Indymedia Italia


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per opporsi agli usa
by movimento anti usa Friday, Dec. 06, 2002 at 5:01 PM mail:

Non ci vuole molto:siamo appena sufficenti noi!

Dai,vieni con noi!
Vieni con noi a manifestare contro gli usa:dacci il tuo sostegno.Noi tutti non seguiamo nessun partito politico.
Vieni a manifestare con noi contro un regime feudale,quello statounitense a stellestrisce che opprime tutti i popoli della terra,che non vuole accettare le risoluzioni di Kyoto sull'ambiente,che secondo il Vertice di Joannesburg é UNO STATO RAZZISTA E CANAGLIA (gli usa es israele) che non fá nulla per fermare le carrette del mare(le petroliere)che promuove la pesca a strascico che lascia la gente morire di fame per i loro porci comodi ..........
Dai,vieni con noi!
Vieni con noi ad apportare il TUO contributo di IDEE e SENTIMENTI:ti prego aiutaci,ne abbiamo bisogno !!!

Dove contattarci.
Come?Non sai dove poterci trovare?
Ma é semplice,basta che ti guardi intorno ....
esci di casa,noi siamo i tuoi vicini, amici, parenti, conoscenti, negozianti, persone della strada, emarginati:gente qualunque in somma e senza tante pretese;che vivono i problemi degli altri come i propri problemi.
Siamo tanti:molti piú di quanti puoi credere e ... non ci substimare.Soltanto:non tutti noi sanno esprimersi,uscire dal loro isolamento,comunicare quello che sentono:ti prego inizia anche tu a comunicarti parlando di come cambiare il MONDO INTERO;i MOVIMENTI,quelli veri dico,nascono SEMPRE DAL BASSO !!!
Molta gente ormai IN TUTTO IL MONDO NON NE PO PIÚ DELLO STRAPOTERE USA:leggi(per esempio Le Monde Diplomatique)pensa rifletti e commentalo:dai dacci una mano anche tu ed insieme, uno ad uno,due a due,saremmo dieci cento mille ... ognuno di noi che parta alla ricerca di una persona per combattere l'imperialismo del male .... ritornerá con dieci cento mille amici,che a loro volta andranno alla ricerca di una persona per combattere l'imperialismo del male .... ritorneranno anch'essi con dieci cento mille amici,che a loro volta poi andranno ...
SAREMMO MILIONI IN TUTTO IL MONDO,SAREMMO MILIAIA DI MILIARDI,SAREMMO L'UMANITÁ INTERA!

TE LO RIPETIAMO:DAI,COSA ASPETTI,UNISCITI A NOI!

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you found tons of hot water
by emanuele Friday, Dec. 06, 2002 at 5:08 PM mail:

ci credo che non segui nessun partito! la tua posizione nei confronti degli usa infatti non e' politica, ma e' una presa di principio preconcetta e fondamentalmente razziale.

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intanto
by usacrimes@hacari.net Friday, Dec. 06, 2002 at 5:10 PM mail:

Per ora c'è questo:

http://www.anzwers.org/free/usacrimes/

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E tu chi sei?
by movimento anti usa Friday, Dec. 06, 2002 at 5:13 PM mail:

Sei un fottuto WASP:crepa!

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Buttiamoli giù
by marx & hitler Friday, Dec. 06, 2002 at 5:22 PM mail:

Sentite un pó che robba il dialogo di Bush alla Nazione Ario amerikana:lui e il padre non a caso sono a kapo di movimenti wasp!Forse,si insinua,anche di qualche loggia massonika e dello stesso Ku Kus Klan

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Breve storia dei rapporti tra Sionismo, Usa e lobby mondialiste
by tizio qualunque Friday, Dec. 06, 2002 at 6:06 PM mail:

Breve storia dei rap...
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Breve storia dei rapporti tra Sionismo, Usa e lobby mondialiste

Lo Stato d'Israele fu costituito nel 1948. Lo volle e l'impose l'Onu per iniziativa congiunta degli Americani e dei Sovietici, i quali ultimi sostennero l'invasione israeliana assicurandole un ponte aereo dalla Cecoslovacchia.

I soli avversari con i quali i coloni ebrei si trovarono a combattere furono coloro che a quel tempo amministravano la Palestina, ovvero gli Inglesi, e quelli che vi abitavano da sempre, cioè i Palestinesi.

