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il silenzio non cali sulla morte del compagno Renato Biagetti
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Vittoria Oliva Monday, Aug. 28, 2006 at 7:54 PM |
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Un compagno è stato ucciso a coltellate ad Ostia dalla teppaglia fascista. Su questo ennesimo omicidio "rifulge" il silenzio degli organi di informazione, di sinistra sopratutto, sia cartacei che televisivi.
Che non taccia il grido dei compagni. e torni la consapevolezza che gridare non basta.
Sembra che troppi compagni siano in preda ad una sorta di sindrome di Stoccolma nei confronti di forze di governo che vogliono mettere tutto a tacere per avvallare l'attuazione di un possibile "mondo migliore".
La demonizzazione degli anni sessanta e settanta, di quel valoroso movimento di lotta ristringe troppi compagni in una acquiescenza imbelle. In nome di una "pacificazione" che nei fatti non esiste i compagni vengono assassinati, ripetendo ancora il logoro copione della morte di Dax.
Eppure è sotto gli occhi di ciascuno di noi che non c'è né pace né pacificazione. Forse che il chiamare la guerra pace ha ottenebrato la mente e le coscienze di troppi?
Diciamo forte che la guerra interna ha peso quanto la guerra contro gli altri popoli: un nostro morto non conta meno di un morto palestinese o libanese.La guerra interna si esplica colla stessa ferocia della guerra esterna, vanno di pari passo e l'una rafforza l'altra.
Rifiutiamo il fatto che tutto deve essere sopportato, tutto deve essere delegato ad una "giustizia giusta" la parola giustizia di classe non trova più ricetto nei cuori.
E se qualcuno ci accusa che stiamo fomentando all'odio di classe, rispondiamo E' VERO. L'odio di classe per noi è un valore non un disvalore come per voi che siete nemici della classe a cui apparteniamo. L'avamposto degli Incompatibili http://www.controappunto.org
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ANTIFASCISMO MILITANTE
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Maurizio Bassetti Monday, Aug. 28, 2006 at 9:31 PM |
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basmau@libero.it |
Brava Vittoria, concordo pienamente. I media cercano di far passare l'omicidio politico, da parte dei fascisti, del compagno BIAGETTI come una banale rissa tra giovani finita male. Ma quello che è piu' grave è che anche nel movimento la cosa sta passando quasi sotto silenzio, senza alcuna mobilitazione. L'antifascismo militante è una pratica irrinunciabile per il movimento di classe, così come la giustizia proletaria. FASCISTI CAROGNE TORNATE NELLE FOGNE!
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porcodio
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josip broz Monday, Aug. 28, 2006 at 11:19 PM |
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porcodio, abbiate un po' di rispetto, prima di riempirvi la bocca di retorica e di proclami. c'è un compagno morto, ci sono i suoi compagni attoniti, sconvolti che in questo momento non hanno bisogno delle farneticazioni da tastiera di qualche ragazzino ma solo dell'abbraccio più bello che il movimento può portare loro. va apprezzata la lucidità con la quale i compagn* di acrobax stanno affrontando la vicenda
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basta sciacallaggi
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stufo Monday, Aug. 28, 2006 at 11:40 PM |
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vittoria, hai di seri problemi e si "legge". sei tollerata per i tuoi trascorsi, ma evita di sciacallare la morte di un fratello per vomitare le tue bestialità.
approfittare di una sciagura per portare acqua al proprio mulino non è degno di te.
bevi meno.
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grazie vittoiria
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77 Tuesday, Aug. 29, 2006 at 2:47 AM |
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Addio Renato a pugno chiuso. Un abbraccio a chi piange più degli altri la sua morte. Per il resto non dico niente, non mi sento di dire niente, se non di chiedere scusa ad Vittoria per tutte le cazzate che ti hanno scritto addosso sono dei borghesi che passati i 30 sogneranno la villa col macchinone, sono troppo rincoglioniti dal sistema per capire sono troppo presi da parole dolci sulla non violenza per capire quanta rabbia e sentimento esprimi. Ciao grazie vittoria
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sapessi quanto siamo stufi degli stufi!
