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aaaa Wednesday, Jan. 18, 2006 at 5:45 PM |
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cari compagni, vi scrivo questo messaggio solo per comunicare con voi, non è un commento quindi una volta letto lo potete cancellare. è necessaria un'importante precisazione rispetto alla "cooperazione rafforzata", altrimenti si rischia di perdere almeno in parte il senso politico della cosa. infatti, nel testo che avete messo nella feature ci si limita a dire "sottratta al controllo delle istituzioni politiche dell'Ue, la Fge nasce senza dibattiti al Parlamento europeo grazie al principio della cooperazione rafforzata, che "permette a Paesi membri iniziative bilaterali (o multilaterali) autonome purché nello spirito dei trattati" ". DETTO COSI' sembra quasi che l'Unione europea non c'entri nulla, se fosse così allora non si tratterebbe neanche di "cooperazione rafforzata" (che è una procedura prevista dai trattati isititutivi dell'Unione europea) ma semplicemente di uno dei tanti accordi internazionali tra stati. è invece importante sottolineare che le cooperazioni rafforzate si realizzano, sia pure ad opera solo di alcuni stati, nell'ambito dell'Unione europea. come recita il sito ufficiale dell'Unione europea, infatti, la "cooperazione rafforzata" serve a fare in modo che gli Stati MEMBRI dell'Unione europea "che intendono instaurare tra loro una cooperazione rafforzata possono FARE RICORSO alle istituzioni, alle procedure e ai meccanismi previsti dal trattato sull'Unione europea" (quindi hanno la possibilità di usufruire e certamente usufruiranno delle istituzione dell'Unione). il sito poi sottolinea quale è l'importanza della procedura (che, ripeto è una procedura dell'Unione): "grazie alla cooperazione rafforzata, gli Stati membri (parliamo sempre degli Stati membri dell'Unione) più ambiziosi possono stabilire vincoli di cooperazione più approfonditi, pur lasciando agli altri Stati la possibilità di ADERIRE AL PROGETTO SUCCESSIVAMENTE"
vi metto il link del sito dell'unione europea da dove ho tratto queste citazioni, si tratta di una sintesi del trattato di amsterdam che spiega bene che cosa sono le "cooperazioni rafforzate": http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/a28000.htm
tra l'altro se alcuni stati membri vogliono realizzare una "cooperazione rafforzata" devono soddisfare alcuni requisiti, che sono riportati nel sito.
quanto dite rispetto al mancato ruolo del parlamento europeo è solo una delle tante manifestazioni del cosiddetto "deficit democratico". ma anche se non si fosse trattato di una "cooperazione rafforzata" ma di un progetto cui avessero partecipato tutti gli stati membri dell'unione, il parlamento non avrebbe comunque potuto fare niente, perchè il parlamento europeo non ha nessuna possibilità di intervenire sugli sviluppi della politica estera di si sicurezza e difesa (che prevede anche un altro progetto di esercito europeo ad opera di tutti gli stati membri). il fatto che i governi possano realizzare iniziative senza alcun controllo democratico è una caratteristica generale dell'unione europea.
voglio chiarire che queste specificazioni non sono una critica, capisco che vi siete basati sull'articolo apparso a suo tempo su liberazione, e avete fatto bene.
si tratta tuttavia di cose IMPORTANTI per far capire che la "gendarmeria europea" rientra pienamente nel quadro della complessiva strategia di costruzione del polo imperialista europeo, cioè dell'Unione europea. è questo un elemento politico fondamentale.
ciao
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Manifestazione contro l’inaugurazione della Gendarmeria Europea
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Nuovo Capannone Sociale Wednesday, Jan. 18, 2006 at 7:18 PM |
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Giovedi’ 19 gennaio 2006 Manifestazione contro l’inaugurazione della Gendarmeria Europea Vicenza Piazzale Stazione FS ore 10.00
Il 19 gennaio Vicenza sarà protagonista dell’ennesima tappa dello sviluppo della guerra globale permanente e della progressiva militarizzazione del territorio berico. Sarà il giorno dell’inaugurazione del comando centrale della Gendarmeria Europea (Eurogendfor), nuova forza intranazionale istituita dall’Unione Europea allo scopo di condurre "missioni di polizia in operazioni di crisi". Questa nuova forza militare Europea avrà quindi il preciso compito di agire nei contesti sanguinosi delle cosidette "guerre umanitarie" e sarà il nuovo strumento per esportare la "democrazia occidentale" e la "libertà duratura" nelle varie regioni del globo. Questa Gendarmeria sarà composta solamente dalle forze di polizia militarizzata di alcuni paesi Europei, quindi non le semplici forze di polizia ma i reparti militari con compiti e addestramenti di guerra. A coinvolgere le proprie forze nella Gendarmeria Europea sin dalle prime fasi sono poi solamente 5 