Forti del sostegno internazionale, gli invasori usarono le maniere forti ricorrendo più volte ad azioni terroristiche e stragiste tra le quali spicca il massacro di diplomatici ed alti ufficiali britannici all'hotel King David.

Una volta affermatosi, Israele si propose e si impose come testa di ponte dell'Occidente nel mondo arabo, nel sud mediterraneo e nell'area del petrolio. In questa veste lo Stato ebraico ottenne il sostegno politico, militare e soprattutto finanziario di tutto il mondo occidentale.

Ciò divenne allo stesso tempo la salvezza e la dannazione d'Israele. La salvezza, in quanto consentì ad uno Stato economicamente improduttivo di assicurarsi introiti talmente cospicui da garantirgli una floridezza ed un'acquisizione di potenza altrimenti impensabili.

La dannazione, in quanto, da quel momento, Israele fu condannato a dover creare instabilità intorno a sé e ad alimentare l'odio, il terrore e l'incertezza, sentimenti che, soli, potevano garantire a Tel Aviv il continuato e massiccio sostegno americano, occidentale e delle Comunità ebraiche internazionali.

Con alterne vicende e senza grossi contraccolpi, tutto filò liscio fino alla Guerra dei Sei Giorni (1967) e, sia pur con qualche complicazione, fino alla Guerra del Kippur (1973). La diplomazia ed i servizi segreti dello Stato Ebraico in questo periodo contribuirono a far sprofondare nel caos il Libano, fino agli anni Sessanta paradiso fiscale e turistico che per la sua stabilità e fioridezza infastidiva a ragion veduta Tel Aviv, nonché ad alimentare le tensioni in Italia, in Francia e, per una via meno diretta, in Spagna.

Tutto cambiò all'improvviso benché impercettibilmente.

Nascita della Trilateral

La decolonizzazione, tra la seconda metà degli Anni Quaranta e gli Anni Sessanta, aveva contrassegnato l'affermazione di un nuovo imperialismo, quello operato dalle Multinazionali, dall'FMI, da alcune branche dell'Onu (particolarmente la Fao) e dalla Banca Mondiale.

Questo nuovo imperialismo impose il dominio assoluto del Dollaro, schiacciando inesorabilmente le altre valute indice, quali il Franco e la Sterlina. Il processo di decolonizzazione calzava a pennello per le aspirazioni di Israele che si ritrovò a rappresentare il ruolo di sentinella dell'occidente e perciò a consolidare le sue credenziali di credito, ma non di certo per quelle delle potenze coloniali europee. Tutto sommato fu abbastanza vantaggioso per l'Urss ma nemmeno la soddisfece pienamente.

Durante il decennio sessanta perciò, nacque una fronda anti-americana che vide Francia, Inghilterra ed Urss condurre, di concerto, la cosiddetta guerra del dollaro che consisteva nel restituire vagonate di biglietti verdi agli Stati Uniti pretendendone in cambio, come da indicativo, il corrispondente in oro.

L'oligarchia americana reagì prontamente. Non soltanto rovesciando i governi francese, inglese e sovietico (in quest'ultimo caso tramite il putsch che permise a Breznev di sostituire Kruscev) ma compiendo due atti rivoluzionari.

Il primo, datato del 1971, fu la decisione unilaterale di non convertibilità del dollaro in oro (il che stette a significare che il dollaro, in sé e di per sé diveniva l'indicatore della ricchezza mondiale, e ciò senza alcuna giustificazione tecnica o giuridica a sostegno).

Il secondo, pressoché contemporaneo, fu la nascita della Strategia Trilateral, una strategia che fu messa in atto subito dopo la crisi del petrolio, crisi, questa, immediatamente successiva alla Guerra del Kippur, e che si consolidò allorquando il Capitalismo occidentale nel suo insieme dovette fronteggiare la massiccia insolvenza debitoria del Terzo Mondo verso il Fmi. In che si concretizzò questa vera e propria rivoluzione strutturale?

