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Indymedia presa a parole da un sindaco - la risposta
by indylom Saturday, Jul. 15, 2006 at 12:13 PM mail: indylom@libero.it

Un sindaco di un piccolo comune della provincia di Pavia, vistosi citato in una feature pubblicata in Ecologie lo scorso febbraio, ha deciso con largo anticipo di rispondere a Indymedia.

Lettera del sindaco di Albonese (pv) Pietro Polini in risposta alla feature Lomellina: spianare, costruire, inquinare

http://italy.indymedia.org/news/2006/02/985430.php


Il cellopane come lo chamete voi non è mai ceduto e poi le sicurezze le specifiche progettuali e le tecnologie usate sono visibili da progetto pubblico e certificate dagli enti che l'hanno autorizzato come REGIONE LOMBARDIA E PROVINCIA e che hanno fatto collaudi e controlli tecnici come la legge Italiana prescrive , non la vostra personale, e continue verifiche ambientali con ARPA.

Il cosidetto velodromo non era ne un regalo ne una tanegnte pezzi di merda , ma bensi doveva e sarà realizzato con i proventi del contributo convenziato approvato da Regione e Provincia vedi convenzione , pezzi di merda.

Il sindaco e l'amministrarzione come dite non sono ne indagati e non lo sono mai stati . capito pezzi di merda.


Il fatto che il Comune è rimasto senza acqua è dovuto al fatto che il pozzo idrico costruito 70 anni fa è franato dato che la loro vita media è di 50 anni .
Ora è in costruzione un altro pozzo . Capito pezzi di merda.

Il parroco ha offerto come tanti altri cittadini compreso l'amministrazione nel periodo di emergenza l'acqua minerale consegnata in bottiglia . Pezzi di merda.

Ma siccome siete dei pezzi merda non fate altro che sputare merda addosso agli altri senza porvi il problema che la vera verità sia una'alra , maquesto voi pezzi di merda lo sapete benissimo.

PEZZI DI MERDA





Risposta del redattore della feature firmata in collettivo con Indymedia Lomellina


non si può chiamare con parole diverse quello che è un pericolo per la gente, una minaccia per l'agricoltura, uno sconvolgimento per la natura: stoccare ceneri derivanti dalla combustione di rifiuti in inceneritore, contenenti metalli pesanti e diossine, e soprattutto farlo nel mezzo delle coltivazioni risicole destinate a uso umano, pochi metri sopra le falde acquifere nelle quali pescano gli acquedotti, è un atto criminale.
nessun passo indietro in difesa della terra - o di quello che ci resta - con le istituzioni o contro le istituzioni se queste smettono di fare l'interesse dei cittadini per farne di altri strettamente - e largamente . economici. Usando i termini giusti e le parole corrette - e usando la libera informazione che stranamente prende oggi il nome di controinformazione.
benvenuto nel mondo dei media moderni signor sindaco.



indymedia lomellina



la sua lettera di insulti è stata resa pubblica anche al seguente indirizzo:

http://italy.indymedia.org/news/2006/07/1112623_comment.php#1113219

inoltre è stata aggiunta come commento in coda all'articolo in questione
Lomellina: spianare, costruire, inquinare

segue smentita punto per punto di quanto lei afferma





From : "Pietro Polini" pietropolini@globalengineering.info
To : indylom@libero.it
Cc :
Date : Thu, 13 Jul 2006 17:22:08 +0200
Subject : BASTRADI PEZZI DI MERDA . Perchè dite nefandezze ; pezzi di merda.







> Il cellopane come lo chamete voi non è mai ceduto

non abbiamo affermato ciò, ma che "ci si è accorti che non è una barriera affidabile"


e poi le sicurezze le
> specifiche progettuali e le tecnologie usate sono visibili da progetto
> pubblico e certificate dagli enti che l'hanno autorizzato come REGIONE
> LOMBARDIA E PROVINCIA e che hanno fatto collaudi e controlli tecnici come
> la legge Italiana prescrive , non la vostra personale, e continue verifiche
> ambientali con ARPA.


questo non è mai stato messo in dubbio, ma se fior di tecnici dicono che si può fare una cosa del genere, è lecito almeno pensare che la scienza delle costruzioni abbia preso una brutta piega??