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda) e a farne parte sono alcuni tra i reparti di polizia militarizzata più noti per la loro brutalità: dalla Gendarmeriè Francese protagonista recentemente della repressione delle proteste nelle banlieus, alla Guardia Cìvil Spagnola, fino ai Carabinieri nostrani, quelli di Genova, della Val di Susa, che hanno ucciso Carlo Giuliani e "annichilito" iracheni. Costruire una forza Europea di polizia militarizzata fa parte della volontà dei governi europei di essere sempre più presenti sui vari scenari della guerra globale e del business per il controllo delle risorse e della ricostruzione. Ma la Gendarmeria Europea non ha solo compiti "internazionali"; si addestrerà ogni anno a Saint Astier in Francia:148 ettari di terreno collinoso dov’è ricostruita, come in un set cinematografico, una vera e propria città. Fra negozi, piazze e stradine - in un contesto simile a quello di un qualsiasi centro occidentale - vengono sperimentate tecniche di guerriglia urbana, viene affinato l’uso di lacrimogeni, ci si prepara a reagire all’uso di bombe a mano. Secondo una tecnica organizzativa consolidata, gli agenti da addestrare simulano di essere manifestanti, con tanto di fazzoletti al collo e caschi in testa. Tutti agenti, di diverse nazioni, per settimane gli uni contro gli altri, ad apprendere l’arte della guerriglia. All’interno della Caserma "Chinotto" di Vicenza il quartier generale della Gendarmeria Europea andrà ad aggiungersi al Centro di Eccelenza per le Stability Police Units (COESPU), l’isitituto finalizzato all’addestramento di istruttori di polizia con status militare provenienti in prevalenza da Paesi in via di sviluppo. Questo vuol dire che nei prossimi cinque anni al centro del COESPU si addestreranno 3.000 ufficiali e sottufficiali provenienti ad esempio da Camerun, Giordania, Senegal, che ritorneranno ai loro Paesi a costituire le forze di polizia locali del tipo "carabinieri/gendarmerie". A comando di questa "scuola" c’è il generale di brigata dei carabinieri Leonardo Leso, lo stesso che a Genova durante il G8 era comandante del quartier generale alla Fiera, dove stavano i mezzi dei plotoni di P.zza Alimonda, lo stesso che si è reso protagonista delle torture in Somalia, lo stesso che era comandante del Reggimento Carabinieri Paracadutisti "Tuscania", lo stesso che vanta una lunga esperienza nelle missioni in Bosnia e in Kossovo.
Non possiamo accettare che tutto questo passi sotto silenzio, a tutto questo noi vogliamo urlare il nostro più totale dissenso e la volontà e determinazione di opporci alla trasformazione della nostra città in un centro strategico-gestionale e di adddestramento per l’esportazione dell’orrore della guerra globale. Infatti la Gendarmeria Europea e il Coespu si andranno ad aggiungere a Camp Ederle, la base Usa da cui partono i parà per l’Afghanistan e l’Iraq, al deposito di armi più o meno legali di Lerino, ai missili nucleari nascosti per anni nei colli Berici fino alla recente concessione di gran parte dell’aereoporto civile Dal Molin all’esercito americano con l’arrivo di altri 2500 militari e la costruzione di un altro villaggio americano. Resisteremo a chi ci vorrebbe"embedded", silenziosi e conniventi con chi organizza nuovi miliziani per proseguire le aggressioni e le speculazioni nelle varie parti del mondo. Giovedi 19 Gennaio sarà la giornata di contestazione dell’inaugurazione della Gendarmeria Europea perchè non vogliamo delle milizie europee pronte ad esportare la guerra globale spacciandola per "operazioni di pace e di polizia militare internazionale" e perchè vogliamo che Vicenza diventi una città libera, aperta e solidale e non un territorio di servitù militare.
Nuovo Capannone Sociale, Associazione Ya Basta! Vicenza, Coordinamento Studentesco Vicenza, Coordinamento Liberazone Altovicentino Cantieri Monteciorock Collettivo studenti medi Thiene/Schio
adesioni da parte: segreterie provinciali di Verdi, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani
http://www.inventati.org/mediablitz
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gendarmeria europea
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cittadino europeo Thursday, Jan. 19, 2006 at 1:10 PM |
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l'istituzione di un corpo di polizia sovranazionale in un unione di stati a carattere stabile e profondo come l'unione europea è un passo fondamentale,quali sono le vostre preoccupazioni? che menino più forte dei poliziotti italiani? non si possono in ogni caso sottovalutare le implicazioni positive che comporterà l'istituzione di un corpo del genere, e cioè la possibilità di velocizzare e rendere più efficienti le indagini internazionali, andando oltre la burocrazia e le barriere istituzionali.
cercate di pensare ai pro ogni tanto, non solo ai contro.
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Gendarmi di tutto il mondo unitevi ...
