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UNA RISPOSTA AL SINDACO
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Fenix! Thursday, Jun. 30, 2005 at 8:42 PM |
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UNA RISPOSTA AL SINDACO E ALLA DISDICEVOLE BUSIARDA
Appare su Specchio dei tempi, rubrica de La Stampa, concepita per enfatizzare i pensieri conformi e sottomessi e censurare gli altri, una sgangherata risposta di Sergio Chiamparino ad un lettore o presunto tale che avrebbe chiesto ragione di uno striscione esposto sulla palazzina Fenix occupata: LO STATO UCCIDE. Diciamo presunto perché la stessa lettera è stata inviata e pubblicata da altri giornalacci, dopo che già i vigili erano venuti per togliere la fastidiosa scritta. Ci siamo purtroppo persi la letterina del cittadino, che immaginiamo indignato al punto di chiedere conto alle autorità. Indignato non perché – lo stato uccide -, fatto peraltro inconfutabile, ma perché qualcuno osi scriverlo pubblicamente. Da che parte sia schierato il presunto cittadino, cui premurosamente il sindaco risponde, si capisce bene. Contro la libertà di espressione e a favore di uno Stato che non esita ad eliminare fisicamente i suoi cittadini. Per chi ha la memoria corta, ricordiamo che si è recentemente concluso dopo 35 anni il processo per la strage di Stato di piazza Fontana a Milano, di cui all’epoca furono accusati gli anarchici… Non era così, gli assassini, tutti assolti e premiati, stavano invece dalla parte dello Stato. Ancora. Ricordiamo un nome: Carlo Giuliani. Per restare in città citeremo la morte per impiccagione di Sole e Baleno, seppelliti da un mare di accuse – false – inventate dai magistrati dello Stato. E si potrebbe continuare. Ma la verità scotta. Appurati i termini generali della questione, veniamo allo specifico. Il sindaco se ne lava le mani, l’edificio non è del Comune, ma indica il prefetto come autorità competente… Si affretta a definire gli occupanti “estremisti” dalle “tesi aberranti” e spiega che per questo togliere lo striscione potrebbe comportare problemi di ordine pubblico, “le cui conseguenze devono essere attentamente valutate. Ed è quello che stiamo facendo insieme a tutte le Autorità competenti”. Ma veramente vi riunite per valutare se togliere uno striscione? Non è che vi riunite per qualcosa di più sporco? Magari per cercare un pretesto, anche ridicolo, per continuare ad attaccare quelle esperienze di autogestione che vi danno tanto fastidio. Il DS Chiamparino, invece di esibirsi in simili truschini, farebbe meglio a ricordarsi di dare solidarietà ai ragazzi accoltellati dai fascisti al Barocchio, alla manifestazione antifascista fatta caricare proprio dal prefetto che lui invoca, ai due ragazzi che si trovano ancora chiusi a cuocere con migliaia di altri detenuti – che noi vorremmo tutti liberi – nel carcere delle Vallette. Ci pensi, signor Sindaco. Silvio e Massimiliano sono colpevoli di aver partecipato ad una manifestazione antifascista e restano prigionieri del clima forcaiolo che lei e altri come lei si sforzano di suscitare in città per passare a una repressione brutale di ogni possibile dissidenza-attiva.
Torino, 30 giugno 2005
Fenix!
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la lettera
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sè Friday, Jul. 01, 2005 at 1:39 PM |
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La "spassosissima" lettera dell'arrabbiatissimo onesto cittadino è questa: un lettore ci scrive: "Sono il papà di un ragazzo quattordicennne che proprio in questi giorni sta ultimando gli esami di licenza media. Lo accompagno a scuola tutte le mattine ed il percorso passa per Corso San Maurizio. Proprio all'angolo con via Rossini è posta una casetta , presumo abbandonata, alle cui finestre è esposto, da circa un anno, un grande striscione nero con lascritta "Lo Stato Uccide". Proprio mio figlio, fresco degli studi di educazione civica, mi ha domandato se ciò corrispondesse al vero: NATURALMENTE gli ho risposto di no, anzi, essendo noi stessi facenti parte integrante dello Stato, dovremmo sentirci offesi da tale affermazione. A questo punto mi sono rivolto al comando di polizia di via Verdi e mi è stato gentilemente risposto che non è in loro potere rimuovere tale striscione, dato che lo stabile è di proprietà del Comune. Mi è stato anche detto che, essendo attualmente "occupato abusivamente" da un gruppo di "estremisti", non possono intervenire perchè è un problema "politico" e non di ordine pubblico. Non mi intendo molto di queste cose, mi considero, usando un termine corrente, un "moderato" e quindi mi trovo in difficoltà a dare una risposta chiara a mio figlio a cui è stato insegnato l'ordinamento civile di una democrazia come la nostra, di cui, spero, andare fiero. Rivolgo al sindaco una richiesta di aiuto da parte di padre e cittadino: è in suo potere richiedere la rimozione del suddetto striscione? Resto in attesa di una sua cortese risposta, intesa non solo come da parte di primo cittadino ma anche di padre responsabile." mauro Dassetto dassetto@inrete.it
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