C'è convergenza tra ds e governo sulla proposta di l'eggi d'emergenza per "contrastare" il terrorismo. Ci stanno tirando sul collo nuove restrizioni che avranno il solo risultato di spiarci ancora di più... senza peraltro prevenire gran ché.
Lotta al terrorismo/ L'Unione apre alle proposte di Pisanu Lunedí 11.07.2005 08:47
Un provvedimento da approvare in sede legislativa, dunque con procedura d’urgenza. E’ la strada scelta dal responsabile dell’Interno, Giuseppe Pisanu, per l’approvazione del pacchetto di misure contro il terrorismo che sarà portato domani all’esame del Parlamento. Ieri il ministro ha incassato un via libera di massima dai Ds. E adesso valuta anche la possibilità di prorogare da 12 a 24 ore il fermo di polizia. Ci si muove in linea con gli altri Paesi europei. E dalla Gran Bretagna arriva la proposta di archiviare per un anno tutti i tabulati delle telefonate e delle comunicazioni via Internet dei cittadini europei. E’ il ministro dell’Interno britannico Charles Clarke a farsi portavoce dell’esigenza - condivisa dai suoi colleghi di Italia, Spagna, Francia e Germania - di tenere sotto controllo conversazioni e messaggi nella speranza di scoprire contatti tra personaggi sospetti. L’accordo potrebbe essere formalizzato durante la riunione straordinaria convocata mercoledì a Bruxelles.
Oggi l’Unione cercherà una posizione unitaria sul voto per il rifinanziamento della missione in Iraq, mentre sembra spianata la strada per concedere strumenti più efficaci a investigatori e magistratura. Secondo il segretario Ds Piero Fassino «bisogna mettere in campo tutto ciò che è necessario per garantire la sicurezza dei cittadini» e il capogruppo alla Camera Luciano Violante propone «senza isterismi» di «ripescare l’esperienza della lotta al terrorismo anni '70». Pisanu mette a punto gli ultimi dettagli. Nodo centrale resta quello di concedere il permesso di soggiorno a chi collabora, misura premiale che ha già dato buoni risultati nelle indagini sullo sfruttamento della prostituzione e del traffico di immigrati. Con il provvedimento potrebbero essere autorizzati anche i colloqui investigativi, attualmente previsti soltanto nelle indagini contro la criminalità organizzata, che consentono di parlare con i detenuti senza la presenza del difensore. In questo ambito non viene esclusa la possibilità di concedere un vero e proprio programma di protezione a chi fornisca informazioni determinanti per prevenire un attentato.
Decisiva viene ritenuta la riscrittura dell’articolo 270 bis e lo snellimento delle procedure per le espulsioni. In particolare l’Antiterrorismo chiede che i provvedimenti amministrativi vengano motivati in modo che non possano essere annullati dal Tar e diventino immediatamente esecutivi. Utile viene giudicata anche la proroga da 12 a 24 ore del fermo di polizia che concede maggiori possibilità di identificazione degli indagati, spesso sprovvisti di documenti autentici e celati dietro numerosi «alias». Sarà invece il Parlamento a dover valutare l’eventuale creazione di una Procura antiterrorismo.
In Italia i dati sul traffico telefonico vengono conservati per quattro anni, mentre quelli sulle comunicazioni via Internet (e-mail e accesso ai provider non a pagamento) devono essere distrutti in tempo reale. Il ministro britannico Clarke chiede invece che l’archiviazione duri almeno un anno perché «sapere quali chiamate sono state fatte, da quale numero, a chi e quando, è di grande importanza per l'intelligence». Dai Paesi del G5 è già arrivato un assenso di massima e adesso si aspetta la riunione di mercoledì per la formalizzazione della procedura. http://canali.libero.it/affaritaliani/politica/Leggispeciali.html
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