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Intervista del Corriere al leader di Hamas
by max Saturday, Jul. 09, 2005 at 3:31 PM mail:

La notizia degli attentati di Londra arriva proprio mentre Mahmud al- Zahar ci sta ricevendo per una lunga intervista nella sua abitazione. «Ecco cosa succede ai Paesi che sostengono gli Stati Uniti. Il governo di Tony Blair ha mandato le sue truppe in Iraq assieme a quelle americane. È vero o no? Non c'è tanto da stupirsi allora se oggi si ritrova gli attentati in casa» , sbotta a caldo il nuovo leader di Hamas, l'organizzazione dell'estremismo islamico palestinese più identificata con gli attentati suicidi in Israele. Poi cerca di puntualizzare: « Non voglio essere frainteso. Io sono contrario agli attentati contro i civili, qualsiasi civile. Ma diciamola tutta: se i soldati inglesi non fossero andati a Bassora o a Bagdad, anche Londra oggi sarebbe stata risparmiata» . Che cosa significa, Hamas è d'accordo gli attentati di Londra? «Non ho mai detto questo. Lo ripeto, in via di principio l'Islam è contrario agli attentati contro i civili. Ma cerco anche di spiegare i motivi degli attentatori. E trovo una risposta molto elementare: esiste nel mondo un vasto movimento popolare che condanna l'egemonia arrogante degli americani. Lo abbiamo visto anche dalle manifestazioni di massa ogni volta che si riuniscono i Paesi del G8. I potenti della Terra, con i governi di Bush e Blair in testa, dovrebbero stare più attenti alla voce dei Paesi più poveri» . Ma non crede che davanti a questo terribile massacro la sua condanna dovrebbe essere più netta? «Mi sarei atteso una condanna più forte dal cosiddetto mondo civilizzato quando il 10 settembre 2003 gli israeliani cercarono di assassinarmi a colpi di missile e uccisero invece mia moglie e uno dei miei figli», risponde secco mostrando la sua abitazione ricostruita di fresco e le foto di quella abbattuta due anni fa. Dalla primavera dell'anno scorso al-Zahar ha preso il posto dei due leader storici di Hamas, lo sceicco Ahmad Yassin e Aziz al Rantisi, uccisi dagli israeliani. E le sue parole sono cariche di risentimento. «Comunque le armi americane o israeliane possono fare ben poco. Perché alla fine l'Islam trionferà. La nostra religione, la nostra cultura, sono destinate ad avere il sopravvento in pochi decenni sulla decadenza dell'Occidente. Tra al massimo mezzo secolo degli Stati Uniti resterà soltanto un vago ricordo». Tra poche settimane gli israeliani dovrebbero smantellare tutte le colonie ebraiche nella striscia di Gaza. Hamas lancerà nuovi attentati? «Abbiamo detto con chiarezza che non saremo i primi a ricorrere alla violenza, le nostre azioni saranno solo in risposta a quelle israeliane. Faremo di tutto per non disturbare il ritiro israeliano, che se ne vadano al diavolo. Il problema si presenterà dopo, perché nel cuore di ogni palestinese la liberazione di Gaza deve essere congiunta a quella di Gerusalemme e della Cisgiordania» . Significa che siete pronti alla coesistenza pacifica con Israele se si ritira sui confini precedenti la guerra del 1967? «Assolutamente no. Questa potrebbe essere una soluzione temporanea, cinque o dieci anni al massimo. Alla fine tutta la Palestina dovrà tornare a essere islamica. Nel lungo periodo Israele sparirà dalla faccia della Terra» .


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"Nel lungo periodo Israele sparirà dalla faccia della Terra"
by paz Saturday, Jul. 09, 2005 at 3:49 PM mail:

"Nel lungo peri...
terrorismorafah.jpgd50ynn.jpg, image/jpeg, 450x368

...unica obiezione:speriamo non sia nel lungo periodo...ma molto molto breve periodo!!!!!!!!!!

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mavalavieniqua
by Nemo Saturday, Jul. 09, 2005 at 4:34 PM mail:

" «Comunque le armi americane o israeliane possono fare ben poco. Perché alla fine l'Islam trionferà. "
altro che leader, questo è un mentecatto peggio del mago otelma, sta scherzando??? non è possibile nessuno ci crede, ma che cretino!! che piciu
"alla fine l'islam" trionfera, non sono capaci neanche a gestire le bancarelle di frutta e verdura al mercatino rionale vicino casa,.vivono nella monezza, i piccoli figli di allah, sono solo capaci di vendere del fumo che fa schifo , gli accendini e basta

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visti i precedenti...
by Ack Saturday, Jul. 09, 2005 at 4:37 PM mail:

