La UE chiarisce nessun fondo perso perché mai stanziato
Tommasi "Non abbiamo bisogno di opere faraoniche"
12/10 "Da anni ci siamo battuti, con forza, affinché le priorità del paese fossero le infrastrutture incompiute nel Mezzogiorno e le opere di tutela ambientale adesso con lo stop alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina tutto ciò diventerà possibile". E' quanto afferma, in una nota, il coordinatore nazionale della commissione 'Ambiente e protezione civile' delle Regioni, Diego Tommasi, circa l'approvazione alla Camera dell'ordine del giorno sul ponte sullo Stretto. "La Calabria e la Sicilia - ha aggiunto - non hanno bisogno di opere faraoniche, ma di altro per ammodernare un territorio che per svilupparsi deve avere identiche condizioni infrastrutturali per poter competere alla pari e poter valorizzare le proprie potenzialità. Con questa decisione di indirizzo politico il Parlamento ha dimostrato un grande senso di responsabilità e di rispetto istituzionale per le richieste della Regione Calabria, vista l'assenza di risorse per le opere pubbliche che ha lasciato in eredità il precedente Governo". "Auspico, pertanto - ha concluso Tommasi - che nel momento di impegnare i fondi precedentemente indirizzati verso il Ponte sullo Stretto si tenga conto, oltre che del sistema di trasporto, anche di tutto quanto è necessario per la sistemazione ambientale, per la messa in sicurezza dal rischio idrogeologico e per la tutela delle coste".
Tripodi “La mozione della Camera chiude la vicenda”
12/10 ''La mozione approvata alla Camera contro la costruzione del ponte sullo Stretto assume un significato particolarmente importante che fa giustizia e chiude definitivamente una vicenda che si trascina da anni''. E' quanto sostiene ''con soddisfazione'', informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale, l'assessore all'Urbanistica e al Governo del Territorio, Michelangelo Tripodi, riguardo la mozione, sottoscritta dal capogruppo dell'Ulivo alla Camera, Dario Franceschini, in cui si stabilisce che il ponte sullo Stretto di Messina non ''rappresenta un'opera prioritaria e che quindi non fa parte dell'agenda di questo Governo''. ''La compattezza delle forze dell'Unione nell'approvare questa mozione - aggiunge Tripodi - mette la parola fine a questo lungo braccio di ferro tra i sostenitori della realizzazione di quest'opera e quanti, da sempre, si sono schierati contro. L'opera non e' prioritaria rispetto alle infrastrutture di cui non solo la Calabria, ma tutto il Mezzogiorno, ha necessita'. Pertanto, i fondi destinati al ponte sono gia' stati programmati in Finanziaria per la realizzazione di infrastrutture necessarie come il completamento della Salerno-Reggio Calabria, la costruzione della nuova statale 106, il miglioramento della rete autostradale siciliana e, piu' in generale, il miglioramento di tutto il sistema viario e ferroviario, ma anche per interventi riguardanti la difesa del suolo di Calabria e Sicilia. Inoltre una quota importante di finanziamenti dovra' essere utilizzata per ottimizzare il sistema di trasporto merci e passeggeri sullo Stretto di Messina. Ora, quindi, e' necessario che le risorse destinate al ponte, circa 4 miliardi di euro, siano concretamente impegnate in Calabria e in Sicilia per realizzare tutte quelle opere utili ai cittadini e per avviare, finalmente, quel processo di modernizzazione di cui il sud ha bisogno''.
Ciucci “Nessuna penale”
12/10 "E' un peccato non realizzare il ponte" sullo stretto di Messina "ma prendo atto che il Governo ha diverse priorità". Lo ha detto il presidente dell' Anas, Pietro Ciucci, ex amministratore delegato della società Stretto di Messina. "L' Anas - ha aggiunto Ciucci nel corso di una audizione presso la Commissione Lavori Pubblici del Senato - comunque non intende pagare penali, né per il 13% né per il 70%".
