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Polizia svizzera sotto processo. Nel 2003 a Evian aveva quasi ammazzato due attivisti.
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Gaetano Espinaka Saturday, Feb. 11, 2006 at 10:35 PM |
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A seguito di un'azione contro il G8 di Evian che provocó la quasi uccisione di due attivisti, viene finalmente processata la polizia che provocó il disordine. A Nyon, in Svizzera, dal 13 al 15 febbraio si svolgerá il primo processo in vent'anni contro la polizia svizzera
Nel maggio 2003 un gruppo di affinitá bloccó il ponte di Aubonne per fermare l’arrivo di una delegazione al G8 di Evian. La policía taglió la corda da cui erano appesi dui attivisti e quasi li uccise. L’agente che taglió la corda e il suo superiore sono adesso sotto processo. Dal 13 al 15 febbraio, tre giudici presiederanno il processo. Piú di 25 testimoni inclusi i carichi superiori della policía daranno prova durante il processo di Nyon.
Gli ufficiali sono accusati di aver provocato danni gravi con negligenza. Martin cadde da 25 metri e le sue ferite includono la rottura della schiena, la rottura dell’anca e un piede distrutto. Dopo numerose operazioni, non sará piú in grado di tornare come prima. Le accuse includono anche offesa fisica ai dan di Gesine Wenzel, l’altra climber, che ha sofferto di Stress da Disordine Post-Traumatico per oltre un anno.
Questo processo é il risultato di una pressione pubblica e legale durata tre anni, da quando il giudice iníziale ai cui si assegnó l’indagine mostró chiari segni di parzialitá. In Svizzera la polizia suole godere di un grado di impunitá relativamente elevato ed é molto protetta per il sistema di burocrazia legale. Nonostante ci siano state molte accusazioni contro la polizia, questo é il primo caso in cui si arriva a un processo in piú di vent’anni.
Un programma di eventi avrá luogo per una settimana prima e durante il processo, che include i preparativi per organizzare la presenza al di fuori del tribunale, una festa di beneficenza e dei workshop su temi come il trauma, l’educazione popolare e preparativi per il prossimo G8 in Germania.
Il collettivo del ponte di Aubonne ha rilasciato una dichiarazione politica in cui riconosce la contraddizione nel seguire un processo legale attraverso un sistema di giustizia di cui non riconosce la legittimitá, e in cui spiega le ragioni per cui hanno deciso di fare lo stesso. Alcune delle ragioni sono sfidare l’impunitá poliziale, evidenziare le crepe nella facciata della democrazia-liberale e promuovere una maggiore coscenza rigurado l’incompetenza e la violenza di cui la polizia é capace.
Il processo avrá luogo nello stesso momento in cui 29 ufficiali della polizia italiana vengono processati per una serie di atti di violenza e di brutalitá contro i manifestanti durante il G8 di Genova. Links: Campagna di solidarietá Aubonne Bridge: http://www.aubonnebridge.net Scarica il video dell’azione : http://www.aubonnebridge.net/video.php
Pig Brother: informazione riguardo la brutalitá della polizia in Svizzera: http://www.ssi-media.com/pigbrother/e/ Activist Trauma Network: http://www.activist-trauma.net/ Uiteriori informazioni sui processi di Genova: http://indymedia.org.uk/en/2006/02/333037.html
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feature di indymedia svizzera
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((i)) svizzera italiana Thursday, Feb. 16, 2006 at 4:43 PM |
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switzerland-it@indymedia.org |
Dal 13 al 15 febbraio 06 avrà luogo a Nyon il processo contro due
funzionari di polizia accusati di lesioni corporali gravi per
negligenza. (maggiori info)
Il processo contro gli agenti sarà diretto da Jacques Antenen, il
giudice che aveva inflitto le pene di prigione con condizionale ai due
militanti. Se le accuse contro gli agenti verranno confermate dal
processo, questi ultimi rischiano soltanto delle pene leggere (multe o
reclusione con la condizionale). Visto la lunga storia di impunità
della polizia in Svizzera, sembra improbabile che la colpevolezza degli
accusati venga riconosciuta dal tribunale. La bizzarra linea difensiva
è basata sulla presunta impossibilità di comunicare dei due agenti, uno
infatti parla solo tedesco, l'altro soltanto francese. Durante un’azione di protesta contro il G8 di Evian, nel 2003, l’agente Michael Deiss aveva tagliato la corda da alpinismo alla quale s’erano attaccati due militanti pacifici in modo da bloccare il ponte di Aubonne. Sin dall’inizio, i promotori della campagna «aubonnebridge.net»
hanno domandato la sospensione dei due poliziotti implicati,
un’inchiesta indipendente sulla repressione esercitata durante il G8 e
sui danni causati, ed infine di portare dell’attenzione alle persone
ferite gravemente. Fino ad ora, il Canton Vaud ha rifiutato ogni
risarcimento, ma questo dipenderà ora dal risultato del processo.
Diversi testimoni e militanti presenti sul ponte, e anche dei
poliziotti, verranno a testimoniare al processo che si terrà a febbraio.
