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Ecco perché rimarremo in Iraq
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hubbert's peak Monday, Mar. 07, 2005 at 5:47 PM |
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I giacimenti di Nassirya ci servono per i prossimi vent'anni.
Il nostro governo è perfettamente consapevole che ci stiamo avvicinando a grandi passi al picco della produzione di petrolio (se non ci siamo già). Mai inquadrato da nessun telegiornale, mai citato neppure dalla stampa più di sinistra, a poche centinaia di metri dalla caserma dove i nostri soldati sono asserragliati si trova il grande giacimento petrolifero di Nassirya. Che a tutt'oggi, e fin dai tempi di Saddam, è alacremente sfruttato dall'ENI. E' una "nostra" concessione, gentilmente fornita da Saddam, in grado di sostenere il fabbisogno petrolifero italiano per i prossimi VENT'ANNI.
Onde mantenere la concessione per lo sfruttamento di questa indispensabile fonte di energia anche nell'Iraq americano, il governo ha appoggiato la guerra e inviato soldati, che oltre a servire da propaganda a Bush stanno lì a controllare che nelle infrastrutture ENI tutto fili liscio. Senza bombe, intendo.
Di questa situazione sono perfettamente consapevoli, oltre al governo, anche i parlamentari di sinistra, che per questo non chiedono se non flebilmente il ritiro delle nostre truppe. Le truppe non si possono ritirare perché SERVONO A NOI, non a Bush. E' una questione di INTERESSE NAZIONALE diretto.
Non aspettiamoci che ritirino i soldati: non accadrà mai, perché non stanno lì né per fare la guerra né per fare contento Bush, se non di striscio. Le truppe stanno lì perché dobbiamo fregarci il petrolio altrui onde mantenere lo status quo. I nostri "leaders" non si sognano, in alternativa, di andare in TV e annunciare a reti unificate "da domani occorre conservare, il petrolio va a 100 dollari al barile e staremo al buio, al freddo e andremo a piedi". Nessun politico va a raccontare una cosa del genere ai propri elettori (come se fossimo deficienti e non potessimo capire una situazione di emergenza).
Se vogliamo veramente portar via il nostro culo dall'Iraq, il messaggio che dobbiamo mandare è anzitutto quello della nostra consapevolezza sui veri motivi. E secondariamente, del nostro rifiuto a depredare gli altri perché i nostri politici non sanno prendere decisioni serie seppur impopolari.
Arduo compito, compagni.
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la Russia ha i giacimenti piu grandi del mondo
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fe Monday, Mar. 07, 2005 at 6:09 PM |
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Beh, la Federazione Russa, nel suo immenso territorio, conta con i giacimenti petroliferi e gasiferi piú grandi del mondo.
Nell'ultimo trimestre la Russia ha firmato contratti per la costruzione di oleodotti al Giappone e alla Cina. Si tratta delle forniture per i prossimi 40 anni. La Cina ha fornito al Cremlino il cash con cui ri-nazionalizzare la YUKOS, e tagliar fuori gli oanglo-sassoni.
Ci sono alternative piú lungimiranti a Nassirya.Il problema é l'attuale classe dirigente, resa miope dall'ideologia, superficiale come tutti i neofiti.
Gli ex fascisti, finalmente, assaporano il sapore dell'Impero, trasformando il nostro esercito in "truppe cammellate" degli Stati Uniti.
Fini puó solo e sempre dire di sí: appena disturba, gli cuciono la bocca come anti-semita e anti-democratico genetico
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beh
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splendido splendente Monday, Mar. 07, 2005 at 6:39 PM |
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Berlusconi aveva tentato di farsi amica la Russia favorendo investimenti italiani in quel paese, l'apertura di nuovi gasdotti dalla Russia all'Italia e facendo entrare la Russia nella Nato (con la firma di Roma), ma certe malelingue della sinistra l'hanno talmente criticato (anche quando per una volta faceva qualcosa di sensato) e così si è dovuto congelare tutto... ma alla fine chi ne paga... siamo noi, costretti a tenere soldati in Iraq (che costano) per un misero giacimento, quando, con la metà dei soldi investiti in Russia avremmo aiutati molta gente povera Russa a farsi una vita (e non sparato dietro ad altrettanto poveri iracheni e fomentato il terrorismo), avremmo ridotti i costi della vita in Italia... ma invece... tutto tace... e la guerra continua...
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...PARIGI-BERLINO-MOSCA
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MIL Monday, Mar. 07, 2005 at 6:51 PM |
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L'asse Parigi-Berlino-Mosca non é un frutto passeggero contro la guerra dell'Iraq, é un asse strategico alternativo dell'Europa che punta all'autonomia dagli USA.
Questo asse, é l'unico che ha capito che non siamo piú nel 1945, che l'Europa di oggi é un blocco economico EQUIVALENTE agli USA, con i conti a posto, e una moneta in ascesa... L'Europa é anche concorrente in molti campi: nella OMC ci sono contenziosi per i dazi messi da Bush sull'acciaio, per l'Airbus, per gli alimenti transgenici, per i satelliti Galileo ecc.
Quindi...
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ma va
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cren Monday, Mar. 07, 2005 at 6:57 PM |
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senti splendido nn certo nelle analisi
guarda che gli accordi con la russia non sono mica saltati per colpa della sinistra ,finiscila di piagnucolare.
prova ha ragionare chi ha premuto/intralazzato fino a far richiudere a riccio la russia ,te la ricordi la questione yukos e le lunghe mani statunitensi che volevano con strafottenza papparsi il petrolio russo.
bella zeppa ci hanno piantato in c... gli usa tanto hanno fatto e brigato che questi,i russi,preferiscono come dire ...'rifarsi una vita in oriente' .
ragiona non leggere solo libero,se poi piu in la di analisi piu che altro da frustrato politico non ti riescono,non sfogarti con commenti sempliciotti da bar dello sport.
puoi anche accontentarti ma la realta e ben altra cosa .
ti ringrazzio comunque di aver dato alla sinistra (in questo momento poi)tutto questo potere di 'interdizione',magari, ma purtroppo non e cosi.
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a parte le volgarità
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hubbert's peak Monday, Mar. 07, 2005 at 8:19 PM |
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volgarità a parte, il petrolio russo ha già passato il picco. ma a differenza dei Paesi OPEC che hanno le quote, possono estrarne a piena capacità quanto ne vogliono, in questo modo inondano chi lo chiede. A questi prezzi, gli conviene anche. Non dimentichiamo che la causa della caduta dell'URSS è stato proprio l'accordo USA-OPEC: producendo l'Opec al massimo, ha fatto scendere i prezzi al punto che la Russia guadagnava noccioline dal petrolio venduto. Non illudetevi: il petrolio russo non ha lunga vita, e soprattutto non l'avrebbero dato certo a noi. Mentre a Nassirya... c'eravamo già, da anni. E non è un "pozzetto", ma vent'anni di autonomia energetica. Non mi pare poco.
La verità è che questa dell'Iraq è solo la prima delle guerre che avremo per il controllo delle risorse rimanenti. Questa è la soluzione che i nostri illuminati politici hanno trovato al problema della fine del petrolio a basso prezzo.
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