I fatti del Democrito sono inquietanti.
Da tempo non si assisteva a scene simili, o almeno in ambiti del genere.
Eravamo abituati in condizioni come i G8, trovare nelle nostre scuole è sicuramente più inquietante.
Ma aldilà dell'onda emotiva, bisogna elaborare in fretta quello che è successo: ragionare, capire, e reagire, con intelligenza.
Personalmente mi sono fatto un'idea precisa, ed è questa: dopo la rivolta studentesca estesasi in questa settimana, che ha visto un centinaio di scuole occupate in tutta Italia e grossi cortei semi-spontanei partire dal basso, con un ritorno a una generale autorganizzazione (aldilà degli "autorganizzati", io parlo di una modalità di fare politica) di tutte le realtà nazionali, dalle università ai licei, vista anche la provocazione,mai così pesante, degli studenti venerdì, questura e stato temono di perdere il controllo della situazione.
I soggetti in questione non sono infatti più i consueti rappresentanti, d'istituto, del collettivo, del coordinamento, dell'associazione: siamo entrati in quel clima in cui ogni studente diventa partecipe e potenziale protagonista.
Questo è stato chiarissimo venerdì, dove di fatto (anche per precise colpe degli organizzatori), la situazione è risultata ingestibile, come non succedeva da tempo: è un fatto che molti le uova le avessero portate spontaneamente da casa.
La reazione dello Stato, preoccupato dall'incalzare degli eventi, non poteva dunque tardare.
Non a caso, infatti, il primo sgombero del Democrito, avvenuto GIOVEDI', era stato relativamente tranquillo, mentre VENERDI' NOTTE, la polizia è intervenuta SENZA PREAVVISO e SENZA RICHIESTA DELLA PRESIDE.
L'intervento quindi ha proprio uno scopo intimidatorio sull'intero Movimento, e il Democrito è la vittima sacrificale ideale a tal fine: si colpisce infatti uno dei licei più attivi di questo periodo, e anche uno dei più inclini a tenere dritta quella schiena che i questurini si divertono a schiaffeggiare. Dopo uno sciopero di 8 giorni a inizio settembre che veva messo in difficoltà la Provincia, avevano infatti occupato la loro scuola contro la Riforma Moratti, e nonostante lo sgombero immediato non avevano lasciato passare 24 ore prima che la scuola ritornasse in mano agli studenti. In più il Democrito, pur essendo inserito molto bene nel Movimento di noi studenti medi, non è una realtà conosciuta, se non a coloro informati dei fatti recenti, per altro bisfrattati dalla stampa, e si trova in un quartiere periferico come Casal Palocco, poco frequentato oltre che difficilmente raggiungibile. Quindi c'era possibilità di colpire duro, ottenendo anche una buona diffusione della notizia tra gli studenti in mobilitazione, ma l'interesse dei media soprattutto nazionali (escluso il Manifesto, che oggi pubblica un articolo) ne sarebbe rimasto lontano, rispetto alla bufera che avrebbe comportato un intervento a un liceo più prestigioso del centro, dove si rischiava magari di coinvolgere "figli di papà" importanti, o addirittura a una facoltà.
Lo scopo? Bloccare sul nascere il movimento. Colpirlo, provocarlo, intimidire l'ala riformista e scatenare la reazione violenta dell'ala estremista, per isolarla e abbatterla una volta per tutte, rendendone pubbliche le malefatte, quelle sì, proprio nel momento in cui era diventata più forte e orfanizzata.
Una vera e propria strategia della tensione, applicata ovviamente nella scala ridotta delle mobilitazioni studentesche.
Queste sono ovviamente riflessioni, non possono nè potranno essere confermate, se non, e forse, molto più avanti, credo che però dobbiamo reagire con coscienza, evitando di cadere nell'errore, che costo già caro ai Movimenti passati, di reagire come lo Stato voleva, scendendo sul campo della violenza, che considero capitalista in quanto tale, basandosi sull'idea che sia possibile imporre le proprie idee ad altri uomini senza la forza della Ragione e il dibattito, proprio delle democrazie pure di tipo assembleare. Campo dove, hanno dimostrato anche venerdì, non abbiamo possibilità di vittoria, e dove rischiamo solo di infangare una rivolta fino ad ora limpida spontanea e importante.
|