Nel definitivo svincolamento dell'unità di misura finanziaria da qualsiasi riferimento solido, il che permise l'impennata borsistica ed il trionfo dell'economia speculativa, consentendo a molte banche apolidi, parecchie delle quali a stretta predominanza wasp americana, di prescindere dalla dittatura centralista del Gold Exchange esercitata sulla piazza finanziaria londinese, fino ad allora ancora predominante, da cinque banche di antica ed indiscussa tradizione filosionista. Nella riduzione dell'importanza economica, e dunque anche strategica, del petrolio. La rinnovata struttura finanziaria individuò difatti la principale fonte di sostegno e di speculazione nel narcotraffico e nel riciclaggio dei proventi della droga. Nel tentativo d'imposizione di un disegno imperialista mondiale (che, nella versione kissingeriana, potremmo definire come mondialista imperiale) che prevede lo spegnimento dei focolai inutili.

In un quadro così sconvolto e rivoluzionato tra i focolai inutili va appunto annoverato quello israeliano che ha di colpo cessato di rivestire la consueta importanza, ragion per cui da allora Israele si sente minacciato.

Si sente in pericolo perché ha perduto l'importanza geopolitica fino a quel momento conseguita, perché nel quadro rinnovato le banche hanno preso a fare affari in tutt'altre zone del mondo attratte da altre fonti e da altre logiche speculative e di conseguenza l'Alta Finanza ha perduto molto ardore per la causa sionista, perché nello scenario rivoluzionato gli Stati Uniti si sentono ogni giorno meno coinvolti nel sostegno incondizionato a Tel Aviv e perché le stesse Comunità ebraiche internazionali hanno perso gran parte dell'interesse a compiere esborsi onerosi verso un Paese che si è trovato di colpo a retrocedere da un ruolo chiave nello scacchiere internazionale ad uno sicuramente meno strategico.

Tel Aviv contro Carter

A metà degli Anni Settanta Israele è passato al contrattacco. Non che avesse molto da temere concretamente: l'abbandono di alcuni sostegni importanti e, comunque, il ridimensionamento degli aiuti, non lo condannavano a subire la rivincita palestinese, non significavano altro che una riduzione delle pretese territoriali dello Stato ebraico che, comunque, vantava sostanziali simpatie in Usa ed in Occidente.

La riduzione inevitabile del sostegno finanziario e militare avrebbe però messo Israele con le spalle al muro: in prospettiva non sarebbe più potuto essere una Potenza né probabilmente un Paese ricco. Entrambe le prospettive apparvero orrende agli Israeliani.

Nel 1976, quando Carter conquistò la Presidenza degli Usa, l'intera amministrazione americana fu gestita da membri della Trilateral. Gli obiettivi della Casa Bianca furono due: la pace in Medio Oriente e la distensione con l'Urss.

Il momento emblematico di questa rivoluzione in politica estera fu rappresentato dagli accordi di Camp David in seguito ai quali fu intimato agli Israeliani di restituire il Sinai all'Egitto ed i Territori Occupati alla Giordania ed alla Siria.

Israele reagì immediatamente. Strinse un'alleanza politica con gli oppositori interni dei governi arabi laici che lo minacciavano. Ciò si concretizzò nel sostegno di Hamas contro I'Olp, dei Fratelli Musulmani contro il partito nasseriano (il che portò all'assassinio del Presidente egiziano Sadat) e nella collaborazione con alcuni governi integralisti islamici.

Gli Israeliani si spinsero fino ad armare l'Iran in chiave anti-irachena. Il che nel 1980, nell'imminenza delle elezioni presidenziali in Usa, permise al Mossad di ottenere da Teheran un ritardo nel rilascio degli ostaggi americani prigionieri in Iran, sicché Carter, indiscutibilmente indebolito dall'impasse impostagli durante la crisi persiana, venisse sconfitto da Reagan sul filo di lana.

In un colpo solo Israele riusciva così a frenare la strategia della Trilateral e a stringere delle relazioni privilegiate con la nuova amministrazione americana, soprattutto a livello di servizi segreti e di concezione delle strategie internazionali.

Nel contempo il Mossad si era immischiato con totale impudenza in azioni di destabilizzazione e di terrorismo o quantomeno di manipolazione del terrore in tutta l'area mediterranea (Moro, P2, Argo 16, Ustica, BR, Bologna: solo per citare i fatti limitati alla sola Italia nei quali fu in qualche modo invischiato).