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cj Thursday, Jan. 19, 2006 at 6:25 PM |
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Da un accordo tra Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda
Nasce la gendarmeria europea
Sarà comandata dai carabinieri e avrà la base a Vicenza Il presidente di turno Ue: "E' una pietra miliare"
A margine del vertice informale dei ministri della Difesa dell'Ue che si è tenuto a Noordwijk in Olanda il 17 settembre, cinque paesi membri, Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda, hanno siglato un accordo che segna la nascita della gendarmeria europea. Un primo nucleo di polizia militare, battezzato "Eurogendfor", a cui potranno aderire in seguito tutti gli altri paesi, nella logica delle "cooperazioni rafforzate". Saranno 800-900 i gendarmi europei attivi dal 2005, che progressivamente saliranno a 3.100, con quartier generale a Vicenza, nella caserma Chinotto, attuale scuola allievi brigadieri dell'Arma, e verranno impiegati nella "gestione delle crisi". Nasce così una forza di reazione rapida in grado di intervenire in un tempo massimo di 30 giorni in zone dove è impegnato militarmente l'imperialismo europeo. La gendarmeria sarà alle dirette dipendenze dell'Ue, ma potrà rispondere a chiamate dell'Onu, della Nato o dell'Osce a seconda del cappello imperialista dell'intervento. Per il ministro della Difesa olandese Henk Kamp, presidente di turno del vertice, l'accordo a cinque è "una pietra miliare" nello sviluppo delle strutture di sicurezza Ue. Nonostante la gendarmeria l'abbiano inventata i francesi e nel 2003 era stato proprio il ministro francese Michelle Alliot-Marie a proporne una a carattere europeo, ad avere partita vinta su tutta la linea è stata l'Italia. Oltre alla sede, il comando spetterà ai carabinieri. Questo anche perché il modello di struttura prescelto è stato la Msu, Multinational Specialized Unit, che è ormai da anni il fiore all'occhiello imperialista e guerrafondaio dei carabinieri italiani. Sono costoro gli specialisti dell'"ordine pubblico" nelle "situazioni di crisi". Le Msu sono attualmente tre: una in Bosnia, una in Kosovo e una in Iraq, a Nassiriya. Tutte comandate dai carabinieri ma a seconda dei casi formate anche da rumeni, portoghesi, estoni, ungheresi, sloveni e austriaci. "L'istituzione di questa nuova forza è molto importante per l'Italia - ha affermato l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, comandante dello Stato maggiore della Difesa - per due motivi. Il primo ci riguarda direttamente. L'intesa testimonia che le Forze armate del nostro Paese sono protagoniste in ambito europeo, ma nello stesso tempo permette loro di crescere confrontandosi con i vari partner del continente; tutto ciò si colloca appieno nel progetto di riforma delle Forze armate. Il secondo motivo è che non a caso è stata scelta Vicenza come quartier generale della forza. Ciò sta a testimoniare quanto grande sia la stima a livello europeo, ma non solo, nei confronti delle Forze armate italiane". Il ministro della Difesa Martino, gongolante, ha dichiarato che la nuova forza europea servirà ad assistere le missioni in tutte le loro fasi di svolgimento, sia in quella iniziale, più propriamente militare, sia in quella "intermedia" del "mantenimento della sicurezza", sia nella "fase finale del trasferimento dei poteri alle autorità civili locali". "è un passo avanti importante - ha proseguito Martino -. L'Europa della difesa ha dimostrato di fare sul serio. Di un contingente come questo oggi si ha bisogno in tutte le missioni internazionali. è un successo che dà corpo concretamente all'idea di una difesa comune". Ma in Olanda i ministri della Difesa dell'Ue hanno fatto un altro passo avanti sul terreno del potenziamento militare della superpotenza europea. I quattro maggiori paesi Ue, Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia, hannoinfatti perorato la causa dei "Battle-group", le unità di intervento rapido interforze, precisando la loro intenzione di allestire il maggior numero di queste unità che sono composte da 1.500 uomini in grado di essere impiegati fuori continente in tempi rapidissimi. Martino ha anche firmato con i suoi colleghi diUngheria e Slovenia una lettera d'intenti per la creazione di una "Battle-group" a tre con questi paesi e ha annunciato che si sta "studiando a fondo la costituzione di un gruppo di reazione rapida esclusivamente nazionale". Per quanto riguarda un terzo gruppo anfibio, gli imperialisti italiani stanno lavorando con Spagna, Portogallo e Grecia. Il ministro della Difesa tedesco Peter Struck, a nome della presidenza del vertice, ha affermato che anche Francia, Germania e Gran Bretagna realizzeranno tre "Battle-group" ciascuno e questo consentirà di raggiungere e probabilmente di superare l'obiettivo, nove unità d'intervento rapido interforze, che era stato fissato per il 2007. L'imperialismo europeo, insomma, va alla carica, per non essere secondo agli Usa nella difesa dell'espansione dei suoi monopoli in tutto il mondo.
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UN GENDARME SI AGGIRA PER L'EUROPA
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mazzetta - altrenotizie Friday, Jan. 20, 2006 at 2:35 PM |
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UN GENDARME SI AGGIRA PER L'EUROPA Venerdì, 20 Gennaio 2006 - 00:25 - di mazzetta
Nasce oggi la FGE, una forza europea destinata a compiti di gendarmeria continentale. La FGE è stata istituita tramite accordi informali tra alcuni governi e vi parteciperanno elementi provenienti da Olanda, Italia, Spagna, Portogallo e Francia. La sua costituzione non è stata deliberata da alcun organo legislativo, ma attraverso incontri informali tra i ministri della difesa di alcuni Stati, che conferiranno al nuovo corpo uomini provenienti dalle polizie militarizzate europee: i Carabinieri italiani, la Gendarmeria francese, la Guardia civil spagnola, la Guardia Nazionale repubblicana portoghese e la "Koninklijke Marechaussee" olandese. Appare dunque evidente che la neonata FGE va intesa come un corpo paramilitare.
