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PISANU: SU CPT C'E' STATO UN MALINTESO : "sono strutture indispensabili"
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e-lotta Monday, Jun. 13, 2005 at 12:56 AM |
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IMMIGRATI: PISANU, SU CPT C'E' STATO UN MALINTESO EVIDENTE 'SONO STRUTTURE INDISPENSABILI PER CONTROLLO CLANDESTINI'
Roma, 9 giu. (Adnkronos) - Un ''evidente malinteso'': in una nota, il Viminale corregge alcune dichiarazioni attribuite -durante un incontro alla stampa estera- al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, al quale e' stata attribuita ''la volonta' di sospendere la costruzione dei Centri di permanenza temporanea (Cpt) previsti''. Parole che non risultano dalle risposte date dal ministro ad alcune domande.
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delturco e i cpt
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giovani comunist@ aq Wednesday, Jun. 15, 2005 at 4:17 PM |
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dal manifesto REGIONI Toscana e Abruzzo: no cpt E sette. Anche Martini e Del Turco aderiscono al forum nazionale proposto dal governatore pugliese ANTONIO MASSARI Un terzo delle regioni italiane si dichiara contrario alla legge Bossi-Fini e chiede la chiusura dei Centri di permanenza temporanea. A una settimana dall'appello lanciato dal presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, il fronte dei governatori ribelli si fa sempre più largo: con le adesioni di Ottaviano Del Turco, presidente dell'Abruzzo, e di Claudio Martini, presidente della Toscana, ieri è salito a sette il numero dei presidenti che parteciperanno al «Forum nazionale per la chiusura dei Cpt». Forum che Vendola ha indetto attraverso un'intervista al manifesto e che si terrà presto in Puglia. Nei giorni scorsi avevano già aderito i governatori di Calabria, Basilicata, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia: «E' il caso di discuterne seriamente», dice Martini, «i Cpt, così come sono strutturati adesso, con il filo spinato e la sorveglianza `carceraria', non sono una risposta ai bisogni di sicurezza e alle libertà dei cittadini, siano essi toscani o stranieri, per questo sono anch'io contrario alla loro realizzazione». In Toscana, per il momento, non esiste alcuna struttura: «Cinque anni fa», continua Martini, «quando abbiamo discusso se ospitare o no un centro, abbiamo ottenuto che non si decidesse contro la volontà dei Comuni. D'altronde i Cpt avrebbero dovuto rispondere a una situazione di estrema emergenza, ma poi, con il tempo, si sono verificati abusi e inefficienze, sia riguardo i diritti individuali, sia riguardo le minime garanzie di prima accoglienza. Riguardo i diritti umani sono stati criticati anche da organizzazioni internazionali come Medici senza frontiere: non è solo una questione politica, ma anche di accoglienza civile verso i migranti». Altrettanto netto il giudizio di Ottaviano Del Turco: «Sono d'accordo con la proposta di Vendola», spiega il governatore abruzzese, «mi associo al forum nazionale per costituire un tavolo di discussione tra istituzioni regionali, provinciali e comunali, associazioni e sindacati in grado di sperimentare progetti legislativi. E' indispensabile trovare una soluzione rapida e positiva poiché la chiusura dei centri esistenti e il blocco dei nuovi non risolve un problema che è assolutamente urgente». A unire i governatori, quindi, non c'è solo la volontà di chiudere i Cpt, ma anche l'esigenza di indirizzare il legislatore per una nuova politica sull'immigrazione. «Quella sui cpt non è una semplice battaglia politica fra centrodestra e centrosinistra, ma qualcosa di più», conclude Martini, «la Bossi-Fini rappresenta un deciso passo indietro rispetto alla legge precedente, che aveva imboccato la strada della programmazione degli ingressi, rinnovando le procedure di ammissione. La nostra riflessione deve allargarsi all'impianto stesso della legge: è doveroso, da parte dei presidenti di regione, sostenere questa esigenza con l'obiettivo di indirizzare le scelte del governo».
Intanto, dopo aver scoperto che pochi giorni fa, nel centro di identificazione di Borgo Mezzanone (Foggia), gli immigrati sono stati contrassegnati con dei numeri scritti sulle braccia, il Silp (Sindacato italiano lavoratori di polizia) ha scritto al presidente della repubblica: «Chiediamo il suo intervento per identificare ideatore e responsabili», scrive Michele Pellegrino, segretario della provincia di Foggia, «la Storia è piena di episodi simili che hanno dato inizio a tragedie. Il popolo ebraico ci ha insegnato che i giusti sono la nostra coscienza, facendo cadere gli alibi di chi si auto-assolve con la formula `ho ubbidito agli ordini'. Sono d'accordo con Vendola: questi luoghi andrebbero gestiti da migranti e senza forze dell'ordine».