Tutta quest'instabilità era necessaria per garantire agli Usa l'insostituibilità dell'affidabilità israeliana, così come il fantasma di un nuovo antisemitismo era indispensabile a tenere coese le Comunità ebraiche internazionali sì da ottenerne la continuità di un sostegno politico e finanziario molto controverso.

Da allora si prese a parlare della Shoah come non si era fatto in precedenza.

L'apogeo israeliano

L'era reaganiana segnò l'apogeo della potenza israeliana. Agli inizi degli Anni Ottanta il Mossad, forte della relazione privilegiata di cui godeva con la Casa Bianca, partecipò attivamente all'ammodernamento ed al potenziamento del programma di controllo informatico e satellitare messo in opera dalla Cia.

Vi partecipò tanto attivamente che riuscì ad immettersi nei programmi fino a spiare la stessa Cia.

Utilizzò la straordinaria situazione in cui versava per fare piazza pulita tutto intorno ai propri confini, invadendo il Libano, menando colpi a tutto andare e schiacciando i profughi, direttamente o per mezzo di milizie parallele, come avvenne a Sabra e Chatila.

E soprattutto Tel Aviv non mancò l'occasione di farsi strada nella nuova economia mondiale, la narco-economia.

In stretta alleanza con la City, ambienti israeliani parteciparono alla costituzione di un sistema internazionale della droga, alternativo a quello già da tempo istituito dagli Americani.

La nuova coalizione comprendeva, insieme all'accoppiata israelo-britannìca, vari governi sudamericani, la Spagna, la mafia colombiana e buona parte di quella italoamericana.

La coalizione godeva inoltre della partecipazione di vari gruppi insurrezionalisti, guerriglieri e secessionisti latinoamericani ed europei, tra i quali l'Eta

Tutto questo non impressionò nessuno: in quell'epoca, che da noi è passata ai posteri sotto l'ombra di Tangentopoli trionfava infatti una sorta di trimalchionismo godereccio fondato sull'immoralità.

Gli sfidanti però passarono il segno: rompendo gli accordi iniziarono a produrre eroina dalla Colombia (che doveva invece limitarsi alla cocaina) e giunsero ad invadere il mercato interno americano praticando prezzi di cinque volte inferiori a quelli in vigore nel sistema statunitense.

Ciò metteva a rischio la stessa economia americana.

Ma, soprattutto, questo accadeva sotto un nuovo Presidente, Gorge Bush Sr, che a differenza di Reagan era membro della Trilateral, ne condivideva alcuni aspetti strategici ma, principalmente, era un petroliere ed aveva interessi economici diretti con i Paesi Arabi.

Bush attacca Israele

Bush Sr, ex dirigente della Cia, rampollo di una famiglia di petrolieri del sud, nazionalista a stretta osservanza Wasp, partì al contrattacco.

In primo luogo, mettendo a frutto la crisi della Guerra del Golfo, riuscì a stanziare le truppe americane sui pozzi sauditi ed in prossimità di quelli iraniani ed iracheni, assicurando così il controllo strategico sull'oro nero a destinazione europea nonché un lauto finanziamento per se stesso e per il suo clan.

Forte di questo successo pretese dagli Israeliani l'evacuazione dei Territori Occupati e la pacificazione dell'area medio orientale, pena l'interruzione del finanziamento annuo americano.

Inoltre mosse guerra al sistema narco alternativo, colpendo Panama, la Colombia, la mafia italoamericana, il governo Gonzalez e lo stesso establishment thatcheriano.

Durante il suo Mandato e fino ai primi anni della Presidenza Clinton, la Cia compì una serie di vendette sugli agenti del Mossad che ne avevano piratato i sistemi informatici. A questa logica pare non siano estranei l'abbattimento di un aereo di linea in Gran Bretagna, presso Lockerbie, e più tardi, nel pieno del caso Whitewater, l'omicidio alla Casa Bianca del più stretto collaboratore di Hilary Clinton, stretto collaboratore di Tel Aviv.

Gli Israeliani maledicono letteralmente il Presidente Bush e non c'è da stupirsi che abbiano messo tutto in opera per impedirne la conferma (tramite il finanziamento al candidato di disturbo, Perot) e che qualche mese fa si siano strenuamente mobilitati per evitare l'elezione di suo figlio alla più potente carica del pianeta.