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vittoria oliva Tuesday, Aug. 29, 2006 at 10:32 AM |
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Allora, ti rispondo non per difendermi personalmente ma per mettere in evidenza alcune questioni politiche serie, che poi spiegano pure l'atteggiamento minimalista sull'assassinio del compagno.
Incominciamo dall'appellativo "fratello", ormai per quelli come te la parola COMPAGNO è una parolaccia, avete preso tutti i voti della confraternita di Assisi? tutti frati minori all'ordine del Capo Convento? Avete stufato alla grande con questo "fratelli e sorelle"
E andate in pace, ma andate!!!!!
Ho dei problemi è vero, ma me li "porto bene" senza chiedere aiuto a psichiatri e psicologi, quelli come te stanno sempre a chiedere aiuto a qualcuno, persino allo Stato stesso, pensa un pò, chiedendo la depenalizzazione delle marachelle che fate, io "vomiterò bestialità", ma quelli come te fanno vomitare sul serio!
In merito alla sciacallaggio, ma che faccia come il culo! dopo che è qualche anno che state a sciacallare su qualcuno di cui non faccio il nome per rispetto, tanto tutti hanno capito di chi parlo.
Poi dimmi che sciacallaggio è esortare alla mobilitazione contro l'uccissione di un compagno, a quale proprio mulino? al mulino della LOTTA DI CLASSE? mica è un mulino privato mio di me! mica su questo mulino c'è scritto "centro sociale la scema di vittoria", è il mulino del PROLETARIATO.
Sul profitto e sull'aproffittarsi è meglio che gli stufi tacciano. Io al massimo avrò il "profitto" di trovarmi questo appello su un qualche altro faldone.
E poi veniamo alla perla finale "bevi meno". A parte che io non bevo, cioè non sono una ubriacona, bevo poco ma buono, in prevalenza rosso; non bevo non mi faccio canne e così via perchè sono una compagna della vecchia guardia, sai una volta a noi compagni giovani i compagni partigiani ci insegnavano così!
A parte il dato personale, resta il problema politico che per voi chi è determinato è "un provocatore" "uno in combutta con gli sbirri" un "incapucciato" e ora pure "un beone"; beh, avete aggiunto un tassello in più alle vostra miseria da infami.
Ma imparate a fare un caffè decente, và, nelle case matte in cui vi siete rinchiusi e che chiamate pomposamente "centri sociali".
E poi c'è la questione di fondo che è la base di questo scontro: Spesso sento chiedere ma come mai si allarga tanto il fascismo e l'attegiamento fascista, razzista, xenofobo?, a parte alcune questioni legate al clima politico di cui ho parlato, c'è pure un dato di costume non irrilevante, ditemi voi quale giovane, tutti siamo stati giovani , va dietro a dei piagnoni della malora che stanno a cincischiare pure quando gli ammazzano un "fratello"? vittoria
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vittoria
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josip broz Tuesday, Aug. 29, 2006 at 1:13 PM |
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vittoria, hai qualche problema di egocentrismo, anche perchè non sei l'unica tenutaria della lotta di classe. non è questione di chi fa cosa, non è questione di lessico: io quando un compagno lo sento più vicino lo chiamo fratello, e allora? la violenza, la nonviolenza, ma voi avete mai visto un fascista da vicino, con la lama che vi viene addosso? forse, cara vittoria, il tuo stare a scrivere su indymedia ti porta a rinchiuderti nel magico mondo dorato di doremì e di chi è più duro dei duri. continuare con la retorica anche nei momenti dolorosi è da sciacalli, soprattutto perchè sento tanti quaquaraqua che cianciano di "è ora della riscossa" - "tutti a piazzale loreto" e poi, nulla. la rabbia, i blablabla, due post su internet pieni di proclami. è molto più da compagni stringersi attorno ad acrobax, a darione e alla famiglia. se qualcuno va a regolare i conti con i fasci lo farà senza postarlo su indymedia. vabbè, tanto marginale sei e marginale rimani
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olivia
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fratello lanzichenecco Wednesday, Aug. 30, 2006 at 7:13 AM |
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mi trovo in parte daccordo con te, ma come compagno della "vecchia" (dai mettiti le stellete) e lavoratore io mi faccio le canne che è un vero piacere, senza perdere comunque (tze..) la carica rivoluzionaria.è anni che ve la menate con questa falsa storia delle canne e passate per reazionari veri.smettetela dai me ne vado al lavoro non senza dedicare una canna ad Ernesto
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nemmeno i nick sapete scegliervi!