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Toscana e Abruzzo: no cpt
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nocpt Thursday, Jun. 16, 2005 at 1:37 PM |
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Un terzo delle regioni italiane si dichiara contrario alla legge Bossi-Fini e chiede la chiusura dei Centri di permanenza temporanea. A una settimana dall'appello lanciato dal presidente della regione Puglia, Nichi Vendola, il fronte dei governatori ribelli si fa sempre più largo: con le adesioni di Ottaviano Del Turco, presidente dell'Abruzzo, e di Claudio Martini, presidente della Toscana, ieri è salito a sette il numero dei presidenti che parteciperanno al «Forum nazionale per la chiusura dei Cpt». Forum che Vendola ha indetto attraverso un'intervista al manifesto e che si terrà presto in Puglia. Nei giorni scorsi avevano già aderito i governatori di Calabria, Basilicata, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia: «E' il caso di discuterne seriamente», dice Martini, «i Cpt, così come sono strutturati adesso, con il filo spinato e la sorveglianza `carceraria', non sono una risposta ai bisogni di sicurezza e alle libertà dei cittadini, siano essi toscani o stranieri, per questo sono anch'io contrario alla loro realizzazione». In Toscana, per il momento, non esiste alcuna struttura: «Cinque anni fa», continua Martini, «quando abbiamo discusso se ospitare o no un centro, abbiamo ottenuto che non si decidesse contro la volontà dei Comuni. D'altronde i Cpt avrebbero dovuto rispondere a una situazione di estrema emergenza, ma poi, con il tempo, si sono verificati abusi e inefficienze, sia riguardo i diritti individuali, sia riguardo le minime garanzie di prima accoglienza. Riguardo i diritti umani sono stati criticati anche da organizzazioni internazionali come Medici senza frontiere: non è solo una questione politica, ma anche di accoglienza civile verso i migranti». Altrettanto netto il giudizio di Ottaviano Del Turco: «Sono d'accordo con la proposta di Vendola», spiega il governatore abruzzese, «mi associo al forum nazionale per costituire un tavolo di discussione tra istituzioni regionali, provinciali e comunali, associazioni e sindacati in grado di sperimentare progetti legislativi. E' indispensabile trovare una soluzione rapida e positiva poiché la chiusura dei centri esistenti e il blocco dei nuovi non risolve un problema che è assolutamente urgente». A unire i governatori, quindi, non c'è solo la volontà di chiudere i Cpt, ma anche l'esigenza di indirizzare il legislatore per una nuova politica sull'immigrazione. «Quella sui cpt non è una semplice battaglia politica fra centrodestra e centrosinistra, ma qualcosa di più», conclude Martini, «la Bossi-Fini rappresenta un deciso passo indietro rispetto alla legge precedente, che aveva imboccato la strada della programmazione degli ingressi, rinnovando le procedure di ammissione. La nostra riflessione deve allargarsi all'impianto stesso della legge: è doveroso, da parte dei presidenti di regione, sostenere questa esigenza con l'obiettivo di indirizzare le scelte del governo».
Intanto, dopo aver scoperto che pochi giorni fa, nel centro di identificazione di Borgo Mezzanone (Foggia), gli immigrati sono stati contrassegnati con dei numeri scritti sulle braccia, il Silp (Sindacato italiano lavoratori di polizia) ha scritto al presidente della repubblica: «Chiediamo il suo intervento per identificare ideatore e responsabili», scrive Michele Pellegrino, segretario della provincia di Foggia, «la Storia è piena di episodi simili che hanno dato inizio a tragedie. Il popolo ebraico ci ha insegnato che i giusti sono la nostra coscienza, facendo cadere gli alibi di chi si auto-assolve con la formula `ho ubbidito agli ordini'. Sono d'accordo con Vendola: questi luoghi andrebbero gestiti da migranti e senza forze dell'ordine».
e ora costruiamo una legge democraticamente avanzata e partecipata!
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ABOLIRE I "CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA"
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Giulio Vittorangeli Tuesday, Jun. 21, 2005 at 2:13 AM |
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GIULIO VITTORANGELI: ABOLIRE I "CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA"
(g.vittorangeli@wooow.it).