...è più facile nel breve periodo che sparisca lui!e comunque gli arabi sono solo fanfaroni, poi ai fatti sono per l'"armiamoci e partite"
Ma tornassero a fare i pecorai

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aveva ragione rabin
by chi ha creato hamas Saturday, Jul. 09, 2005 at 7:40 PM mail:

aver creato hamas in funzione antiarafat è stato un errore gravissimo, il problema è allearsi con l'area laica palestinese e finirla con questa maledetta occupazione prima che hams, movimento nazionalista, si aggreghi con il fondamentalismo internazionale. Di questo israele deve ringraziare i suoi governanti

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continua
by la responsabilità Saturday, Jul. 09, 2005 at 7:51 PM mail:

il movimento palestinese non è stato mai islamico tanto che era criticato dai paesi vicini, grazie alla cura nazionalista repressiva e stupida, hamas si è rafforzatoCosa vuole israele che si fondi con il fondamentalismo internazionale ponendo in pericolo i fratelli della diaspora? cosa sogna codice genesi che pone nel 2006 l'olocausto atomico? più intelligente Haaretz che si pone il problema dellae partecipazioni alle elezioni di hamas, per"stringerlo" in un gioco legale di potere

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ma
by Americano Saturday, Jul. 09, 2005 at 7:57 PM mail:

Ma non l'hai letto il post allora.
"Significa che siete pronti alla coesistenza pacifica con Israele se si ritira sui confini precedenti la guerra del 1967? «Assolutamente no. Questa potrebbe essere una soluzione temporanea, cinque o dieci anni al massimo. Alla fine tutta la Palestina dovrà tornare a essere islamica. Nel lungo periodo Israele sparirà dalla faccia della Terra»"
I terroristi hamas e altri vogliono TUTTA israele e la vogliono senza ebrei.
Non succedera' mai.

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hamas
by solo un anno fa Saturday, Jul. 09, 2005 at 9:13 PM mail:

solo un anno fa hamas non avrebbe mai ammesso di riconoscere i confini del 1967, tra 5 o 10 anni si vedrà...allora neanche i coloni vogliono rinunciare alla grande israele e sono violenti. Quindi meglio inserire hamas nel gioco politico e nella mediazione UE ed Egitto...po se non rientra nelle regole democratiche si vedrà Non credo che Israele possa avere molte scelte: meglio uno stato palestinese che mantenere instabilità e continuare a esercerbare gli arabi con uccisioni mirate e così via...perchè rifiutare la proposta di schierare forze di interposizione egiziane ed europee? Queste sono le strategie che fanno pensare che la strategia della tensione faccia comodo a entrambi gli schieramenti e ai signori della guerra

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sharon=hamas
by sharhamas Saturday, Jul. 09, 2005 at 9:25 PM mail:

hamas creatura della destra israeliana x sabotare nazionalismo secolardemocratico palestinese e alibizzare guerra perpetua:

http://globalresearch.ca/articles/AND204A.html

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vedere
by aaggiornare Saturday, Jul. 09, 2005 at 10:07 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/01/718286_comment.php#831199

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veritas
by Vero Sunday, Jul. 10, 2005 at 3:01 AM mail:

"In alcune interviste con importanti giornali italiani, il presidente dell'ANP Yasser Arafat ha fornito alcuni dettagli riguardanti la nascita e l'attività di Hamas.
Al Corriere della Sera ha detto: "Noi facciamo il possibile per fermare la violenza. Ma Hamas è una creatura di Israele che, al tempo del Primo Ministro [Yitzhak] Shamir [verso la fine degli anni 80, quando Hamas nacque], ha dato denaro e più di 700 istituti, tra cui scuole, università e moschee. Persino [Yitzhak] Rabin lo ha ammesso quando io ne ho parlato alla presenza di Hosni Mubarak [Presidente egiziano]."
---- Beh se lo ha detto Arafat----
Dev'esser vero.
"faceva di tutto per fermate la violenza"Se mi mostrate quando sto sucacazzi ha mai arrestato uno di Hamas e che, se mi sbaglio, lo ha fatto e non lo ha rilasciato di notte il giorno stesso, pago da bere a tutti.





