Da tutta l'Umbria ad ascoltare Marco Ferrando per l'apertura della XVI° Festa dei Comunisti di Spoleto (21 luglio 2006)
Sono venuti un po' da tutta l'Umbria ad ascoltare Marco Ferrando per l'apertura della XVI° Festa dei Comunisti di Spoleto. L'attesa per questo incontro era grande dopo l'uscita del leader della sinistra del PRC dal Partito. In particolare in Umbria, nel mese di marzo, sempre a Spoleto, Ferrando aveva partecipato ad un affollatissima assemblea a cui avevano partecipato più di 200 persone, che aveva lasciato delle aspettative che adesso si vanno chiarendo.
I temi toccati dal leader del movimento per la costituzione del Partito Comunista dei Lavoratori, sono quelli all'ordine del giorno tra le forze comuniste in Italia. Innanzitutto è stato chiesto su quali forze sociali si deve contre per una trasformazione rivoluzionaria in Italia oggi. Questa in sintesi la risposta di Ferrando:" Il nostro movimento vuole costruire un Partito Comunista dei Lavoratori; quando parliamo di lavoratori, non ci rifacciamo ad un modello operaio storico di altre epoche. Ogni epoca ha avuto la sua specifica forza operaia. E' indubbio che oggi rispetto al passato la condizione di lavoratore precario è decisamente più estesa. C'è poi un grande processo di proletarizzazione di ampi settori di lavoro dipendente, come gli impiegati e gli insegnanti. Quindi quando parliamo di lavoratori, non parliamo solo degli operai dell'industria, ma di tutti i proletari sfruttati e umiliati sul lavoro. Questo è per noi il soggetto sociale del cambiamento rivoluzionario oggi, ed è questo il blocco sociale che dobbiamo mettere insieme contro il capitalismo, la borghesia, i suoi interessi e i suoi governi.
E nel mondo è stato poi chiesto, quali sono le forze antimperiliaste con cui i comunisti possono fare fronte. " Per quanto riguarda le forze antimperialiste nel mondo debbo dire ( è stata la risposta) che noi siamo a fianco dei tutti i popoli che lottano per la loro liberazione dall'imperialismo, quindi siamo con la resistenza irachena, con i palestinesi e con quanti si ribellano agli USA, a Israele, ai loro eserciti occupanti e coloniali e all'Europa e alle nuove forme di neocolonialismo, a cui esprimiamo un sostegno diretto, politico e materiale.
Il problema per i comunisti è come conquistare le masse mondiali alle proprie ragioni.Questo, in particolare dopo il crollo dell'URSS, che pur nell'estrema distorsione burocratica del sistema, rappresentava un oggettivo contrappeso alle forze imperialiste occidentali, e che venendo meno come punto di riferimento ha lasciato spazio a forze antimperialiste non anticapitaliste, a volte anche reazionarie. Per conquistare le masse alle nostre ragioni di comunisti è comunque necessaria, in primo luogo, una organizzazione internazionale dei comunisti la cui mancanza oggi è un punto debole della nostra battaglia.
La domanda successiva è stata sul sindacato, un aspetto fondamentale della lotta generale del movimento operaio e comunista. Marco Ferrando a tale proposito ha detto:" Sulla questione sindacale ritengo che sia sbagliato oggi pensare ad una scelta assoluta di presenza nella cgil o nei sindacati di base. La CGIL ha da anni posizioni che negano le ragioni dei lavoratori e le sue burocrazie si comportano come veri e propri agenri della borghesia nella classe dei lavoratori, ciò ha lasciato aperto a sinistra un grande spazio sindacale che è stato occupato dai sindacati di base. I problemi oggi sono che da un lato il sindacalismo di base che è combattivo ed esprime posizioni sulla lotta economica e sociale molto avanzate, non è capace di unire le proprie forze e tra le varie sigle c'è una competizione che non fa bene al movimento dei lavoratori e dall'altro il fatto che il grosso dei lavoratori impegnati nella lotta sindacale militano nella CGIL ed è anche con loro che dobbiamo fare i conti, convincendoli della necessità di un salto di qualità nel conflitto sociale.
Nel nostro movimento ci sono compagni impegnati nell'uno e nell'altro schieramento sindacale e questo dipende da convinzioni politiche relativamente alla tattica nel lavoro sindacale e dalle condizioni concrete del lavoro sindacale oggi.
In ultimo la domanda che tutti attendevano e cioè di quale Partito hanno oggi bisogno i lavoratori. Domanda che racchiudeva due aspetti, quello relativo il Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori e sui caratteri che deve avere un Partito Comunista oggi.
Questa la risposta di Marco Ferrando. "Il Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori nasce, in quanto la parabola politica del PRC ha raggiunto il suo punto di caduta, con l'ingresso nel governo Prodi-Padoa schioppa, governo orientato dalla grande finanza a dagli interessi della borghesia industriale, sancendo materialmente un approdo politico sancito con l'ultimo congresso quandocon la nascita della sinistra europea, si è definitol'approdo neoriformista del partito, con la conseguente accettazione del bipolarismo, della concertazione e con la negazione della storia rivoluzionaria dei comunisti nel novecento.
Oggi noi con il PCL rivendichiamo l'indipendenza politica del movimento operaio e dei movimenti di lotta dalle forze della borghesia e dai suoi governi. Per mezzo di esso ci batteremo per la conquista del potere politico da parte dei lavoratori e delle lavoratrici, basato sull'autorganizzazione di massa, come leva della trasformazione socialista."
Sulla forma partito poi rispondendo alla sollecitazione, se avremo un Partito che segue la linea del 'comandare ubbidendo' o quella del 'centralismo democratico' Ferrando ha detto: "In un partito che vuole cambiare la società e nella sua dimensione internazionale, il mondo, ci sono due esigenze, quella della più ampia discussione e partecipazione di cui deve essere protagonista il popolo dei lavoratori e quella della unità nella lotta. Perchè ciò possa funzionare abbiamo bisogno del protagonismo della masse e abbiamo bisogno che le masse decidano, e il voto, la libera scelta delle opzioni politiche è la via di sempre dei veri comunisti, fin dall'ottobre del 17". Non ci sono scorciatoie, che possa funzionare dipende dalla forza del movimento di lotta rivoluzionario, non ci sono anticorpi buoni sempre a prevenire il rischio di degenerazioni. Oggi comunque alla luce di quanto accaduto in più di 100 anni di lotte del movimento dei lavoratori abbiamo alcuni elementi che ci possono dare maggiore capacità di successo e riaprire la strada per il socialismo".
Così ieri (19 luglio) alla Festa dei Comunisti di Spoleto. Oggi dibattito organizzato insieme agli esponenti regionali e provinciali del Comitato per una legge di iniziativa popolare per il ripristino della scala mobile dei salari e delle pensioni.
Saranno presenti RdB regionale, COBAS regionale, le segreterie Princiali di PRC, PdCI e Verdi.
Sabato 22 luglio, incontro con Leonardo Mazzei di Legittima Difesa, organizzazione popolare orientata a sinistra di cui in Umbria fanno parte molte esponenti del Campo Antimperialista. Leonardo Mazzei è stato un dirigente nazionale del PRC fino alla fine degli anni '90, per poi uscire dal Partito e dare vita al coordinamento dei comunisti. Sarà perciò interessante capire cosa pensa Legittima Difesa (una formazione politica che ha buone radici in almeno 4 regioni italiane) sulle questioni affrontate da Marco Ferrando.
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