La Sicilia è diventata negli ultimi anni la frontiera Sud dell’Europa e Lampedusa è il suo avamposto. Il tentativo di mascherare l’inarrestabile fenomeno politico-sociale delle migrazioni come un problema di ordine pubblico da contrastare, con la crescente militarizzazione delle frontiere e provvedimenti di polizia, ha prodotto soltanto l’istituzione di nuove forme di apartheid.
Non passa settimana che non si viene a conoscenza dell’ennesimo naufragio, che sta trasformando il Mediterraneo da millenario ponte di scambio di culture in un lugubre cimitero marino; in questo contesto aggravato da uno scenario di guerra permanente che coinvolge ormai tutta l’Area del Medio-Oriente, sono le leggi repressive sull’immigrazione che hanno creato una nuova clandestinità finalizzata allo sfruttamento dei migranti considerati solo come forza lavoro “usa e getta”. Il sistema legislativo italiano ha reso impossibile l’ingresso legale sul nostro territorio favorendo, di fatto, il ricatto di trafficanti che speculano sulla tratta degli esseri umani. Pensiamo anche alla larghissima diffusione di lavoro sommerso che permette agli imprenditori di aumentare a livello esponenziale i profitti, con la complicità di un vero e proprio caporalato, come è accaduto nei mesi scorsi a Cassibile (SR), lucrando sui bassissimi salari e ricattando la manodopera con una lavoro in condizione di schiavitù..
Da anni i movimenti antirazzisti in Europa e in Italia lottano per la chiusura delle galere etniche: i Centri di Permanenza Temporanea istituiti dalla legge Turco-Napolitano, nel quadro di normative europee (Schengen) ispirate ad un medesimo intento contenitivo e repressivo, sono la manifestazione più intollerabile e oscena della risposta segregazionista al fenomeno dell’immigrazione. Sono lager dove uomini e donne vengono privati della libertà non per ciò che hanno commesso, ma per ciò che sono. Tutte le convenzioni internazionali sui diritti umani e sul diritto d’asilo vengono quotidianamente calpestate. Dal rogo nel CPT di Trapani nel ’99 ( che costò la vita a 6 migranti tunisini) alle deportazioni da Lampedusa in Libia nell’ottobre del 2004 e nel marzo 2005 (costate la vita ad un numero imprecisato di donne e uomini morti di stenti tra le sabbie del deserto e per le quali il precedente governo è stato condannato dal parlamento di Strasburgo) sono stati costruiti momenti di denuncia e di mobilitazione.
A Lampedusa l’emergenza immigrazione è diventata un business: si spendono fiumi di denaro pubblico per condizioni di detenzione. Oggi, anche per il clima xenofobo instaurato, assistiamo a delazioni o a vere e proprie omissioni di soccorso in mare da parte di marinerie intimorite da conseguenze legali (la Cap Anamur insegna) ed economiche.
Proponiamo di investire in politiche di accoglienza e di libera circolazione dei migranti, in alternativa a quelle securitarie, a partire da Lampedusa. Chiediamo un sistema di accoglienza che passi per la fruizione delle strutture pubbliche, in primis le Asl, piuttosto che per l’affidamento ad enti ed associazioni private che lucrano sul circuito detentivo e sulle tragedie dei migranti. Esigiamo che la piccola isola siciliana venga liberata da questa vergogna. Il “centro” deve essere chiuso e basta! Che non venga aperto sull’isola un altro centro di detenzione nell’ex-caserma. Facciamo appello alle realtà di base, all’associazionismo, alle forze politiche, ai parlamentari italiani ed europei a sottoscrivere l’appello e la mobilitazione del 10 settembre.