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Quando Arafat finanziava i terroristi
by Matt Rees Monday, Jul. 11, 2005 at 1:46 AM mail:

Quando Arafat finanz...
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Yasser Arafat versava milioni di dollari ai terroristi delle Brigate Martiri di Al Aqsa mentre lasciava per mesi senza stipendio le sue avvilite forze di sicurezza. Lo afferma un libro di prossima pubblicazione scritto da Matt Rees, capo della redazione di Gerusalemme di Time Magazine.
La notizia arriva a pochi giorni dall’annuncio, la settimana scorsa, da parte di funzionari palestinesi che l’Autorità Palestinese non sarebbe in grado di pagare gli stipendi di novembre del suo servizio civile e del suo personale di sicurezza. Arafat, attualmente ricoverato a Parigi, avrebbe telefonato al suo ministro delle finanze ordinando di pagare gli stipendi al tempo dovuto.
Nel suo libro “Cain's Field: Faith, Fratricide, and Fear in the Middle East” in uscita da Free Press, Rees rivela come Arafat nel giugno 2002 abbia versato ben due milioni di dollari alle Brigate Al Aqsa di Gaza mentre passava solo pochi spiccioli per pagare gli stipendi degli uomini delle forze di sicurezza ufficiali dell’Autorità Palestinese. Secondo l’autore, nel giugno 2002 due alti funzionari dell’intelligence palestinese incontrarono Abdel Razak al-Majaideh, capo delle Forze di Sicurezza Nazionale di Arafat, nella sua abitazione. I funzionari dell’intelligence, senza stipendio da mesi, avevano appreso da loro contatti all’interno di Fatah che Arafat aveva appena versato due milioni di dollari alle Brigate Al Aqsa di Gaza. Sdegnato, Majaideh rivelò loro che Arafat gli aveva mandato solo 30.000 dollari per pagare gi stipendi di tutti gli agenti di sicurezza palestinesi nella striscia di Gaza. “La proporzione rispecchiava quella degli interessi di Arafat – scrive Rees – Due milioni di dollari [ai terroristi] contro 30.000 dollari [agli agenti della sicurezza]. Arafat operava attivamente contro la sua stessa gente, ignorandola mentre versava fiumi di denaro nelle casse dei miliziani armati”.
Rees rivela per la prima volta dall’interno la storia del governo disgregatore e autodistruttivo di Arafat, spiegando in dettaglio cosa fecero i miliziani con quei soldi ricevuti da Arafat. Rees mostra come le Brigate Martiri di Al Aqsa, ala militare di Fatah, governassero le città palestinesi con metodi da gangster, sfidando apertamente le strutture ufficiali della sicurezza dell’Autorità Palestinese le quali, a poco a poco, capirono di non godere del sostegno di Arafat.
Rees riferisce fra l’altro la scioccante vicenda di una ragazza araba cristiana di Bet Jala, presso Betlemme, violentata e poi uccisa da boss locali delle Brigate Al Aqsa. Dopo l’assassinio della ragazza, i capi del gruppo diffusero un comunicato nel quale affermavano di voler “ripulire la casa palestinese dalle prostitute”. Rees scrive che “quei teppisti la umiliarono sessualmente, poi la punirono per questo, quindi si atteggiarono a difensori morali di una società che essi più di chiunque altro erano responsabili d’aver disonorato”.
Il libro di Rees narra anche la vicenda del vice capo dell’Intelligence Generale a Gaza, Zakaria Baloush, talmente stufo dei doppi giochi di Arafat che annunciò di voler concorrere per il posto di presidente. Arafat non convocò mai le elezioni, ma cercò ugualmente di persuadere Baloush a tornare nei ranghi. Quando Baloush gli disse che non poteva più lavorare per il capo dell’Intelligence Generale a Gaza Amin al-Hindi, Arafat gli rispose: “E tu caccialo fuori, buttalo a mare”.
Rees afferma che Arafat ha gestito l’Autorità Palestinese esattamente con gli stessi metodi con cui ha gestito l’Olp: come un feudo personale dove nessuno può fidarsi di nessuno: “Non si è mai trasformato in un regolare e responsabile uomo di governo”, scrive Rees.
I rapporti con Israele, anche negli anni del processo di pace di Oslo, sono sempre stati influenzati dalla doppiezza di Arafat. Rees racconta, ad esempio, di un ufficiale dell’intelligence palestinese che voleva fornire ai servizi israeliani informazioni circa i soldati israeliani dispersi nella battaglia di Sultan Yakoub (in Libano) nel 1982. Quando l’ufficiale palestinese condusse gli ufficiali israeliani da Arafat, questi li respinse dicendo che l’ufficiale palestinese era malato e aveva bisogno di stare a casa per cure mediche.

(Da: Khaled Abu Toameh su Jersualem Post, 1.11.04)

Nella foto in alto: Conto spese per armi e munizioni ai terroristi delle Brigate Martiri di Al Aqsa, controfirmato da Yasser Arafat

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he
by Arafat el puerco Monday, Jul. 11, 2005 at 3:41 PM mail:

In una intervista ad arafat :
" "Noi facciamo il possibile per fermare la violenza"
Hahahahahaha
Se ne arrestavano uno durante il giorno con tutti i giornalisti attorno lo rilasciavano la niotte SENZA GIORNALISTI ATTORNO.
Hahahahaha e il mondo ci credeva.

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