Ci chiediamo se e' piu' pericoloso lo squadrismo dei piccoli nazi rasati di casa nostra e la sua penetrazione nelle istituzioni rappresentata da esponenti del governo della nostra repubblica, o la totale ignoranza che circonda un tema delicato come quello dell'immigrazione. La sostanza e' che il razzismo, in questi ultimi vent'anni, e' stato serenamente sdoganato ed oggi non e' piu' un fenomeno nascosto e sottotraccia, ma in vetrina.
E non solo in Italia. Se in Germania una persona perbene che guida una lista di sinistra (alternativa all'andazzo neoliberista, condiviso da tutti i partiti presenti nel parlamento tedesco), nella sua campagna elettorale si
lascia andare contro gli stranieri che "porterebbero via" il lavoro ai tedeschi, allora siamo veramente messi mali.
Ignoranza, razzismo e odio, sono prodotti che costano poco, facilmente vendibili in tempi di crisi economica e culturale; che creano consenso in questa strana epoca di ricerca di capri espiatori.
Un ruolo non secondario e' giocato dai media, come produttori di notizie ansiogene, che hanno contribuito ad alimentare la diffusa sensazione di insicurezza. La realta'
e' che un mondo senza movimenti migratori non puo' esistere. Ne' potra'. In due secoli, dall'Italia sono emigrate circa 40 milioni di persone. E dall'Europa piu' di 100 milioni. Se le forze della storia hanno "mutato percorso", inutile reagire con isteria.
Purtroppo, sul tema dell'immigrazione, i partiti mostrano un preoccupante vuoto politico. Non si riesce a rintracciare una linea culturale veramente
alternativa tra centrodestra e centrosinistra. Entrambi, troppo spesso, preda dell'isteria che caratterizza quasi sempre i discorsi sull'immigrazione o sulla sicurezza. Entrambi all'oscuro delle cause dell'immigrazione. Ma mentre tutto questo porta acqua al mulino della destra; rappresenta il suicidio politico per la sinistra. Quest'ultima o sapra' ripensarsi dentro lo spazio mondiale (lo spazio planetario delle abissali disuguaglianze, di una nuova questione sociale), adeguandovi progetti e modelli organizzativi; o non sara'.
La divisione nord-sud del mondo non e' piu' una divisione geografica, (una parte della borghesia dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo non se la passa per niente male e ha un tenore di vita paragonabile a quello della borghesia
dei paesi industrializzati); e' una divisione che si verifica in ciascuna delle citta' del mondo nelle quali i poveri cercano una vita migliore e nelle quali i ricchi cercano il sistema per escludere questi poveri; ma
nessuno cerca di creare una struttura sociale che superi questa divisione.
Intanto, ogni giorno arrivano immigrati. In Europa, negli Stati Uniti. In barca, in motoscafo, in camion, in aereo, a piedi. Il perche' non e' poi cosi' difficile da capire: i paesi del nord del mondo hanno il 15-20% degli esclusi, i paesi poveri del sud hanno il 66%. Le 358 persone piu' ricche del primo mondo hanno una ricchezza personale pari a quella di due miliardi di persone del terzo mondo. Sono gli stessi ricchi che liberalizzano il movimento dei capitali, mentre proibiscono la libera circolazione delle persone.
Cosi' gli immigrati cercano da noi briciole di prosperita'.
Un'opportunita' di sentirsi umani. Sono ricevuti da legnate. Rinchiusi nei Centri di permanenza temporanea, o cadono in reti di prostituzione, schiavitu', precarieta' estrema. Perche' il destino di un emigrante e' quasi
sempre dura condanna.
Allora una battaglia di civilta' che dobbiamo fare tutti, da subito, per il semplice fatto di sentirci esseri umani, e' quella di chiudere i Centri di permanenza temporanea (in sigla: Cpt), vergognoso monumento alla discriminazione su base razziale. Istituiti con la legge Turco-Napolitano,
rappresentano una ferita aperta per la nostra democrazia; puntualmente incancrenita con la successiva legge Bossi-Fini.
Oggi finalmente anche dieci presidenti delle Regioni hanno aderito al forum nazionale per la chiusura dei Cpt e per una nuova politica dell'immigrazione, che si svolgera' il prossimo 11 luglio a Bari.
Perche', come diceva Don Milani, "Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri, allora io reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri".
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