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FRANCO SERANTINI - LA MEMORIA CHE RESISTE
by CIRCOLO AGORA' PISA Monday, Apr. 10, 2006 at 2:30 PM mail: agorapi@officinaweb.it

PER COSTRUIRE UNITARIAMENTE FORME E MODI DI SVOLGIMENTO DELLA GIORNATA PROPONIAMO UN INCONTRO A TUTTE LE REALTA’ INTERESSATE PER GIOVEDI’ 13 APRILE ORE 21,15 PRESSO LA NOSTRA SEDE, IN VIA BOVIO 48, PISA

FRANCO SERANTINI - LA MEMORIA CHE RESISTE

Ricordare Franco Serantini non è mai stato un atto rituale.
La sua biografia, il modo con il quale fu lasciato morire, l’impunità concessa ai suoi carnefici trasformò questo omicidio in un esempio ed in un monito, scomodo da rappresentare e ricordare.
Il potere costituito tracciava, allora come ora, un limite oltre il quale il prezzo dell’opposizione sociale, della lotta antifascista e per i diritti civili, della solidarietà con i popoli del mondo poteva essere la vita.
Prima di Serantini centinaia di giovani, operai, donne, pensionati, contadini e studenti erano stati uccisi nelle piazze dell’Italia repubblicana.

Dopo quel 7 maggio 1972 il limite tracciato dal potere fu superato ancora da Roberto Franceschi, Fabrizio Ceruso, Giannino Zibecchi, Rodolfo Boschi, Gennaro Costantino, Saverio Saltarelli, Pietro Bruno, Mario Salvi, Pier Francesco Lorusso, Giorgiana Masi, Pietro Maria Greco, Carlo Giuliani.
Nomi noti e meno noti, giovani vite spezzate per le quali i responsabili materiali e politici non hanno mai pagato.

La storia di ognuno di loro, le loro ragioni, la forza delle grandi battaglie politiche e sociali nelle e per le quali persero la vita sembrano inghiottite in un buco nero della storia. Rimozione e criminalizzazione scattarono subito, spesso il giorno stesso del loro assassinio.

Nel ricordare Franco li ricordiamo tutti, con la piena consapevolezza di compiere così
un atto politico legato immediatamente alle battaglie dell’oggi.

Alcuni di loro persero la vita mentre difendevano il diritto dei popoli a resistere contro la barbarie delle guerre di aggressione e del colonialismo.
Non è forse questo un diritto che torna prepotentemente d’attualità di fronte a ciò che succede in Iraq, in Palestina, in Colombia, nei Paesi Baschi?

Altri furono uccisi mentre resistevano in una occupazione di case o rivendicando il diritto al lavoro e a un reddito dignitoso. Qual è oggi la condizione dei lavoratori dipendenti, dei giovani precari, di chi vuole emanciparsi dalla famiglia cercando un alloggio decente?

Altri ancora caddero difendendo i diritti civili e democratici e a manifestare, a vivere una vita libera dalle imposizioni di una cultura bigotta e clericale.
Abbiamo forse fatto dei passi in avanti su questo terreno, o non ci troviamo forse in una situazione di paurosa regressione socioculturale, d’attacco sistematico alle libertà, ai diritti basilari collettivi ed individuali?

Franco Serantini, ed insieme con lui molti altri, furono uccisi mentre si opponevano ai rigurgiti fascisti.
Impressionanti le immagini di nazisti e fascisti che hanno sfilato per le strade di Milano l’11 marzo 2006. Inquietante la presenza di partiti che rivendicano direttamente la storia del ventennio, le camere a gas e la supremazia tra una “razza” e l’altra. L’antifascismo è un cimelio del passato?

Per tutto questo la loro è una memoria che resiste, ci parla dell’oggi, ci sprona a continuare a lottare per un mondo emancipato dalla barbarie della guerra, dello sfruttamento e del fascismo.

Per tutto questo proponiamo alle realtà sociali e culturali, alle forze politiche e sindacali, ai singoli democratici della nostra città di aderire e partecipare attivamente al prossimo 7 maggio 2006.
Vorremmo ricordare unitariamente Franco Serantini e tutte le vittime di un sistema di potere che non ha mai fatto giustizia su questi omicidi di Stato, né ha risposto alle loro richieste di giustizia sociale.

PER COSTRUIRE UNITARIAMENTE FORME E MODI DI SVOLGIMENTO DELLA GIORNATA PROPONIAMO UN INCONTRO A TUTTE LE REALTA’ INTERESSATE PER
GIOVEDI’ 13 APRILE ORE 21,15 PRESSO LA NOSTRA SEDE, IN VIA BOVIO 48, PISA

Il direttivo del circolo ARCI agorà di Pisa.

Per contatti agorapi@officinaweb.it 050500442 3384014989

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in ricordo di un anarchico caduto...
by schweitzer Monday, Apr. 10, 2006 at 2:47 PM mail:

...massacrato dai padri dei picchiatori di Bolzaneto e della scuola Diaz...

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in agenda
by ddddddd Tuesday, Apr. 11, 2006 at 9:57 AM mail:


le iniziative vanno in AGENDA, non nel NEWSWIRE
e oltretutto vanno pubblicate UNA volta, non a ripetizione come siete soliti fare
e non fate finta di non aver capito anche stavolta

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Franco vive nelle lotte radicali, nei goiosi boati che minano questa dittatura democratica
by uno dei troppi col fiato sul collo Tuesday, Apr. 18, 2006 at 12:05 PM mail:

Bello bello complimenti per l'analisi azzardata e per lo spreco di paroloni per l'occasione, io credo prima di tutto che ricordare una persona, che se fosse stata viva avreste isolato, è vera e propria ipocrisia. Dite forse che non è così? Franco era un anarchico e sono sicuro (in quanto pisano) che voi in quanto circolo agorà non abbiate minimamente espresso solidarietà agli anarchici pisani colpiti da un inchiesta che ha cercato di bloccare le loro lotte, le stesse in cui credeva Franco. E poi pensateci bene, a Genova se Carlo non fosse morto non l'avreste forse iscritto nella lista dei cattivi o peggio ancora degli infiltrati?
Giustamente sostenete che "Il potere costituito tracciava, allora come ora, un limite oltre il quale il prezzo dell’opposizione sociale, della lotta antifascista e per i diritti civili, della solidarietà con i popoli del mondo poteva essere la vita." giusto giusto, ma siete rimasti imbambolati a vedere film e documentari che non vi rendete conto di cosa stà succedendo ora? il potere si è affinato, ora il prezzo non è la vita ora è la criminalizzazione, che significa arresto tra il consenso della popolazione tutta senza esclusione dei gruppuscoli alternativi. Ora grazie a campagne infamanti sui giornali e alla televisione, riescono ad arrestare delle persone senza nessuna prova, ti tengono dentro 2 anni in attesa di processo e intanto costruiscono... E che dire se avessero le prove, quello che avrebbero detto Franco e Carlo: SOLIDALI SE INNOCENTI COMPLICI SE COLPEVOLI.
Non sporcate il nome di coloro che sono morti combattendo mentre voi state immobili, silenti e obbedienti spettatori di ciò che succede nel mondo.

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