La FGE non nasce sotto buoni auspici, perché sarà un corpo con una missione confusa, che spazia dal peacekeeping internazionale agli interventi sul suolo europeo in funzione di ordine pubblico: troppo vasto il suo raggio d'azione perché si possa pensare che nasca per rispondere ad un'esigenza precisa. Ancora meno simpatica la circostanza che vuole la sede della forza nello stesso edificio che ospita il CoESPU (Centro che si occupa dell'addestramento dei corpi paramilitari di paesi non-UE, secondo le direttive dell'esportazione di "sicurezza") e quella per cui la sua concezione sia da far risalire al generale Leonardo Leso (al comendo del CoESPU). Il generale Leso era infatti il comandante della disastrosa operazione Ibis in Somalia, dalla quale il nostro contingente si ritirò con disonore dopo essere entrato in conflitto con le autorità USA per il sostegno fornito ad alcuni personaggi ambigui, ma anche per il vergognoso caso delle torture ai danni dei somali da parte dei soldati della Folgore. Vergogna ancora non sanata, visto che alle risultanze della Commissione Parlamentare d'inchiesta appositamente costituita, non sono seguite punizioni o rimproveri ufficiali. I torturatori sono andati impuniti, e chi ne era responsabile promosso; un film già visto. Il generale Leso è anche l'ideatore della MSU (Multinational Specialised Unit), impiegata in missioni di mantenimento dell'ordine pubblico dal Kosovo all'Iraq, recentemente finita sotto inchiesta per i mancati controlli su traffici di armi e di reperti archeologici da parte di militari impegnati nelle missioni all'estero. Lo stesso generale lo troviamo anche a Genova con compiti di ordine pubblico durante il tragico G8. Per quanto indubbiamente competente in materia, non sembra esattamente una figura politicamente rassicurante.
Dunque la FGE avrà compiti di intelligence, sorveglianza generale, polizia giudiziaria e mantenimento dell'ordine, oltre a poter essere dispiegata in compiti di peacekeeping in collaborazione con altri organismi internazionali. Sarà sotto il comando di 30 ufficiali agli ordini del brigadiere generale Gerard Deanaz, francese, che disporranno di un contingente dai 1000 ai 5000 uomini, pronti a essere dispiegati nel tempo massimo di un mese.
Ancora una volta nel vuoto politico europeo prendono vita strane creature; se la collaborazione internazionale può avere un senso nel controllo dei confini, non si capisce l'istituzione di questi doppioni destinati ad operare virtualmente al di fuori del controllo politico, sovrapponendosi ai corpi nazionali ed agli accordi di collaborazione già esistenti. Ancora più grave sarebbe l'ipotesi che vuole la FGE come un corpo impiegabile nelle operazioni di ordine pubblico interno, dato che non è per nulla sentita l'esigenza di dotarsi di un corpo paramilitare europeo per affrontare le manifestazioni di piazza. Un altro aspetto inquietante è dato dal fatto che la FGE sarà sotto il controllo di un High Level Inter-Ministry Committee (HLIMC), cioè un comitato nominato da alcuni ministri dei paesi europei, mentre non sono previste procedure di controllo, né di rendiconto, amministrativo o politico. La disordinata costruzione europea, priva di una reale testa politica, genera un numero enorme di mostriciattoli di dubbia utilità, una tendenza preoccupante che inclina a temere non solo la nascita di doppioni inutilmente costosi, ma anche la nascita di strutture poco trasparenti.
Una scarsa trasparenza ed una mission poco chiara che non sono certo nei desideri di quanti aspirino alla costruzione di una UE; esiste una differenza evidente tra le avanzate aspettative dei cittadini europei e le soluzioni finora realizzate da strane congreghe che operano al di fuori del controllo parlamentare.
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la controrivoluzione a casa nostra
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senza censura Friday, Jan. 20, 2006 at 2:36 PM |
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da SENZA CENSURA N.18 NOVEMBRE 2005
La controrivoluzione a casa nostra
La “EUROGENDFOR” e il “Centro di Eccellenza per Unità di Polizia per la Stabilizzazione”.
Ci è sembrato necessario approfondire la conoscenza di questi due progetti della contro-rivoluzione mondiale che avranno sede permanente a Vicenza. La stessa città vede la presenza della caserma Ederle, dove sono di stanza i paracadutisti della 173^ Airborne Brigade, operanti ora in Afghanistan e per un anno operativi in Iraq (1).
