La ricorrenza del 25 Aprile. Domani cerimonia al monumento della Resistenza. Fiano: sì alle insegne. De Corato: celebrazione istituzionale.
«Nel Comitato nazionale di liberazione c’erano tutte le forze politiche antifasciste. Pensare che dopo 61 anni si debbano escludere le bandiere che non piacciono a un personaggio piuttosto che a un altro è del tutto fuori luogo». Così Tino Casali, il presidente nazionale dell’Anpi che martedì 25 aprile sarà sul palco di piazza Duomo con Guglielmo Epifani e il vicepresidente del Csm, Virginio Rognoni, per celebrare il culmine della manifestazione che secondo gli organizzatori porterà in corteo centomila persone. E se la precisazione di Casali è solo l’ennesima risposta alle polemiche innescate nei giorni scorsi dal candidato sindaco del centrodestra Letizia Moratti, che aveva invocato un corteo senza insegne di partito, a lasciare il dito dentro la stessa piaga è d’altronde lo stesso vicesindaco Riccardo De Corato: «Se il 25 aprile deve essere una festa istituzionale, allora deve avere lo stesso significato anche simbolico delle altre due feste istituzionali italiane: il 4 novembre festa della vittoria e il 2 giugno festa della Repubblica». Totale libertà di sventolare la bandiera che si vuole, insiste sul fronte opposto il diessino Emanuele Fiano: «Compresa ovviamente quella di Forza Italia», dice. Nel frattempo sono «i partiti dell’Unione» ad aderire ufficialmente alla manifestazione - si legge in una nota - considerando «estraneo alla ricorrenza qualsiasi tentativo di strumentalizzazione che per fini politici o elettorali rischi di snaturare il significato del 25 aprile». «Che non può essere modificato - aggiunge ancora Fiano - da chi vorrebbe equiparare i martiri della Resistenza e i caduti di Salò». E il Comitato permanente antifascista contro il terrorismo e per la difesa dell’ordine repubblicano, organizzatore del corteo, coglie l’occasione per «appellarsi all’Italia democratica contro i disegni di chi vorrebbe cancellare conquiste realizzate attraverso il sacrificio di centinaia di migliaia di uomini e donne». Le celebrazioni della liberazione inizieranno già domani all’Idroscalo, dove il presidente della Provincia Filippo Penati con l’assessore alla Pace Irma Dioli terranno la prima cerimonia di commemorazione davanti al Monumento alla Resistenza. Ma il clou degli appuntamenti arriverà naturalmente martedì pomeriggio, con la partenza del corteo prevista per le 14.45 in piazza Lima.
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