Bush junior

L'era Clinton è stata contrassegnata da un continuo e magistrale lavoro di compromesso tra gli equilibri vigenti; il che ha consentito ad un Israele indebolito rispetto all'età reaganiana ma pur sempre forte di segnare il passo senza cedere granché.

L'avvento di Bush Jr, contemporaneamente all'elezione dell'estremista Sharon, ha invece significato la riapertura delle ostilità. Beninteso di ostilità limitate, perlomeno nelle forme e nella propaganda, ma comunque sostanziali. Bush Jr. non appena in carica ha infatti preteso il ritiro dei carri israeliani da Betlemme.

Subito dopo gli attentati a Twin Towers e Pentagono, la Casa Bianca ha rinnovato per ben due volte l'imposizione agli Israeliani di ritirarsi dai Territori Occupati, minacciando a sorpresa l'intervento di una forza multinazionale di pace in Palestina con il sostegno americano. Lo Stato palestinese ed Arafat sono stati ripetutamente riconosciuti dal presidente statunitense.

La politica internazionale americana (che nella versione di Bush è imperialista più ancora che mondialista) si rivolge al Pacifico e sembra orientarsi verso una sorta di esarcato a strati che prevede l'assoluta predominanza statunitense, una partnership plivilegiata degli Inglesi e dei Paesi del Commonwealth, e la compartecipazione subordinata di potenze tra di loro conflittuali quali la Russia, la Cina, l'India e l'Islam moderato.

Il che, oltre al relegare il Mediterraneo e buona parte dello scacchiere atlantico ad un ruolo subalterno, comporta anche la revisione dei rapporti di collaborazione nell'economia mondiale di valore strategico (armamenti, tecnologia, petrolio e droga) con tanto di rovesciamento di complicità e di alleanze.

Contesto in cui spicca ciò che sta oggi avvenendo in Pakistan ed in Afghanistan laddove gli interessi inglesi ed americani sembrano riavvicinarsi, non solo geopoliticamente ma anche nell'area dell'oppio, a danno dei partners dei Britannici, fra cui va annoverato Israele che non risulta avere avuto rapporti tesi con i Talebani.

Insomma, per la prima volta in a

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Dittatore USA
by loveman Friday, Dec. 06, 2002 at 6:17 PM mail:

Dittatore USA...
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Look up Hannah
Discurso final de "El Gran Dictador" (1938/40)
by Charles Chaplin

Lo siento, pero no quiero ser emperador. No es lo mío. No quiero gobernar o conquistar a nadie. Me gustaría ayudar a todo el mundo --si fuera posible-- : a judios, gentiles, negros, blancos. Todos nosotros queremos ayudarnos mutuamente. Los seres humanos son así. Queremos vivir para la felicidad y no para la miseria ajenas. No queremos odiarnos y despreciarnos mutuamente. En este mundo hay sitio para todos. Y la buena tierra es rica y puede proveer a todos.

El camino de la vida puede ser libre y bello; pero hemos perdido el camino. La avaricia ha envenenado las almas de los hombres, ha levantado en el mundo barricadas de odio, nos ha llevado al paso de la oca a la miseria y a la matanza. Hemos aumentado la velocidad. Pero nos hemos encerrado nosotros mismos dentro de ella. La maquinaria, que proporciona abundancia, nos ha dejado en la indigencia. Nuestra ciencia nos ha hecho cínicos; nuestra inteligencia, duros y faltos de sentimientos. Pensamos demasiado y sentimos demasiado poco. Más que maquinaria, necesitamos humanidad. Más que inteligencia, necesitamos amabilidad y cortesía. Sin estas cualidades, la vida será violenta y todo se perderá.

El avión y la radio nos han aproximado más. La verdadera naturaleza de estos adelantos clama por la bondad en el hombre, clama por la fraternidad universal, por la unidad de todos nosotros. Incluso ahora, mi voz está llegando a millones de seres de todo el mundo, a millones de hombres, mujeres y niños desesperados, víctimas de un sistema que tortura a los hombres y encarcela a las personas inocentes. A aquellos que puedan oirme, les digo: "No desesperéis".