Van Miert “Fondi non persi perché mai stanziati”
12/10 ''L' Italia non perdera' i fondi comunitari perche' l' Ue non ha ancora deciso gli stanziamenti''. Lo ha detto l' ex commissario Ue, Karel Van Miert, coordinatore del progetto prioritario delle reti transeuropee che prevede la realizzazione dell' asse ferroviario Berlino-Palermo, riferendosi alle polemiche scoppiate in Italia dopo la decisione del governo di rinunciare al Ponte sullo Stretto di Messina. ''Spetta all' autorita' italiana decidere se fare o meno una determinata opera'', ha ribadito Van Miert sottolineando che la decisione presa dal governo italiano per il Ponte sullo Stretto non ''fara' perdere fondi, in quando l' Ue non li ha ancora destinati''. Van Miert ha poi ricordato che il budget per le opere transeuropee ''e' limitato'' e ha spiegato che se i fondi non andranno al Ponte sullo Stretto potranno essere utilizzati per altre opere d' interesse per l' Italia come il Brennero o la Torino-Lione.
Ministro Bianchi “Faremo opere essenziali”
12/10 "Faremo opere essenziali per la Calabria e la Sicilia, e più in generale per il Mezzogiorno, in sostituzione di un'opera inutile come era il ponte sullo Stretto": lo ha detto oggi a Lussemburgo, parlando con i giornalisti, il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi.
Tassone (Prc) “Per adesso l’abbiamo spuntata”
12/10 “Fuori uno: il ponte non si farà!!! Per adesso l'abbiamo spuntata; dobbiamo riprendere le lotte per poter dire fuori due, fuori tre, fuori quattro. fuori il rigassificatore di Gioia Tauro, fuori l'Europaradiso di Crotone, fuori il megaimpianto di golf della Piana di Sibari, fuori i termovalorizzatori, fuori le teorie di centrali da 800 mega watt l'uno, fuori l'elettrodotto Laino- Rizziconi che serve solo a succhiare via il sangue dalla Calabria”.Ad affermarlo in una nota è il Segretario regionale di rifondazione Comunista, Rocco Tassone. “Non facciamo parte – dice Tassone - della schiera degli ambientalisti di maniera. Sappiamo che per fare la frittata bisogna rompere le uova. Il problema è di vedere se al posto della frittata il blocco di potere dominate ci propina un bel piattone di polpette avvelenate. Non siamo quelli che rifiutano tutto a priori; semplicemente contestiamo il modello di sviluppo che distrugge le risorse, che sacrifica l'ambiente e non produce ricchezza per la Calabria e per i calabresi. Produce solo progetti per le classi dominanti. Rifondazione Comunista è per un turismo ecocompatibile che passa attraverso la riqualificazione degli ambiti costieri assaliti negli anni della deregulation politico-mafiosa da immense colate di bruttissimo cemento ( almeno fosse stato bello.). Rifondazione Comunista è per la creazione di un tessuto industriale che punti sulle tecnologie avanzate e che coinvolge imprenditori seri che comprendono la funzione sociale del loro ruolo seppur in una società capitalistica. Rifondazione Comunista è per la produzione energetica alternativa e tuttavia oggetto di seria, attenta, razionale pianificazione. Rifondazione Comunista è per un sistema di smaltimento dei rifiuti basato sulla riduzione della produzione dei rifiuti stessi e sulla raccolta differenziata e riciclaggio quale materia seconda. Rifondazione Comunista è per un sistema di infrastrutture non fondato sulle cattedrali nel deserto bensì a misura delle esigenze di accessibilità dei nostri territori e delle nostre popolazioni. Insomma, Rifondazione Comunista non dice solo no, ma sa dire anche molti si. A chi condivide i nostri no e i nostri si chiediamo di unirsi a noi nelle lotte che abbiamo davanti.
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