>
> Il cosidetto velodromo non era ne un regalo ne una tanegnte pezzi di merda ,
> ma bensi doveva e sarà realizzato con i proventi del contributo convenziato
> approvato da Regione e Provincia vedi convenzione , pezzi di merda.


lasciando perdere le citazioni colte, può chiamarlo come vuole ma il velodromo ERA UNA TANGENTE: un dolcino dato al bambino coglione per farsi fare una bella puntura, un compromesso ridicolo, un modo per accaparrarsi le simpatie dei cittadini e forse delle stesse istituzioni, e soprattutto tue, Pietro Polini che forse hai pensato di guadagnarci in immagine, di essere ricordato per sempre come "il sindaco del velodromo". In cambio di cosa? di quell'abominio che adesso avete in mezzo alla vostra bella campagna????
>
> Il sindaco e l'amministrarzione come dite non sono ne indagati e non lo sono
> mai stati . capito pezzi di merda.

Ah No? Leggendo le scorse annate della stampa locale, che comunque ci va molto leggera in queste cose, mi sembra che non sia andato tutto liscio laggiù... Anzi, qualcosa è andato storto... Qualcuno ha sentito puzza di marcio e non era solo quella dell'immondizia ma degli affari sporchi che la muovono da una parte all'altra della pianura. Se poi vogliamo scendere nello specifico e capire di che indagine si è trattato, e se sia ancora in corso, possiamo anche farlo. Da febbraio, data di pubblicazione della feature, ad oggi 15 luglio potrebbero anche esserci novità di cui non siamo a conoscenza...
>
>
> Il fatto che il Comune è rimasto senza acqua è dovuto al fatto che il pozzo
> idrico costruito 70 anni fa è franato dato che la loro vita media è di 50
> anni .

Nell'articolo infatti non si afferma il motivo della chiusura dei rubinetti, solo c'è un "guarda a caso..." tra parentesi che nulla afferma ma tutto lascia supporre. anche quello che non converrebbe dire, se si sa di averne una parte di colpa qualora si verificasse...

> Ora è in costruzione un altro pozzo . Capito pezzi di merda.

Un consiglio: fatelo il più profondo possibile perchè con quella cosa laggiù non mi fiderei troppo a bere dal rubinetto.
ma tanto le falde scorrono verso Mortara... vero?

>
> Il parroco ha offerto come tanti altri cittadini compreso l'amministrazione
> nel periodo di emergenza l'acqua minerale consegnata in bottiglia . Pezzi di
> merda.
>
> Ma siccome siete dei pezzi merda non fate altro che sputare merda addosso
> agli altri senza porvi il problema che la vera verità sia una'alra ,
> maquesto voi pezzi di merda lo sapete benissimo.
>
> PEZZI DI MERDA


>
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GRANDISSIMI!!!!
by BE YOUR MEDIA! Saturday, Jul. 15, 2006 at 12:22 PM mail:

CHE DIRE.....LA VERITA' E' INCONFUTABILE!!!

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caro sindaco di merda
by uno Saturday, Jul. 15, 2006 at 12:23 PM mail:

scrivi di merda. a che classe di merda sei arrivato? certo che la grammatica di merda non serve per fare il sindaco di merda. basta chiudere gli occhi di merda, e far finta che tutto è bello, e tutto è a posto. e intascare.

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Che vergogna
by Luka Saturday, Jul. 15, 2006 at 3:39 PM mail:

Essendo di Casale Monferrato, quindi molto vicino alla Lomellina, farò im modo di diffondere da ste parti la "lettera" del "sindaco".
Che vergogna avere come vicino di casa un simile personaggio...

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ma
by di passaggio Saturday, Jul. 15, 2006 at 3:41 PM mail:

andate a rieducarlo questo sindaco idiota

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scattano le MANETTE!!!
by indylom Thursday, Jul. 20, 2006 at 1:08 AM mail:

dal sito dell'Informatore Vigevanese


Thu 20 Jul 2006, 01:04:17
ALBONESE, sequestrata la DISCARICA






I rifiuti pericolosi diventavano regolari: in manette il direttore dell’impianto

ALBONESE - Dietro la loro attività di smaltimento di rifiuti, ne avevano messa in piedi un’altra. Ben più remunerativa: un traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi che, con un “rimaneggiamento” dei codici di identificazione, diventavano a un tratto “regolari”. I componenti dell’organizzazione illecita, invece, diventavano ricchi: secondo gli investigatori, il loro era un business da 50 milioni di euro.