La desgracia que nos ha caído encima no es más que el paso de la avaricia, la amargura de los hombres, que temen el camino del progreso humano. El odio de los hombres pasará, y los dictadores morirán, y el poder que arrebatarón al pueblo volverá al pueblo. Y mientras los hombres mueren, la libertad no perecerá jamás.

¡ Soldados ! ¡ No os entreguéis a esos bestias, que os desprecian, que os esclavizan, que gobiernan vuestras vidas; decidles lo que hay que hacer, lo que hay que pensar y lo que hay que sentir ! Que os obligan ha hacer la instrucción, que os tienen a media ración, que os tratan como a ganado y os utilizan como carne de cañón. ¡ No os entreguéis a esos hombres desnaturalizados, a esos hombres-máquina con inteligencia y corazones de máquina ! ¡ Vosotros no sois máquinas ! ¡ Sois hombres ! ¡ Con el amor de la humanidad en vuestros corazones ! ¡ No odiéis ! ¡ Sólo aquellos que no son amados odian, los que no son amados y los desnaturalizados !

¡ Soldados ! ¡ No luchéis por la esclavitud ! ¡ Luchad por la libertad !

En el capítulo diecisiete de san Lucas está escrito que el reino de Dios se halla dentro del hombre, ¡ no de un hombre o de un grupo de hombres, sino de todos los hombres ! ¡ En vosotros ! Vosotros, el pueblos tenéis el poder, el poder de crear máquinas. ¡ El poder de crear felicidad ! Vosotros, el pueblo, tenéis el poder de hacer que esta vida sea libre y bella, de hacer de esta vida una maravillosa aventura. Por tanto, en nombre de la democracia, empleemos ese poder, unámonos todos. Lucharemos por un mundo nuevo, por un mundo digno, que dará a los hombres la posibilidad de trabajar, que dará a la juventud un futuro y a los ancianos seguridad.

Prometiéndoos todo esto, las bestian han subido al poder. ¡ Pero mienten ! No han cumplido esa promesa. ¡ No la cumplirán ! Los dictadores se dan libertad a sí mismos, pero esclavizan al pueblo. Ahora, unámonos para liberar el mundo, para terminar con las barreras nacionales, para terminar con la codicia, con el odio y con la intolerancia. Luchemos por un mundo de la razón, un mundo en el que la ciencia y el progreso lleven la felicidad a todos nosotros. ¡ Soldados, en nombre de la democracia, unámonos !

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wasp
by emanuele Friday, Dec. 06, 2002 at 6:23 PM mail:

caro movimento anti-usa, nell'ordine: sono bianco,sono anglosassone solo a meta',non sono protestante, e non sono razzista come te visto che non ho mai dato del "fottuto" o invitato a crepare nessuno per il colore della sua pelle,la sua religione o la sua cultura,come invece fai tu.

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Rieccolo !!!
by movimento anti usa Friday, Dec. 06, 2002 at 11:08 PM mail:

caro emanuele,e che vuoi dire?
Intanto sei un wasp a metá!
Quanta gente che non é sono bianca ed anglosassone viene repressa magati perché meticcia,creola o mulatta,cattolica od islamica ......come al di fuori degli usa o negli stessi states .....

Ma chi speri forse di difendere?
Sei un patetico lurido WASP !!!!!!!!!!!
Fanculo infiltrato dei R.O.S.!

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sentite merdosi rossi
by robi Saturday, Dec. 07, 2002 at 9:33 AM mail:

perchè...anzi mi rivolgo ai camerati perchè non facciamo un movimento anti-rossi??? propongo lanciafiamme in dotazione...

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9,30
by abelardo Saturday, Dec. 07, 2002 at 12:26 PM mail:

brigadiere robi già al lavoro il sabato alle 9,30.
un esempio per i colleghi.

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x robi
by carlo Saturday, Dec. 07, 2002 at 3:03 PM mail:

x robi...
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Giá ci avete provato in passato ........
Ma questa volta non ve lo permetteremmo piú!
Luridi porci aSSaSSini !!!

Milano, 10 agosto '44. Un giovane miliziano della Muti, con i distintivi e il moschetto bene in vista, monta la guardia ai corpi dei 15 fucilati. Il suo sguardo dice probabilmente più di quanto lui stesso vorrebbe ammettere sull'orrore di quella tragica giornata.