La “EUROGENDFOR” ovvero la “Gendarmeria Europea” «Di un contingente come questo si ha bisogno in tutte le missioni internazionali. La risposta al terrorismo non è più la Difesa ma l’organizzazione della sicurezza.» (Antonio Martino, Ministro della Difesa, all’annuncio della costituzione di Eurogendfor)
«Eurogendfor si occuperà prevalentemente di missioni internazionali di polizia di tipo “robusto” o “a mandato esecutivo”, come missioni di sostituzione di polizia (quando la polizia locale non c’è oppure non funziona), missioni di unità integrate di polizia (formazioni simili alle Msu dei Carabinieri) ed anche di missioni di assistenza di polizia (nei casi in cui è necessario rafforzare la polizia locale). Il teatro di riferimento, sulla carta, potrebbe essere il mondo intero.» (Claudio Catalano, direttore della rivista online “politicaestera.org”, autore di ricerche sulla nuova Forza di gendarmeria per conto dell’Istituto di studi sulla sicurezza dell’Unione Europea di Parigi)
Presso la caserma “Chinotto” di Vicenza, è stato stabilito il Quartier Generale della “Eurogendfor (EDG)” la Gendarmeria Europea che verrà istituita sul modello delle forze di polizia nazionali a ordinamento militare dei paesi della UE (in tutto 5), fra le quali avranno un ruolo preminente i carabinieri italiani. Infatti, oltre a fare i ‘padroni di casa’ e a mettere a disposizione un cospicuo contingente di uomini, l’arma fungerà da vero e proprio modello di riferimento, in particolare per quanto svolto in questi anni con le MSU (Multinational Specialized Force) nelle missioni di guerra intraprese dall’Italia. Agli istruttori dei carabinieri verranno demandati alcuni degli aspetti più importanti della formazione del futuro personale della EGF. Infatti il Reggimento MSU, che è stato rinominato IPU (Integrated Police Unit) e posto alle dipendenze della Forza Militare Europea, si avvale del contributo di sette diversi paesi e ha nell’Arma la sua struttura portante. Oltre cha dai carabinieri italiani la EGD è composta dalla gendarmeria nazionale francese, la Maréchaussé olandese, la guardia nazionale repubblicana portoghese e la guardia civil spagnola. Negli ultimi 20 anni, più di 10.000 Carabinieri sono stati addestrati nella caserma “Gen. A.Chinotto”, frequentando il secondo anno del corso per Sottufficiali o corsi trimestrali per Brigadieri, od anche i diversi corsi di specializzazione per Comandanti di Stazione, Investigatori, capi equipaggio per nucleo radiomobile, corsi di investigazione sulla scena del crimine e così via. Durante gli ultimi tre anni, la scuola ha fornito l’addestramento al personale selezionato per essere impiegato in missioni di peacekeeping, come parte delle Multinational Specialized Units in Bosnia, Kosovo e in Iraq. Secondo Catalano: «Il comando è stato collocato a Vicenza di comune accordo tra gli Stati partecipanti, perché alla caserma “Chinotto” sono già esistenti diverse strutture tra cui il centro di eccellenza che i Carabinieri stanno creando per l’impiego di forze di polizia a statuto militare nel peacekeeping, secondo il piano d’azione previsto al vertice di Sea Island l’estate scorsa. Come comandante della forza, invece, è stato nominato un generale francese, il Brigadier generale Déanaz della gendarmeria nazionale. In Eurogendfor vige comunque un principio multinazionale che garantisce la rappresentanza di tutti gli Stati partecipanti. Le decisioni politiche infatti sono prese da un comitato interministeriale, il Cimin, che riunisce rappresentanti dei cinque Stati.» (2)
La proposta di creare una Gendarmeria Europea venne fatta dal ministro della Difesa francese Alliot-Marie durante la riunione informativa dei Ministri della Difesa dell’Unione tenutasi a Roma l’8 ottobre 2003, sotto la presidenza Italiana dell’UE. «Nell’occasione si convenne che era necessario valorizzare le peculiari capacità che le forza di polizia ad ordinamento militare (appunto le gendarmerie) potevano esprimere nelle operazioni di peace-keeping, sul modello delle MSU dimostratosi particolarmente efficace nella gestione delle operazioni di risposta alle crisi.» (3) Il secondo passo è stato fatto lo scorso 17 settembre a Noordwijk (Olanda, presso l’Aja), a margine del Consiglio informale dei ministri della Difesa della UE che si era tenuto in vista della Conferenza delle capacità militari dell’Unione in programma a novembre. Nell’occasione, cinque paesi – Italia, Francia, Spagna, Olanda, Portogallo – hanno firmato una Dichiarazione di intenti per la formazione di Eurogendfor, con un “nucleo permanente” avente sede a Vicenza. Oltre ai paesi firmatari, altri potrebbero condividere in futuro l’iniziativa, fra cui l’Austria, la Slovenia e l’Ungheria, che hanno già mostrato l’interesse nel progetto. Prima dell’incontro il ministro della Difesa olandese, Henk Kamp, ha affermato che Il Corpo: «sarà pronto per l’anno prossimo ma già entro dicembre dovrebbe essere creato lo stato maggiore nel capoluogo veneto: non si tratterà di una caserma ma di un Quartier Generale da cui sarà guidata la mobilitazione delle forze di stanza nei rispettivi Paesi. Se la sede vicentina sarà guidata dal generale di divisione Pistolese, già impegnato a Genova per il G8 e attuale comandante regionale dei carabinieri della Liguria, stanno per arrivare in città i suoi