo Giuliana, non si poteva dire, ma solo scrivere, sui grandi striscioni, sui cartelli appesi al collo, anche mio.
L'agire senza voce, ci è stato imposto, da quelli che dall'Irak non se ne vogliono andare.
Dall'ignobile Simona Torretta, il loro simbolo, l'emblema, la staffetta 'femminista' che ha parlato in nome loro, usando il tuo nome.
Lei, le volontarie come lei, in Irak per gli affari delle 'associazioni' non governative. Le merce-narie travestite da infermiere, le medicine scadute in dono ai bambini e alle donne ferite! Le crocerossine senza camice e crestina, le volontarie della gratuità del lavoro.
Che calpestano, il diritto al lavoro delle donne irakene. E che? non sono in grado, le donne dell'Irak, di farsi infermiere - loro - della guerra contro di loro, di lavorare negli ospedali, di soccorrere i loro genitori, fratelli, figli, mariti, e di essere per questo pagate?
L'indecenza di queste volontarie, le ambulanti delle merci e degli affari dell'Occidente, le novelle gesuite della croce, le staffette mandate a tastare il terreno!
L'indecenza della Torretta, che ti mette al suo fianco! Le due Simone e quelle come loro, vermi striscianti dell'italo-imperialismo, vermi dei loro affari in Irak e non solo lì!
Tu compagna, che con i tuoi scritti hai chiamato le donne irakene alla lotta, a strapparsi il velo, - per dio! -, per questo minacciata di morte! Tu e Florence!
Sì Giuliana, noi donne - la lingua - per parlare ce l'abbiamo, non siamo pesci mute, noi! Zittite di 'pettegole' il gusto di parlare, è nostro!
Adesso a casa, a casa ... anche se il popolo della pace è senza voce, il suo grande cuore, 500 mila, è venuto da ogni parte, senza una lira, svenato per il costo del viaggio e la fatica, Giuliana, per te e Florence, fuori dalle sbarre, a casa, subito!
Sì ti senti un po' meglio, sì, vero? Sì ti tireremo via da lì, non piangere più così, disperata, come nel video dell'orrore. Hai visto quanti, quanti eravamo ... nelle piazze, a Roma, a Parigi ...
Io Giuliana, sì, sempre 'anormale'- hai ragione - ero in cerca, di una voce, la mia e la tua insieme, una voce che si facesse "l'Urlo" della piazza per te, per Florence, contro la guerra!
Avevo il nostro fazzoletto rosso, quello che ci si metteva al collo ai vecchi tempi, ricordi?
Ti faccio un pò sorridere ... allora con la lanterna, nelle occupazioni di fabbriche e Università, a cercare l'operaio compagno di lotta, a fianco nostro, l'unità donna-operaio, per la nostra liberazione, per la soluzione finale della 'questione femminile', la Rivoluzione!
Giuliana, 25 operai della Fiom di Padova e di Verona, e un operaio di colore, di Brescia, che ha gettato nel cesso il Corano, - io e loro, a urlare, sette chilometri del corteo, un urlo nel grande silenzio, un urlo che non aveva nemmeno un megafono!
Un urlo non concesso alla classe operaia che scende in piazza!
Un urlo che invano hanno tentato di soffocare con la baraonda del 'rock', il fracasso musicale di chi è più forte di noi, per ora!
La voce straniera alla loro lingua, la voce che non può essere soffocata, l'Urlo, l'atto del gesto del corpo, fuori l'Italia dall'Irak, subito!
Olè ... olà ... liberate-le ... liberiamo-là e la 'nouvelle vague' l'onda abbiamo fatto, anche quella, ... con tutta la nostra forza, io, tu con me, gli operai che ti vogliono per quello che sei, una donna di lotta, una compagna!
Non riconoscono in te, queste avanguardie rosse, la giornalista della 'libera' informazione, nè la valletta volontaria, nè la donna della pace, ma tu e Florance, le compagne in pericolo di vita!
Giuliana, si, Giuliana io ero con loro, 1600 km lo sai, dalla nostra 'douce France', a Roma ... Come a Parigi, l'Urlo che unisce "Giuliana, Florence, compagne, libere, subito'"! "Fuori tutte le truppe dall'Irak" Subito!
L'Urlo che, anche se per ora troppo debole, ha attraversato il deserto fino a te! Fino alla finestra della prigione, l'Urlo operaio!
L'Urlo che vi libererà, compagne!
Giuliana, Florence a casa, presto tornerai Giuliana sì.
In Irak con la 'valeureuse', Florence, sì, tornerai, ma le mimose vi abbracceranno, le donne irakene, le assassine della sharja, le sorelle libere, con il nostro aiuto sì, ma con le loro mani, il velo strappato! ----------------------------------
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