:: Azioni di sostegno durante il processo
:: Aggiornamenti: [15.02] Assolti i due agenti [13.02] Impressioni dalla prima giornata di processo [13.02] Inizia il processo
[L'azione (2003): dossier | 1 - 2 - 3 - 4 - 5 | 1 - 2 - 3 | cronologia della giornata]
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Il
taglio aveva rischiato di causare la morte dei due attivisti ed aveva
causato delle ferite gravi ad uno di esse. Il suo superiore, Claude
Poget, era responsabile della situazione caotica che regnava in
Svizzera romanda quel giorno e che aveva indirettamente reso possibile
l’accadere di un simile atto. Ospedalizzato in Svizzera per circa un
mese, l’alpinista ferito soffre tutt’ora per le ferite riportate.
In occasione del processo del 2004,
i militanti sono stati riconosciuti colpevoli di aver bloccato la
circolazione e d’aver messo in pericolo la vita degli automobilisti.
Pochi giorni dopo, il giudice incaricato del caso dichiarava
inaccettabile la denuncia contro gli agenti di polizia. Solo dopo un
ricorso, e grazie ad una forte pressione pubblica, l’Alta Corte ha
annullato questa decisione e ha autorizzato questo processo. br> |
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Il pubblico ministero chiede l'assoluzione
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IMC italia Thursday, Feb. 16, 2006 at 8:21 PM |
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Il pubblico ministero ha, prevedibilmente, chiesto l'assoluzione per i poliziotti imputati per il taglio della corda cui erano sospesi Martin Shaw e Gesine Wenzel sotto il ponte di Aubonne nel giugno del 2003: la corda bloccava il traffico verso il G8 di Evian, per impedire al convoglio dei delegati di partecipare al vertice.
Dopo tre giorni di udienze molto tese, non ci si aspettano sorprese: negli ultimi vent'anni, la polizia svizzera non era mai stata accusata in un tribunale per simili accuse. Il verdetto però era scontato anche per l'andamento delle udienze. I poliziotti non hanno avuto dalla loro solo i due avvocati (ma questo è il loro mestiere): anche il pubblico ministero ha condotto le indagini e la requisitoria in maniera tale da sollevare i poliziotti dalle loro responsabilità. Un avvocato in più per i poliziotti, dunque, messo a disposizione gratuitamente dalla procura. Il giudice, inoltre, è lo stesso che ha condannato gli attivisti per "messa in pericolo del traffico" l'anno scorso. Difficile che cambi idea al momento di giudicare la polizia. Anche nel processo contro i manifestanti, infatti, l'accusa aveva sostenuto che le loro precauzioni nei confronti degli automobilisti bloccati non erano state sufficienti: uno striscione a decine di metri di distanza dalla corda e un gruppo di contatto preparato a spiegare la situazione agli automobilisti costituivano comunque un pericolo secondo il giudice. Era stata invece la polizia, che aveva rimosso le segnalazioni, avvicinato le auto alla corda cui erano appesi gli attivisti e permesso addirittura ad alcune auto di passare ad alta velocità sotto la corda tesa, a creare i rischi maggiori, per non parlare della corda tagliata e del volo di 20 metri di Martin Shaw. Perciò, il giudice non potrà sconfessare la sua precedente sentenza e finirà per giustificare il comportamento dei poliziotti. Il giudice Bruttin, peraltro, era già salito agli onori della cronaca per una celebre condanna a ben 11 anni di carcere per un "tentato omicidio" in assenza di prove e di indizi, o meglio sulla base di una sua "intima convinzione" basata su false prove (v. http://www.swissjustice.net/fr/affaires/dossier/dossier_volet1.pdf)
Altre notizie sulle "imprese" del giudice Bruttin:
http://www.swissjustice.net/massmedia/030129_droit_reponse.html http://www.swissjustice.net/fr/actions/o_opinions/a030109_schubarth.html
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Assolti i poliziotti
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IMC italia Friday, Feb. 17, 2006 at 1:56 PM |
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Come previsto, stamattina il giudice Bruttin ha assolto i due poliziotti. Da swissinfo.org:
LOSANNA - Il Tribunale correzionale di Nyon ha assolto oggi i due poliziotti che erano accusati di lesioni personali colpose per aver reciso la corda cui erano sospesi due altermondialisti, il primo giugno 2003 sul ponte dell'autostrada A1 sopra L'Aubonne. Uno dei due manifestanti era precipitato riportando gravi ferite. I manifestanti stanno pensando di inoltrare ricorso.
Il Tribunale ha seguito il Ministero pubblico cantonale. Per il sostituto procuratore Daniel Stoll, il 23enne agente sciaffusano che aveva preso l'iniziativa di tagliare la fune ed il suo superiore vodese non si sono comportati come avrebbero dovuto, ma non andavano accusati di negligenza colposa. Il dramma va poi situato nel contesto, particolarmente agitato, della protesta contro il vertice del G8 che si svolgeva all'epoca a Evian, sulla riva francese del lago Lemano, aveva affermato Stoll.
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,.,.,.,.,.,.,.
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.,.,.,.,.,. Friday, Feb. 17, 2006 at 2:59 PM |
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Polizia svizzera sotto processo. Nel 2003 a Evian aveva quasi ammazzato due attivisti.
peccato per il quasi...
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