collaboratori. L’ultimo, in ordine di annuncio, è il tenente colonnello Giovanni Pietro Barbano, già comandante provinciale dell’Arma di Bergamo» (4), coordinatore, tra l’altro, delle indagini sull’incendio di un ripetitore Rai nel Colle della Maresana. La responsabilità del perfezionamento degli aspetti organizzativi del nucleo permanente in questa prima fase è stata affidata infatti a G. P. Barbano. Mentre l’Alto Comitato Ministeriale dei cinque paesi aderenti, composto dai rappresentanti dei ministri di ciascun paese, riunitosi il 21/1/05 presso la Scuola Ufficiali Carabinieri a Roma ha nominato come primo comandante della EDG il Generale di Brigata Gerard Deanaz, che sarà assistito da un Staff internazionale diretto da un ufficiale dei carabinieri Italiani. L’EDG sarà uno strumento della politica estera dell’UE, ma è previsto che operi anche in favore dell’ONU, della Nato e della OCSE e di altri organismi e coalizioni internazionali. Quando agirà per conto dell’UE, al Comitato politico e di sicurezza della stessa UE sarà demandata la direzione strategica e il controllo politico. L’EDG darà copertura a tutti gli aspetti di una operazione di risposta ad una crisi, dalla fase iniziale, passando per quella di “transizione”, fino al ritiro della componente militare per agevolare il passaggio della sovranità alle “autorità civili”; potendo condurre un ampio spettro di missioni, quali: attività inerenti alla pubblica sicurezza e l’ordine pubblico, nonché la raccolta informativa e all’intelligence criminale; monitoraggio e consulenza a favore della polizia locale nello svolgimento del proprio servizio quotidiano, incluse le investigazioni criminali. Per svolgere tali compiti la EGF disporrà di circa 3.000 uomini provenienti dai cinque suddetti paesi, di cui 800/900 formeranno un battaglione capace di intervenire in un teatro con un preavviso di 30 giorni. La struttura di comando sarà: Comitato Interdipartimentale di Alto Livello che assicurerà il coordinamento politico-militare con il comandante dell’EGF; un Quartier Generale a Vicenza composto da 29 ufficiali di cui 11 italiani: tale numero sarà permanente, multinazionale, modulare e proiettabile a seconda delle necessità, e potrà essere eventualmente rinforzato con personale ulteriore.
Nell’intervista del maggio di quest’anno a C. Catalano, precedentemente citata, lui stesso dichiarava: «È prematuro parlare di missioni ma lo scenario più probabile potrebbe essere l’Africa sub-sahariana, in particolare se l’Onu richiedesse l’impiego di Eurogendfor nella Repubblica democratica del Congo, una zona calda dove peraltro si è già svolta l’operazione “Artemide”, la prima missione di gestione militare di una crisi al di fuori dei confini europei nell’estate del 2003 o l’attuale missione di polizia Ipu Kinshasa.» E più avanti: « data l’attuale situazione internazionale è molto probabile invece un impiego di Eurogendfor nei Balcani, in particolare in Kosovo. Soprattutto in uno scenario di consultazioni elettorali, che richiederebbero un “rinforzo” dei contingenti internazionali di polizia Onu e delle unità Msu della Nato, ma anche nel caso di un eventuale avvicendamento fra la missione Nato Kfor e una missione militare dell’Ue, come è già avvenuto nel dicembre 2004 in Bosnia Erzegovina.»
IL CoESPU «Il CoESPU sarà il fulcro di una rete internazionale di Centri (militari, civili, accademici) specialistici nelle singole aree funzionali, ad esempio diritto umanitario e diritti umani, gestione delle carceri, analisi criminale, cooperazione civile-militare. Fungerà inoltre da punto di riferimento per lo sviluppo dottrinale, gli studi e l’alta formazione dei dirigenti (nazionali e stranieri) nonché per l’addestramento di base delle forze interessate.» (Angelo Pinti, in «Panorama Difesa», marzo 2005)
I leader dei paesi del G8 al vertice di Kananaskis del 2002 hanno preso l’impegno di “fornire assistenza tecnica e finanziaria, in modo da garantire che entro il 2010 le Nazioni africane e le Organizzazioni regionali e sub-regionali siano in grado di impegnarsi in modo più efficace per prevenire e risolvere i conflitti violenti del continente”. Al vertice di Sea Island del 2004, i leader del G-8 hanno adottato formalmente un piano d’azione denominato “Espansione della capacità Globale nelle Operazioni per il supporto della Pace” che mira proprio ad aumentare la capacità globale di sostegno alle PSO, particolarmente nei paesi africani. Il G-8 Action Plan prevede in particolare di addestrare – entro il 2010 – circa 75.000 “peacekeeper” internazionali; si è considerata l’opportunità che il 10% di questi (circa 7.500) sia composto da forze di polizia “tipo-carabinieri/gendarmeria” (ovvero forze di polizia a status militare), specializzate nella gestione della transizione da una situazione di post-crisi ad un contesto più stabile per “la ricostruzione”. In quest’ottica, i membri del G-8 hanno sostenuto l’iniziativa italiana di istituire a Vicenza un centro di addestramento internazionale, il “Centro di Eccellenza per le Stability Police Units” (CoESPU), al fine di addestrare personale che, una volta tornato ai loro paesi di origine, dovrà sviluppare e formare forze tipo-gendarmeria, pronte ad essere schierate in PSO sotto l’egida di organizzazioni internazionali o regionali. Nei prossimi