Il sindaco di Verona, Zanotto, ex DC ora centrosinistro, equipara le manifestazioni gay alle manifestazioni razziste
Le/gli antifascist* lesbiche, gay, trans, etero stanno mandando mail di protesta contro le affermazioni del sindaco di Verona, Zanotto.
Partecipate anche voi a questa battaglia di civiltà! Le mail vanno inviate a corrierediverona@corriereveneto.it Sindaco@comune.verona.it Vicesindaco@comune.verona.it e magari postate in copia anche qui
Seguono - articoli del sindaco e del vicesindaco di Verona, Pedrazza Gorlero - comunicato di Facciamo Breccia inviato al Corriere di Verona e, per conoscenza al sindaco
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IL SINDACO DI VERONA: "Nè CON I RAZZISTI, Nè CON I GAY!" "Grande dinamismo e una grande coesione nel perseguire quegli obiettivi che portano al progresso sociale" martedì 24 ottobre 2006 , di Il Corriere di Verona
di PAOLO ZANOTTO Sindaco di Verona Verona non è una città di destra e mi fa piacere che questa considerazione appartenga ad un osservatore esterno, attento e autorevole come Tim Parks. Sta invece nel rifiuto degli opposti estremi la solidità della comunità veronese, non facile agli entusiasmi, ma sempre pronta a farsi carico con discrezione e attenzione dei problemi degli ultimi, dei meno fortunati. Verona, insomma, è una città non chiassosa dove, come sottolinea lo stesso Parks, emergono con più evidenza i comportamenti estremi che vengono poi enfatizzati dai media nazionali ma che appunto si evidenziano solo perché la maggioranza della comunità è silenziosa, operosa, discreta. Verona, quindi, non si riconosce né nelle manifestazioni razziste, né tantomeno nelle sfilate gay e neppure in quanti hanno fischiato i rappresentanti del Governo al termine della Messa di Benedetto XVI al Bentegodi. Ma, e qui dissento dallo scrittore inglese, ciò che spicca della comunità veronese è la grande operosità che ha consentito di far progredire Verona fino al punto di farla diventare una città metropolitana: Università, Aeroporto, Fiera, Veronamercato, Quadrante Europa, l'acquisizione della Passalacqua e il futuro Polo finanziario testimoniano lungimiranza, capacità di fare squadra e di creare occasioni di sviluppo e di lavoro per il benessere dell'intera città. Tutto ciò testimonia un grande dinamismo e una grande coesione nel perseguire quegli obiettivi che portano al progresso sociale. Verona, quindi, chiede alla classe politica continuità non nel senso di schieramento politico ma nel progresso e nello sviluppo, superando l'inconcludenza e la mancanza di progettualità coraggiose. È per questo che nel 2002 la comunità veronese ha scelto questa amministrazione dando prova di saper discriminare tra continuità politica e proposte concrete. Del resto, è qui contesto l'affermazione di Parks sull'asserita impossibilità di prendere decisioni importanti, questa amministrazione si è caratterizzata per scelte di grande coraggio e lungimiranza. Stiamo lavorando perché altre istituzioni seguano questo esempio essendo la loro partecipazione essenziale per il buon esito dei progetti e delle scelte.
