Avventure di una matricola de La Sapienza
Durante l'estate il primo impatto con la nuova realtà universitaria: segreterie vuote, neanche una guida, si fa tutto su internet, compresa l'immatricolazione, piuttosto complicata (se non hai facile accesso alla rete sei tagliato fuori). Prima botta di tasse: 321€ (e mi posso ritenere fortunato perchè ho madre disoccupata e padre pensionato). Sul sito della mia facoltà trovo gli orari delle lezioni, i programmi e i libri di testo da comprare, tutto pubblicato dagli stessi docenti. Quindi mi reco in libreria: altri 50€ se ne vanno dalle mie tasche. A ottobre cominciano le lezioni. Il mio quartiere è un vero e proprio cantiere (grazie Veltroni), tram e autobus sono stracolmi (ed è solo l'inizio), andare all'università in macchina neanche a pensarci (non trovi posto neanche a pagamento), andarci in bicicletta è altamente consigliato se vuoi morire intossicato dai gas di scarico o trinciato come un pollo dalle macchine incolonnate sulla nomentana (tra l'altro la bicicletta me l'hanno pure fregata). Dopo varie vicissitudini raggiungo la mia facoltà: è occupata (giustamente). C'è lezione lo stesso (com'è possibile? Ne ho fatte di occupazioni nel mio piccolo..boh, sarò all'antica..)e siccome è il mio primo giorno, pur essendo totalmente solidale con la protesta, decido di entrare. Scopro subito due belle notizie: 1)i libri di testo riportati sul sito della facoltà dagli stessi docenti sono errati (o meglio, un docente ha cambiato idea all'ultimo momento): tutti soldi buttati quindi (senza parlare del tempo passato a studiare); 2)sono "vivamente pregato" di frequentare (se frequenti hai la possibilità di fare esami scritti prima degli altri, in modo da avere più tempo per studiare in vista dell'orale, e tutta un'altra serie di privilegi..). Ma come faccio? Devo pur lavorare per potermi permettere di pagare tasse e libri a prezzi purtroppo esorbitanti (grazie mille per gli ulteriori aumenti). Come fare? Semplice, porta un certificato che testimoni che lavori e potrai avere il privilegio di frequentare i corsi serali (occhio però, se ti assenti per più di una volta poi non hai diritto a dare gli esami). Tra l'altro, lavoratore in nero da sempre, precario dalla nascita e sottopagato per vocazione, io attestati di frequenza, certificati e quant'altro me li posso sognare.. Esco dalle lezioni incazzato come una pecora, vado al corteo contro la Moratti organizzato dalle facoltà occupate (bel corteo, però li preferisco senza musica), mi becco un bel mal di gola (per la cronaca degenerato in seguito in febbre), torno a casa e "metabolizzo" la situazione:
Berlinguer, Moratti, aziendalizzazione delle scuole, mercificazione dei saperi, privatizzazioni, e chi più ne ha più ne metta.. l'istruzione superiore è malata (e di questo purtroppo me ne ero presto reso conto durante gli anni sui banchi di scuola). "3+2", precarizzazione, eliminazione della figura del ricercatore, tasse esorbitanti, becero classismo, male organizzazione condita da menefreghismo ad alti livelli, "isolamento" degli studenti con conseguente incremento del fenomeno dell'abbandono degli studi.. è proprio vero, l'istruzione universitaria è un malato terminale.
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