cinque anni il CoESPU si pone l’obiettivo di addestrare 3.000 Ufficiali e Sottufficiali che, secondo il principio di “addestramento degli istruttori”, ritorneranno ai loro paesi e completeranno l’addestramento di almeno 4.500 ulteriori unità entro la fine del 2010. Il personale addestrato dal CoESPU diverrà il nucleo di forze di peacekeeping tipo carabinieri/gendarmeria nei loro rispettivi paesi. Come parte di questo progetto, il CoESPU fungerà anche come centro per lo sviluppo della dottrina e delle procedure operative comuni per l’impiego di queste forze nelle PSO. Secondo il “G8 Action Plan”, il Centro dovrà: - realizzare programmi di addestramento, compresa la formazione dei formatori e l’addestramento pre-schieramento per specifiche missioni; - approfondire e sviluppare la dottrina esistente, con specifico riguardo al controllo della folla, alla lotta al crimine organizzato, agli arresti ad alto rischio, alla sicurezza delle prigioni, alla protezione di obiettivi sensibili, alla sicurezza elettorale, alla sicurezza dei VIP ed al controllo delle frontiere; - fornire un addestramento che permetta l’interoperabilità con forze puramente militari, con istituzioni civili e con altre componenti di polizia schierate e coinvolte nelle PSO; - fornire un sistema per verificare - in loco - le capacità acquisite dalle forze di polizia addestrate da coloro che hanno frequentato i corsi del CoESPU; - eseguire una valutazione sulle “lessons learned” (lezioni apprese) nel corso delle varie missioni, da inserire nei futuri addestramenti; - coordinare la standardizzazione degli equipaggiamenti da utilizzare nelle operazioni internazionali, in armonia con i propri metodi di addestramento; - interagire con organizzazioni internazionali e regionali, quali le Nazioni Unite, la NATO, l’OSCE, l’EU, l’AU, e l’ECOWAS; accademie ed istituti di ricerca (UN Staff College, George Marshall Center, Sant’Anna Institute University, ecc.); istituzioni di ricerca militari e nazionali ed internazionali (UN DPKO; NATO Joint Analysis and Lessons Learned Center, EU Police Unit; U.S. Army Peacekeeping and Stability Operations Institute and U.S. Army Center for Lessons Learned); ed infine con la Gendarmeria Europea, che ha il suo Quartier Generale proprio a Vicenza, nella stessa sede del CoESPU. Il 20 luglio 2005 si è svolto a Vicenza un incontro fra rappresentanti del Ministero Affari Esteri, ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, funzionari dell’Ambasciata americana in Italia e di varie Organizzazioni Internazionali (NATO, Unione Europea, Nazioni Unite ed OSCE) per esaminare il programma COESPU (Centre of Excellence of Stability Police Units). A quella data erano sette i Paesi: Camerun, Giordania, India, Kazakstan, Kenya, Marocco e Senegal che aveano aderito all’iniziativa, finanziata dal Governo italiano con una partecipazione degli Stati Uniti. La riunione è servita per mettere a punto la collaborazione fra il COESPU ed Organizzazioni Internazionali quali NATO, UE, Nazioni Unite ed OSCE, nel quadro delle attività di formazione il cui inizio è previsto nel prossimo autunno (5).
Il progetto INPROL all’interno del CoESPU
«...Al fine di costruire una vera e propria rete di collegamenti e relazioni nel campo delle operazioni di stabilità, è stato avviato il progetto INPROL (International Network To Promote the Rule of Law), che prevede la creazione di un portale con database di pubblicazioni, testi dottrinali, articoli e studi, regolamenti, linee guida ed altri documenti sviluppati nell’ambito delle PSOs (Peace Support Operations). Tramite una procedura di “Log”, anche il personale impiegato in teatro potrà accedere al materiale oppure chiedere consiglio su questioni di carattere professionale. Ricordiamo che il progetto INPROL nasce da una iniziativa dell’USIP americana (United States Institute for Peace), ente che può essere considerato il principale “partner dottrinale” del CoESPU....»
***
Struttura dei corsi e attività del centro
«...Ma esistono dei requisiti che in qualche modo limitano l’accesso al CoESPU, i paesi interessati devono essere a regime democratico (SIC!, NdC) e non devono avere preso parte a conflitti armati negli ultimi cinque anni; inoltre devono avere precedenti in missioni di peace-keeping o almeno aver dato la disponibilità a parteciparvi. Anche polizie non a statuto militare possono inviare propri istruttori, perché le strutture di appartenenza siano in grado di integrarsi con le catene di comando militari. [...] Altro requisito richiesto a ciascun paese è l’impegno di mettere a disposizione gli istruttori (e la truppa da loro addestrata in patria) per future missioni di stabilizzazione. Quanto ai singoli partecipanti, va detto innanzi tutto che il CoESPU organizza due corsi distinti. Il primo, denominato “High Level” è destinato agli Staff Officers, cioè agli ufficiali superiori (da maggiore in su). Il secondo invece è indicato come “middle Management”, ed è concepito espressamente per ufficiali inferiori e sottoufficiali.[...] (Questi ultimi, NdC) una volta rientrati in patria, gli operatori che frequenteranno questo corso saranno quelli maggiormente coinvolti nel’addestramento del personale destinato a completare i ranghi delle SPUs (Stability Police Units) fino al raggiungimento delle 7.500 unità...»