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vittoria oliva Wednesday, Aug. 30, 2006 at 8:43 AM |
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potrei dire: troppe canne;-))))
allora lanzichenecco: composto da genitivo di Land paese e knecht servo, garzone nome dato nei secolo xv e xvi a mercenari armati. I lanzichenecchi partecipoarono nel 1527 al sacco di Roma.
E te potevi cerca' un nick meglio! Io non mi metto stellette, è stato semmai "stufo", altro belk nick pure quello! che ha detto "sei tollerata per i tuoi trascorsi".
Per me puoi farti tutte le canne che vuoi, sai che me ne fotte a me.
Spero che non fai come il bue coll'asino che dice ad altri che sono bevuti o accanati almeno;-)))))))
Non capisco cosa ci sia da vantarsi nel fatto di fumare canne, o sigarette o bere caffè, boh! non dovrebbe essere una cosa normalmente banale?
spiegami cosa se ne fa il compagno di una canna dedicata a lui. e tutta qui la carica rivoluzionaria? tutto fumo e niente arrosto? vittoria
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uccidere un fascista non elimina il fascismo
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un'antifascista Thursday, Aug. 31, 2006 at 11:22 PM |
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sono una dei tanti stufi e non mi dispiace per chi è stufo degli stufi. ancora fermi agli anni 70...ancora a voler risolvere i problemi con la cazzo di pistola,lama, violenza e quant’altro...almeno cosi' si proclama in slogan che sarei contenta se non fossero scritti o detti. Mi preoccupa pensare che qualcuno possa crederci davvero a questi slogan e mi da tanto fastidio chi lo dice tanto per dirlo!! Sono di sinistra ma non sono comunista e anche io preferisco fratello a compagno…e se qualcuno mi vuole dare della tipa di chiesa xkè scelgo questo termine o forse perche’ la parola uccidi non la voglio usare beh non mi interessa…perchè non è questo quello ke mi fa schifo della chiesa ma sono ben altre cose. Sono un’antifascista e proprio per questo non voglio mettermi sullo stesso piano dei fascisti! Proprio perché sono antifascista uso mezzi differenti da quelli che usano i fascisti per risolvere le cose!!! Uccidere o andare a picchiare un fascio non elimina il fascismo, porta solo ad una faida senza fine, ad un ciclo continuo di violenza, a odio che porta odio e niente di piu’. Li fomenti e basta cosi come ora sta fomentato chi scrive a morte i fasci. Cosi non si risolve un bel niente! Io sarò alla manifestazione di sabato e chi vuole continuare la faida spero non ci sia, perché offenderebbe molte persone e credo anche i genitori del ragazzo morto, comportandosi come “ fascisti”!
