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Comitato bolognese per Aldro
by degrado Wednesday, Mar. 08, 2006 at 12:41 PM mail:

ieri sera è nato ufficialmente il comitato verità e giustizia per Aldro Bologna

Bologna: Nasce un "Comitato Verità per Aldro"

Iniziativa a Bologna, martedì 7 marzo alle 21, con gli interventi di Stefano Tassinari, Cecchino Antonini (Liberazione), Carlo Lucarelli, Dean Buletti (Chi l'ha visto?) e Patrizia Moretti (Madre di Federico)
Fonte: Comitato Verità per Aldro
2 marzo 2006

Sono passati ormai più di cinque mesi da quel 25 settembre 2005, quando Federico Aldrovandi è stato fermato dalla polizia in via dell'Ippodromo a Ferrara.

Un fermo dal quale non ritornerà mai più.

Cosa sia successo quella mattina, tra le 5,45 e le 6,05, lui non potrà più raccontarlo. La sua giovane vita è stata spezzata a soli 18 anni, poco distante da casa sua, dopo una nottata di fine estate trascorsa con i suoi amici, come tanti, forse tutti i ragazzi di quell'età.

Chi può raccontarcelo invece sono gli attori di quei concitati momenti o i testimoni intimoriti da possibili ritorsioni. Sono gli agenti di polizia che hanno operato il fermo a dovercelo dire o i loro superiori, Questore in primis che oltre ogni umano tentativo di giustificazione dell'accaduto, sono finiti col mistificare la realtà, dando versioni non combacianti e distorte del fatto, fino a produrre una verità "ufficiale" che getta fango sulla memoria di Federico, sulla sua famiglia, i suoi amici e la sua città, sull'intero corpo di Polizia.

Quella mattina la Questura fornì una versione dei fatti che parlava della morte di Federico dovuta a un "malore" in circostanze non violente, i giornali locali, a caldo, sembrano alludere a un'overdose da droga.

Da subito vengono fuori particolari inquietanti e molte contraddizioni tra la versione ufficiale della Questura e le relazioni di servizio della Squadra Mobile, i Carabinieri e le testimonianze dei sanitari del 118 intervenuti sul posto che hanno trovato il ragazzo già morto, ammanettato con le mani dietro la schiena di faccia a terra.

Solo al Parlamento, in risposta ad un'interrogazione viene ammesso l'uso violento dei manganelli, ne vengono riconsegnati due rotti.

Fatto sta che chiunque ha visto il corpo del giovane non riuscirà più a credere ad una sola parola della versione ufficiale.

Neanche la perizia medico-legale che dopo cinque mesi e due rinvii, è stata depositata in Procura può sostenere la certezza di quella versione, ammettendo il trattamento violento su quel corpo.

Esiste un'altra perizia, altrettanto autorevole che stabilisce con rigore scientifico le cause del decesso, dovuto alla restrizione fisica del soggetto in posizione prona ammanettato dietro la schiena, condizione che limita la capacità respiratoria.

Qualcuno o più di qualcuno gli schiacciava petto, ventre e faccia a terra, dopo essere stato picchiato e ammanettato.

http://www.reti-invisibili.net/aldrovandi/articles/art_6042.html
qui la registrazione audio delgli interventi dell'incontro

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da reti invisibili
by marco trotta Wednesday, Mar. 08, 2006 at 1:36 PM mail:


Qui

http://www.reti-invisibili.net/aldrovandi/articles/art_6042.html

Trovate la registrazione audio della serata di ieri sera a Bologna che ha visto la nascita del “Comitato Verità per Aldro” sulla vicenda di Federico Aldrovandi a Ferrara.

Ve la segnalo in particolare per due cose.

1) La qualità degli interventi per analisi e densità d’informazione di Stefano Tassinari, Cecchino Antonini, Carlo Lucarelli e Dean Buletti (regista di “Chi l’ha visto?”). Ieri sera è stata letta una lettera anonima arrivata in questi giorni che offre ulteriori spunti di approfondimento per capire cosa è successo e supportare ulteriormente lo sforzo di una consistente parte della società civile che, fin dall’inizio, ha chiesto insieme alla famiglia di Federico, di sapere la verità. Inoltre si è ragionato sullo stato della libertà d’informazione in Emilia-Romagna dopo la vicenda Aldrovandi e quella di Sassuolo, in relazione - in particolare - a come si sono comportati taluni giornalisti de “La Nuova Ferrara” (editore Repubblica/l’Espresso) e “Il Resto del Carlino”.
Ricordo, a proposito di questo, il comunicato molto esplicito della Federazione Nazionale della Stampa in risposta alla richiesta della procura a tutti i giornali che si erano occupati del caso, di avere le generalità dei giornalisti [1], due giorni dopo, però, che il direttore de “La Nuova Ferrara” scriveva un editoriale come questo [2] e “Il Resto del Carlino” attaccava “Liberazione” per il lavoro di controinchiesta fatto fin qui.
Ognuno faccia le considerazioni che crede. Per quel che mi riguarda consiglio alle/ai colleghi di ascoltare questa registrazione anche e soprattutto per capire le troppe, tante, omissioni che ci sono state in questa vicenda.

2) Ma soprattutto per la testimonianza toccante di Patrizia Moretti, la mamma di Federico che, con coraggio ha riaperto la vicenda prima con il blog [3] e poi con le iniziative che hanno svegliato anche la cittadinanza di Ferrara. A lei, al papà di Federico e al Comitato tutto il mio personale sostegno.

Marco Trotta

[1] http://www.fnsi.it/Default.asp?key=3628&SINGA=S

[2] http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=15143

[3] http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/

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