in «Panorama Difesa», CoESPU, eccellenza per la stabilizzazione, A. Pinti, novembre 2005
Note:
1) I paracadutisti della 173^ hanno concluso il dispiegamento in Afghanistan nell’Aprile del 2005, dove resteranno fino alla primavera del prossimo anno impegnati nell’operazione “Enduring Freedom” e dove collaboreranno con il Nato Rapid Deployable Corps (Nrdc-It) di Solbiate Olona che si è schierato da agosto. I circa 2000 parà della 173^ hanno rilevato i commilitoni della 25^ divisione, che a loro volta sono stati impegnati nel teatro operativo afghano per circa un anno ed erano precedentemente impegnati per un anno in Iraq. Alla “Ederle” di Vicenza, dove resta il generale David Zabecki, intanto, opera il 22° Gruppo di supporto, che costituisce il Rear Detachment per le operazioni di retrovia a sostegno della brigata impegnata in teatro operativo. 2) “Intervista a Claudio Catalano. È operativa la polizia dell’Ue. Farà missioni in tutto il mondo”, di Elisa Borghi, in http://www.opinione.it Edizione del 19-05-20 3) “A scuola dai Carabinieri”, di Angelo Pinti, in «Panorama Difesa» n. 228 febbraio 2005 4) “A Vicenza i carabinieri europei. La “Chinotto” ospiterà da gennaio il quartier generale della gendarmeria “, di Diego Neri nel «Giornale di Vicenza» 17/9/04 5) Le informazioni sul COESPU sono state tratte da: http://www.carabinieri.it/ e http://www.esteri.it/
www.senzacensura.org/
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aggiornamento post-manifestazione...
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...ma pre-inaugurazione Sunday, Jan. 22, 2006 at 4:43 PM |
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in tutta sincerita' (abito proprio a vicenza) non credo che si possa dire che la mia citta' sia stata liberata dalla protesta. purtroppo le caserme rimangono. la chiave di lettura data da globalproject e' un po' autocelebrativa. spero che questo commento possa venire accettato anche se critico. in ogni caso sono contento che la manifestazione si sia tenuta, che ci siano andate un nel po' di persone, e che sia emerso il dissenso nei confronti dell'ennesima iniziativa militare in questa citta'.
seguire il link per l'articolo di globalproject
www.globalproject.info/art-7151.html
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ansa
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ansa Monday, Jan. 23, 2006 at 6:06 PM |
mail:
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Martino, al via gendarmeria europea
Inaugurato a Vicenza quartier generale nuova forza
(ANSA) - VICENZA, 23 GEN - Contro il terrorismo e la criminalita' organizzata la gendarmeria europea e' la risposta giusta. Lo ha detto Antonio Martino. Il ministro della difesa e' intervenuto a Vicenza per l'inaugurazione del Quartier Generale di Eurogendfor.E' un contingente composto da forze di polizia ad ordinamento militare di 5 paesi (Italia,Francia,Spagna,Portogallo e Olanda).'Per i network del male che superano i confini - ha affermato Martino - la gendarmeria europea costituisce la risposta giusta'.
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SIETE PATETICI....UN FALLIMENTO LA PROTESTA CONTRO LA EGF
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sniper Wednesday, Jan. 25, 2006 at 9:44 AM |
mail:
sniper@alice.it |
Che pena, vi ho visti alla manifestazione di "protesta" composta da "oltre mille persone", facevate ridere! Innanzitutto gli attivisti veri e propri, gli animali da piazza come io li chiamo, si e no erano una cinquantina, il resto erano tutti ragazzini tirati fuori dalle scuole cittadine con la chimera di un giorno di vacanza. In tutto eravate circa 600 persone, capitanati da quel pagliaccio di Casarini che vi usa per farsi i cazzi suoi in vista delle prossime elezioni, perchè se vince la sinistra il suo posticino in qualche Ministero (come la volta scorsa)i dirigenti di Rifondazione non possono negarglielo. E' bellissimo vedere con quale acredine ancora scrivete articoli e con quanta cattiveria portate avanti i vostri astrusi discorsi sulla pace nel mondo, la guerra globale ecc. ecc. questo perchè a distanza di anni ancora non avete digerito tutte le legnate che avete preso a Genova. In piazza ci sono stati anch'io per diversi anni, e la legge non scritta della piazza è chiara: "chi le prende sta zitto e se le porta a casa". Ma per voi figli di papà che giocate a fare i rivoluzionari del cazzo solo perchè va di moda, che siete vicini agli operai ma non sapete niente di cosa vuol dire tirare avanti una famiglia con 1200 euro al mese, che la sera prima di rincasare si va tutti a bere uno spritz e a raccontarsi minchiate, mentre con quei soldi potreste aiutare chissa quanti bambini del Sud America ad alfabetizzarsi, per voi stronzetti dicevo quella regola non funziona. Leavete presee questo non vi è andato giù, forse perchè non eravate abituati, perchè eravate sempre protetti da quei merdosi di comunisti vari che si aggirano nei corridoi di palazzo e che vi prendono per il culo blaterando di guerra globale, aiuto al terzo mondo e cazzate varie (che poi tanto cazzate non sono) ed intanto intascano stipendi principeschi e privilegi incredibili. Svegliatevi gioventù e ragionate con la vostra testa....non quell'altra un pò più in basso che vi contraddistingue. Siete solo feccia sinistroide. Sniper.
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