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STUFI E STUFI
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huambo e vittoria Sunday, Sep. 03, 2006 at 7:52 PM |
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huambos@virgilio.it |
Allora diciamola tutta. Anche io sono stufo: sono stufo di vedere aggressioni dovunque, centri sociali assaltati dalle merde fasciste, giovani aggrediti perchè vestono "di sinistra", compagni accoltellati e adesso anche ammazzati. Tu dici che la risposta li fomenta, ma io ormai da anni non vedo alcuna risposta e le aggressioni continuano: a questo punto non è che li fomenta la non violenza, il fatto di sapere che ti possono aggredire perchè tanto tu nemmeno ti difendi e quindi loro non rischiano un cazzo? Avete un pò rotto co' sta storia che la violenza genera altra violenza e palle di questo tipo, quando tutti possono vedere che le merde aggrediscono immigrati, "barboni" "freakkettoni" e tanta altra gente che difficilmente si difende. Io penso che un Sistema che si fonda sullo sfruttamento, sulla sopraffazione, sulla guerra genera violenza, a prescindere dal fatto che ci sia una risposta. Invece il rifiuto di reagire li fa continuare sapendo che poi ci saranno molti che si rassegneranno, che si rinchiuderanno nei ghetti, che avranno paura ad andare per strada, che non si ribelleranno alle ingiustizie e così via. A quel punto il Sistema avrà vinto: ti avrà rinchiuso nell'illusione che potrai cambiare con il voto per uno schieramento oppure per un altro (tanto sono intercambiabili) e loro utilizzeranno tutti gli strumenti, compresa, e soprattutto, la violenza per impedirti persino di pensare ad alta voce. Qua nessuno sta proponendo di organizzare le cacce all'uomo in 20 contro 1: la mia militanza politica non mi ha portato mai a questo, ma si sta parlando di altro, cioè di organizzarsi per essere pronti a reagire, anche con la violenza a chi vuole impedirti di agire, di pensare, di lottare. Io non voglio mantenere questo Sistema di merda correggendolo con l'appoggio a qualche parlamentare, che poi mi concede la caramella mentre mi porta ad essere sempre più sfruttato, sempre più precario, sempre più ghettizzato. Lo voglio abbattere e voglio studiare tutti i mezzi che i rapporti di forza mi concedono per arrivare a ciò. La violenza di cui parlo io non è un proclama volontaristico e inventato da me: è presente in tutta la società. La usa, come abbiamo visto, il Potere in maniera sempre più prepotente e con i fasci, e con le galere e con la guerra, la usano anche i ceti sociali più deboli: quanta gente delinque per tirare avanti, per soddisfare i propri bisogni? Il problema è che di fronte alla non volontà del cosiddetto movimento di rendere quella violenza non più individuale ma sociale, organizzata si ritrova a doverla usare da solo e quindi si ritrova in galera perchè "criminale" e non rivoluzionario. La differenza fra noi e te e quelli come te è che io mi voglio rapportare a quei ceti sociali, che con questo Sistema non campano più, tu, a quanto pare, ti rapporti a quelli che fanno politica perchè essere di sinistra è più bello e meno violento, e questo Sistema non lo vuoi abbattere, ma solo ammantare ipocritamente di belle parole, come la pace e la non violenza. Poi ti ritrovi con quartieri che prima magari cacciavano i fascisti a calci nel culo, senza manco bisogno che arrivassero i compagni organizzati e che ora sono pieni di fasci che provocano, aggrediscono e magari ammazzano. Ma già voi vi aspettate che poi le istituzioni li fermino e invece ti ritrovi che ad ammazzarti è il figlio di uno sbirro, con le istituzioni mediatiche che poi dicono che non è vero che sei stato ammazzato, ma che si è trattato di una rissa fra balordi. Che vuoi che ti dico: continua ad aspettare Veltroni (quello che sancisce il diritto di Israele a reagire (con il massimo della violenza e cioè la guerra) alle manifestazioni per commemorare i compagni morti "per una rissa fra balordi" o affidati a Bertinotti che appoggia l'invio di soldati armati in Libano a disarmare una e solo una delle due parti in conflitto e che pure lui parla di non violenza: anche qui non violenza di una sola delle due parti, perchè la violenza dello Stato, degli Stati invece non si può mettere in discussione. Al paese mio questa si chiama resa, non si chiama non violenza. Ma tu consolati con le belle parole. cia' cia' huambo e vittoria
www.controappunto.org
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