24 gennaio 2006: approvazione in Parlamento della legge Fini/Giovanardi.
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Il governo dopo la fallita conferenza governativa sulle droghe di Palermo, con l'acqua alla gola gioca una mossa elettorale sul corpo dei consumatori di sostanze.
Il ddl Fini arenatosi in Parlamento per la sua impresentabilità, soprattutto a livello economico-attuativo, è resuscitato grazie agli “stralci” del ministro Carlo Giovanardi.
Il ministro dei rapporti con il parlamento ha sintetizzato i 106 articoli della proposta legislativa di AN condensandoli in una ventina di articoli, una sorta di patchwork grossolano peggiore dell' originale.
Gli equilibrismi del Governo, allo scopo di accontentare l'elettorato di AN fanno tentare al ministro il tutto per tutto: dalle minacce di ricorso al voto di fiducia, fino all'inserimento del pacchetto Giovanardi come emendamento al decreto di modifica della ex Cirielli, visto che i tempi parlamentari non avrebbero consentito l'iter normale della legge.
I contenuti dell'infame decreto possono essere schematizzati come segue:
1)Annullamento della distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti: le sostanze illegali saranno elencate in un' unica tabella, lo spaccio sarà punito in maniera indifferenziata con pene dai 2 ai 20 anni con inasprimento delle pene per i casi di recidività,
2)La certificazione dello stato di tossicodipendenza non sarà più appannaggio delle strutture pubbliche (SerT) ma sarà effettuabile anche da strutture private di rieducazione (comunità terapeutiche), le stesse che successivamente avranno tutti gli interessi ad iscrivere nei propri registri il maggior numero di utenti possibile.
3)Alcune comunità terapeutiche convenzionate (in prima fila Don Gelmini e gli eredi San Patrignano) potranno funzionare come strutture di detenzione/riabilitazione, con utilizzo del lavoro coattivo come terapia riabilitativa. Si dà inizio anche in italia al modello di carcerazione privata, già ampiamente sperimentato negli U.S.A.
Mentre nel resto d'Europa la depenalizzazione delle sostanze, porta alla creazione di tabelle di sostanze a livello di punibilità minore, l'Italia propone un giro di vite reazionario, che penalizza le libertà dei singoli cittadini e favorisce le narcomafie e le mafie della riabilitazione.
INVITIAMO TUTT* I/LE CITTADIN* A MANIFESTARE IL PROPRIO DISAPPUNTO AL DECRETO GIOVANARDI PARTECIPANDO AD UN DRUG-IN DI PROTESTA.
DI FRONTE AL SENATO IL 24 GENNAIO A PARTIRE DALLE 12:00
Voi ci mettete dentro, noi ci droghiamo fuori!
PORTA CIO' CHE VUOI!
STAY TUNED FOR MORE INFOS!
Per informazioni su altri interventi del presidio:
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.:Documenti:.
309/90: la legge attuale
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