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Dal Corriere di verona del 26 ottobre
Pedrazza Gorlero, vicesindaco di Verona, ex rettore universitario interviene sulla lettera di ZAnotto e dice: Il sindaco non ha voluto escludere gli estremi..."città equilibrata al centro ma capace anche di ospitare le contraddizioni, spinta i questa alchimia dalle sue origini discendenti dalla borghesia agraria colta che ha come vocazione il non prendere partito ma preoccuparsi anzi che nessun partito abbia la capacità di provocare uno squilibrio"....sulle affermazioni di Zanotto il vicesindaco riprende cosi prendendo a prestito l'ommagine di un compasso per descrivere il mood di un veronese medio:" si apre sin dove può senza perdere l'equilibrio, può arrivare anche a 180 gradi annullando in questo modo la differenza tra destra e sinistra" Nessuna preclusione per il mondo gay, " assicura Pedrazza Gorlero, ricordando che " Verona è capace di ospitare le diversità, dove lo stesso mondo cattolico riesce a tenere assieme la storia di Nigrizia e i conservatori di Santa Toscana" senza dover scegliere l'una o l'altra parte. L'immagine data è quella di una città materna dove tutto si tiene purchè non vi sia esagerazione; un posto dove la gente si preoccupa se un elemento pèrende il sopravvento-chiunque sia- e rischia di cambiare una fisionomia nota da sempre". "I mutamenti sono mal visti e nel DNA del veronese c'è l'equilibrio al centro". "L'effetto è di una armonia e grazia che si riflette anche all'esterno nel paesaggio e nell'architettura"
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Scriviamo a proposito delle affermazioni del Sindaco di Verona Paolo Zanotto pubblicate sul 'Corriere di Verona' il 24.10, affermazioni che riteniamo offensive e frutto della totale disinformazione rispetto alle iniziative di 'Layca!', di cui anche noi siamo stati/e organizzatori e promotori. 1. Offensive perché non si possono comparare le manifestazioni razziste, finalizzate a negare diritti a donne e uomini provenienti da altri Paesi, con una manifestazione gay lesbica e trans che ha per fine l'affermazione di dignità e diritti a tutt'oggi negati. Poiché, come il Sindaco stesso afferma, la comunità veronese sarebbe "sempre pronta a farsi carico con discrezione e attenzione dei problemi degli ultimi, dei meno fortunati", chiediamo come mai, a nome della suddetta comunità che rappresenta, Paolo Zanotto non abbia espresso neppure un accenno di critica al capo della chiesa cattolica, Joseph Ratzinger, che insulta quotidianamente le persone omosessuali e transessuali e che ha utilizzato il palco di Verona per definire le nostre relazioni come "forme deboli e deviate di amore". Questa denigrazione crescente e continua delle nostre vite e delle nostre relazioni pare forse poca cosa al Sindaco Zanotto? Noi non riteniamo di appartenere alla categoria degli "ultimi" o dei "meno fortunati", che troviamo populista e demagogica, ma non per questo non sentiamo il peso che le parole di J. Ratzinger hanno soprattutto sulle vite di tanti giovani, uomini e donne, che vivono con difficoltà la propria omosessualità, non per ragioni psicologiche ma per gli effetti di marginalizzazione che tali definizioni producono sulle loro esistenze. Ed è proprio per tali ragioni che abbiamo scelto di scendere per strada il 19 ottobre a Verona con una Frocessione, come abbiamo anche spiegato in conferenza stampa. 2. Frutto della totale disinformazione, perché la Frocessione si inseriva in una serie di iniziative che, nell'arco di tre settimane, ha spaziato dalla presentazione di libri e riviste alla manifestazione di piazza, dalle feste al convegno cui sono intervenuti autorevoli studiosi/e. Come abbiamo più volte ripetuto anche in conferenza stampa, è riduzionista una lettura della Frocessione che non tenga conto della complessità di linguaggi e strumenti comunicativi utilizzati da 'Layca!'. Se si vuole vedere e prendere in considerazione solo una parzialità di 'Layca!', quella che fa più comodo, il problema non è nostro ma di chi non ne sa – o non ne vuole – leggere la complessità. Rivendichiamo tutte le iniziative che hanno composto 'Layca!' e ne rivendichiamo tanto lo spessore culturale quanto il portato ironico. Non intendiamo lasciarci comparare a gruppi che della violenza omofobica, del razzismo e dell'esclusione fanno la loro unica ragione di essere, perché proprio queste posizioni e pratiche politiche sono ciò che noi combattiamo. Non chiediamo al Sindaco Zanotto, né ci aspettiamo, scuse per le sue affermazioni pubblicate su questo giornale. Non ci importano le formalità. Ciò che ci sta a cuore e per cui continueremo a mobilitarci sono la difesa della laicità e del diritto di autodeterminazione, oggi più che mai messi in serio pericolo anche e soprattutto dai rappresentanti istituzionali. L'Italia non è una provincia del Vaticano, e non viviamo in una teocrazia: questi sono i nostri punti fermi e su cui non intendiamo indietreggiare.
Distinti saluti Coordinamento Facciamo Breccia 25 ottobre 2006
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