14 giugno 2006 L'orrore, l'immunità Luis Hernandez Navarro*
Più di un mese e una settimana sono passati dall'incursione della polizia ad Atenco. Due giovani sono stati assassinati dalle forze dell'ordine. Più di duecento persone, fra cui nove minori, sono state arrestate senza nessun mandato, picchiate e torturate in maniera selvaggia. La maggior parte delle 47 donne arrestate hanno subito molestie e abusi di tipo sessuale. Cinque stranieri, dopo essere stati maltrattati, sono stati illegalmente espulsi dal paese. Il 4 maggio 2006 é una data da ricordare. Occupa un luogo ben definito nel vergognoso calendario dell'impunità del governo, accanto al 2 ottobre 1968, al 10 giugno del 1971 e al 22 di settembre del 1997. Questa é la prova del fatto che, nonostante gli anni trascorsi dalla conclusione della guerra sporca, la faccia repressiva ed autoritaria del governo messicano rimane intatta. Nessuno é stato punito per le gravi violazioni dei diritti umani commesse alle squadre speciali ad Atenco. Al contrario, i comandanti delle forze dell'ordine responsabili vengono presentati come i nuovi eroi dello stato di diritto. La maggior parte dei grandi media ha fatto calare il silenzio sulle atrocità commesse. I partiti politici si sono disinteressati della cosa. Tutti hanno scommesso sul dimenticare. Le atrocità commesse sembrano interessanti solo al di là dei confini del Messico. Migliaia di persone si sono mobilitate in quasi trenta paesi per denunciarle. L'11 marzo (??????) scorso Amnesty Intenational ha emesso un comunicato urgente esigendo che venisse fatta chiarezza sui fatti. L' 11 maggio Human Rights Watch ha condannato l'uso eccessivo della forza. Le Nazioni Unite hanno mandato vari avvertimenti. La Commissione civile internazionale di osservazione sui diritti umani (Cciodh), formata da 28 persone di sette paesi diversi, é stata in Messico dal 29 maggio al 4 giugno ed ha elaborato un rapporto approfondito sulle atrocità commesse. Si é trattato di una vendetta annunciata. Quando nel marzo del 2003, il relatore speciale delle Nazioni Unite, Miloon Khotari, é venuto a conoscenza della situazione che si viveva in San Salvador Atenco, ha comunicato al governo messicano la necssità di garantire "che non ci siano ripercussioni né misure punitive contro gli attivisti che difendono il diritto alla casa. Il relatore speciale continua ad essere preoccupato per le accuse formulate contro i principali attivisti, accuse che sono diventate un ostacolo al mantenimento del dialogo e la riconciliazione". Purtroppo Khatari aveva ragione. Durante e azioni dl 3 e del 4 maggio la polizia ha fatto uso di armi da fuoco, lacrimogeni, manganelli e bastoni elettrici. Il 4 maggio gli agenti della polizia federale preventiva (Pfp) hanno fatto irruzione nelle case dei cittadin senza alcun mandato di perquisizione. Hanno picchiato selvaggiamente e arrestato, senza alcun tipo di mandato, quelli che in quelle case ci vivevano. Hanno distrutto e rubato i loro pochi beni. I vetri delle auto degli abitanti di Atenco sono stati distrutti. Gli agenti hanno arrestato anche volontari di organizzazioni per la difesa dei diritti umani e i giornalisti presenti. Nonostante molte persone siano rimaste gravemente ferite, non é stato permesso l'accesso al luogo dei fatti né alle ambulanze né ai medici. Il trasferimento dei detenuti al carcere di Santiaguito é durato più di sei ore. Le donne sono state vittime di abusi e stupri. Il rapporto della Commissione nazionale per i diritti umani testimonia che almeno 23 di loro sono state violentate. Gli uomini sono stati picchiati selvaggiamente. Diversi testimoni hanno riferito che due di loro sono stati stuprati con dei bastoni. Gli agenti hanno insultato, vessato, umiliato i detenuti. Hanno picchiato persone che avevano perso i sensi. Dicevano loro: "Vi ammazzeremo come cani". All'arrivo in carcere, le cose non sono andate meglio. Quelli picchiati più duramente, sono stati trasferiti in ospedale dove è stato somministrato solo paracetamolo e sono stati assistiti prescindendo dalle più elementari condizioni igieniche. Le donne violentate non hanno ricevuto assistenza medica né medicine per giorni. Sono state visitate da un ginecologo solo quattro settimane dopo l'aggressione. È stato impedito loro anche di sporgere denuncia. Sono state anche minacciate per aver espresso l'intenzione di farlo. I detenuti sono stati confinati nelle celle. Non è stata data loro acqua. Hanno impedito loro di comunicare con l'esterno. Uno di loro ha detto alla Cciodh, la commissione internazionale: quando chiedevamo di fare una telefonata, quando dicevamo di volere un avvocato, ci dicevano che avevamo visto troppi film americani, che queste cose succedono solo negli Usa. Qui sei in Messico..." Ironicamente, il 10 maggio, la festa della mamma, la direttrice della sezione femminile del carcere è andata a dare gli auguri alle donne prigioniere. Alla commissione internazionale le detenute hanno raccontato che le "le donne hanno iniziato a togliersi le magliette, abbassarsi i pantaloni, mostrando i lividi e dicendo: vi piace questo? Lei ha sorelle, figlie.. anche a loro piacerebbe questo?" Il rapporto della Cciodh, il più vasto fino ad ora realizzato, ha concluso che durante l'irruzione c'è stato un uso eccessivo della forza pubblica, contrario ai principi di proporzionalità, razionalità e assoluta necessità che dovrebbe guidarla. Stabilisce che l'intervento non è stato eseguito in conformità a quanto previsto dalla Costituzione e dai trattati internazionali sottoscritti e ratificati dal Messico". La commissione considera che il comandante della Pfp, Wilfredo Robledo Madrid, così come David Pintado Espinos, Alejandro Eduardo Martínez Aduna e Ardelio Vargas Fosado devono essere sospesi immediatamente. Allo stesso tempo, sostiene che è necessaria l'immediata liberazione dei detenuti sulla del principio di presunzione di innocenza. Oggi si è chiarito perché il governo Fox si è rifiutato di giudicare e punire i crimini del passato: sapeva che facendolo si sarebbe messo una corda al collo. Le amministrazioni del Pan non si differenziano in niente da quelle del Pri in quanto a violazioni dei diritti umani. Sono fatte della stessa pasta. L'impunità. La Jornada La risoluzione finale della Commissione indipendente e i video delle testimonianze dei detenuti di Atenco [cciodh.pangea.org]
http://www.carta.org/editoriali/2006/060614.htm
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