All’alba di martedì sette responsabili di altrettante società lombarde, tra cui Giancarlo Saretto, 37 anni, direttore tecnico della discarica della «Sari Group» di Albonese (ora interamente posta sotto sequestro), sono finiti in carcere; altre dodici persone, tutte residenti fuori provincia, si trovano agli arresti domiciliari, mentre gli indagati a piede libero sono complessivamente 46.
Il vasto traffico di rifiuti è stato scoperto dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) di Milano, guidati dal maggiore Stefano Bosi, al termine di un’operazione ribattezzata «Grisù» per la richiesta «di poter bruciare rifiuti» avanzata ripetutamente da uno degli indagati.
L’attività illecita interessava otto province lombarde, compresa quella di Pavia; qui era in Lomellina, per la precisione nella sede dell’impianto di Albonese, che - sempre secondo gli inquirenti - si estendeva un ramo dell’organizzazione criminale: in qualità di responsabile della discarica, Giancarlo Saretto avrebbe consentito il conferimento presso la struttura lomellina di rifiuti speciali pericolosi, nella fattispecie «terre di spazzamento» (vale a dire scarti derivanti dalla pulizia delle strade) contenenti residui ferrosi, che giungevano dalla ditta «Puli-Eco Srl» di Ospedaletto Lodigiano (Lodi). Essendo classificato come rifiuto speciale, il materiale inviato dal Lodigiano non avrebbe potuto in alcun modo essere smaltito nella discarica di Albonese; per questo, secondo gli inquirenti, il direttore dell’impianto avrebbe chiuso un occhio di fronte alla contraffazione dei codici di identificazione dei rifiuti che venivano così accolti e smaltiti nella struttura senza alcun pre-trattamento.


Gli accertamenti dei carabinieri, partiti nel giugno dello scorso anno da un controllo sui rifiuti destinati al termovalorizzatore della società «Accam Spa» con sede legale a Busto Arsizio (Varese), hanno permesso di smantellare la vasta organizzazione dedita al traffico di rifiuti. Non solo: un altro filone di indagine relativo alla conduzione della gara d’appalto indetta dall’Accam per la gestione dei rifiuti prodotti dal termovalorizzatore, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati del sindaco di Gallarate, Nicola Mucci, e del segretario di Forza Italia della provincia di Varese, Nino Caianiello, entrambi accusati di turbativa d’asta. Martedì mattina i carabinieri del Noe hanno sottoposto a sequestro probatorio sia la Accam di Busto che la discarica della Sari Group di Albonese.




Operativo dal giugno del 2000, l’impianto nasceva per la selezione, il recupero e la valorizzazione di rifiuti speciali non pericolosi provenienti essenzialmente da attività industriali ed artigianali della provincia di Pavia ed era costituito da macchine e apparecchiature che insieme componevano la «struttura tecnologica» e da un bacino impermeabilizzato per lo «stoccaggio temporaneo» del prodotto. Intervistato dall’Informatore, l’allora sindaco di Albonese, Piero Polini confermava: «Qui non ci saranno nè vetro, nè plastica, nè alluminio, nè rifiuti tossico nocivi, nè pericolosi (vernici), nè rifiuti solidi urbani, nè edili o ferrosi.

Questo allontana alcune illazioni che spesso si fanno su impianti di questo tipo. Quello che uscirà sarà materiale indirizzato al recupero energetico (big bag) che sarà portato agli inceneritori oppure al recupero secondo le varie tipologie o in discariche autorizzate. Ad Albonese non rimarrà nulla».
Chiuso in un edificio industriale di circa 5 mila metri quadri a lato della statale 211 della Lomellina, comprende un ponte sul torrente Arbogna che permette l’accesso all’area di circa 140 mila metri quadri attrezzata con uno svincolo stradale e una rete viabilistica interna.

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