- per la chiusura immediata e definitiva di tutti i Centri di Permanenza Temporanea e dei Centri di identificazione, a cominciare dal centro di Lampedusa
- per l’abrogazione della legge Bossi-Fini senza che si torni alla precedente che l’ha ispirata
- per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro
- per una legge in materia di asilo politico che tuteli realmente i richiedenti asilo e i rifugiati anche con l’abbattimento delle spese legali
- per la cittadinanza di residenza e il diritto di voto per tutti i migranti
- per il rilascio e il rinnovo immediati di tutti i permessi di soggiorno, per la regolarizzazione permanente di tutti i migranti in Italia
- per fermare tutte le espulsioni e gli accordi di riammissione
Promosso da:
Arci Attac Sicilia Carta CGIL Sicilia Circolo Arci “Thomas Sankara” Confederazione Cobas Sicilia Csoa Ask 191 Emergency Fiom-CGIL Sicilia Il Manifesto Laboratorio Zeta Laici Comboniani Network Antagonista Siciliano Osservatorio Migranti Agrigento Rete Antirazzista Siciliana Social Help, Agrigento
Alcamo Solidale, Alcamo (PA) Alessandra Ballerini, avvocato Alessandro Dal Lago, Università di Genova Alex Zanotelli, Comboniani Andrea Cozzo, Università di Palermo Angelo Lomaglio, dep. DS-l’Ulivo Anlaids, sez provinciale Palermo “Felicia Impastato” Annamaria Rivera, Università di Bari Arturo Russo, Università di Palermo Associazione "Chiama l’Africa" Associazione Giuristi Democratici Associazione Ianua Associazione "La Kasbah", Cosenza Associazione "Le Giraffe", Parma Associazione Mezclar, Pisa Associazione Missionaria "Il Gruppone" Associazione Scomunicazione- mensile di satira Pizzino Associazione Senza Confine, Aprilia (LT) Associazione Senza Confine, Roma Associazione SiciliAntica, sede di Palermo Associazione “Sinistra Ecologista” Attac-Italia Bebo Storti, attore Carla Incorvaia, giornalista Centro Studi “Pio La Torre” CGIL Medici Sicilia Circolo UAAR, Palermo CISS, Cooperazione Internazionale Sud Sud Cobas-Scuola, Catania Collettivo Araba fenice, Facoltà di Scienze Politiche di Catania Collettivo NoBorder_Napoli Comitato Immigrati di Napoli Comitato 25 aprile, Siracusa Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani Cooperativa Sociale Rotta Indipendente Coordinamento Cittadino di Bologna del PdCI e FGCI di Bologna Coordinamento Universitari in Lotta, Palermo CSA ex-Canapificio, Caserta Daniela Dioguardi, dep. PRC Daniela Pellacini, Reggio Emilia Dario Fo Davide Enia, attore Domenico Lucano, sindaco di Riace (Rc) - Città dell'accoglienza Eros Cruccolini, Presidente del Consiglio Comunale di Firenze Eugenio Melandri, ass. “Chiama l’Africa” Fiom-CGIL Francesca D’Agostino, Università di Cosenza Francesca Fabbri, Direttivo Regionale CGIL Liguria Francesco Caruso, dep. PRC Francesco Martone, sen. PRC Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo Gigi Malabarba, sen. PRC Gino Strada, Emergency Giovani Comunisti Giovani Comunisti, federazione di Catania Giovanna Marano, seg. reg. Fiom-CGIL Sicilia Giovanni Russo Spena per l'Uff. di Presidenza del gruppo parlamentare al Senato del PRC Girodivite Giuliano Falco, insegnante e operatore interculturale, Albenga Giulio Cristoffanini, Emergency Giusto Catania, europarlamentare PRC Gruppo Parlamentare alla Camera PRC Gruppo Teatrale Frammenti, Palermo Gruppo Sinistra Unitaria Europea /Sinistra Verde Nordica del Parlamento Europeo Guerre&Pace ICS - Consorzio Italiano di Solidarietà John Gilbert, Presidente Direttivo FLC-CGIL Toscana Laboratorio delle disobbedienze Rebeldia, Pisa Laboratorio Occupato Ska Laboratorio Pisolini, Catania Laici Comboniani, Lecce Liberazione Luisa Acerbi, Milano Maria Gabriella Filippazzo, medico Marisa Nicchi, dep. DS-l’Ulivo Matteo Di Gesù, Università di Palermo Moreno Biagioni, Rete del Nuovo Municipio Open Mind glbt, Catania Partito dei Comunisti Italiani - federazione di Agrigento Partito della Rifondazione Comunista Partito della Rifondazione Comunista, Sicilia Partito Umanista Pino Apprendi, deputato DS Regione Siciliana Pino Testa, segretario CGIL Riesi Radio Archimede RdB-CUB RdB-CUB, Sicilia Renato Sarti Rita Borsellino Rossella Sordilli, Roma Salvatore Palidda, Università di Genova Sandra Cangemi, giornalista, Milano Sergio Di Vita Sincobas, Catania Stefano Galieni Stefano Mencherini, giornalista Teatro della Cooperativa, Milano Teresa Sarti Strada, Emergency TerreLibere.org redazione Tullio Prestileo, segretario provinciale ANLAIDS, Palermo Udu-Uds Sicilia Vincenzo Guarrasi, Università di Palermo
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