Da "Storia fotografica della RSI" - Bollati Boringhieri, Torino 2001

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Ti vorrei rinfrescare la tua 'memoria storica' caro robi
by Walter Audisio Saturday, Dec. 07, 2002 at 3:20 PM mail:

Ti vorrei rinfrescar...
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Caro brigadiere robi,

tu dici:
<< ... perchè...anzi mi rivolgo ai camerati perchè non facciamo un movimento anti-rossi??? propongo lanciafiamme in dotazione...>>!

Ci avete giá provato in passato come ben ti rammenta il nostro amico carlo! con lanciafiamme fucili e tutte ste merde che sapete usare invece di ascoltare le opinioni altrui CIVILMENTE !!!

MA ASCOLTA BENE QUESTO:
VI ABBIAMO GIÁ STRAVINTO,
VI STIAMO SUPERANDO IN NUMERO E QUALITÁ
E VI VINCEREMMO
UNA
DIECI
CENTO
MILLE VOLTE !!!!

Siamo il futuro dell'Umanitá,
siamo in ogni persona delle MASSE insorgenti contro il neo-colonialismo
imperante in tutto il mondo
ed abbiamo giá in tasca la NOSTRA vittoria,
la VITTORIA dell'UOMO sulla sudditanza imposta dalla cieca ed ignorante
reazionaria violenza che vi CARATTERIZZA !!!

L'esecuzione di Mussolini

Il precipitare della situazione militare, con il crollo del fronte appenninico e la liberazione di Bologna, inducevano Mussolini ad un tentativo estremo di compromesso.
Il pomeriggio del 25 aprile, nella sede arcivescovile e alla presenza del cardinale Schuster, egli si incontrava con i rappresentanti del ClnAl, Giustino Arpesani, Luigi Cadorna, Riccardo Lombardi, Achille Marazza e Sandro Pertini.
Le proposte del ClnAl erano precise e ultimative: resa incondizionata entro due ore; concentrazione di tutte le forze fasciste nel triangolo Milano-Como-Lecco e la loro consegna al Corpo Volontari della Libertà con formale deposizione delle armi. Secondo le testimonianze dei presenti, Mussolini sembrava sul punto di accettare la proposta, quando entrava nello studio Graziani, annunciando l'imminente resa dei tedeschi. La notizia interrompeva il colloquio: Mussolini, attonito, minacciava di denunciare per radio il tradimento tedesco e contemporaneamente si impegnava a dare una risposta entro un’ora al ClnAl.
I momenti successivi erano un intrecciarsi di consultazioni febbrili: mentre l’insurrezione divampava in tutta l'Italia del Nord, il fascismo viveva il panico della fine, isolato sia dai controllo degli eventi, sia da ogni contatto con la realtà.
La sera del 25 Mussolini prendeva la decisione della fuga, forse con il proposito di raggiungere la Svizzera, o forse una zona ancora controllata dalla Wehrmacht.
Prevedendo di essere prima o poi catturato dagli Alleati, lasciava Milano per Como, portandosi dietro una quantità di documenti che presumbilmente gli sarebbero serviti per la difesa in un futuro processo.
Da Como il viaggio proseguiva a rilento, tra timori di attacchi partigiani e dubbi sui percorso e sulla destinazione, finché nel pomeriggio del 27 aprile la colonna, composta da gerarchi fascisti e da soldati tedeschi, veniva fermata a un posto di blocco partigiano a Musso, poco prima di Dongo, sulla via per Svizzera. Mussolini,riconosciuto,venne condotto in una vicina casa colonica con l’amante Claretta Petacci.
Il mattino successivo venivano consegnati al rappresentante del ClnAl, Walter Audisio, il quale, secondo quanto avrebbe raccontato più tardi, giustiziava personalmente il Duce con una raffica di mitra. Lo stesso 28 aprile venivano fucilati a Dongo alti dirigenti fascisti e uomini vicino al Duce, tra cui Pavolini, Mezzasoma, Zerbino, Marcello Petacci.
Il 29 aprile i cadaveri di Mussolini, della Petacci e dei fucilati di Dongo vennero trasportati a Milano ed esposti alla pubblica vista in piazzale Loreto. Appesi per i piedi al tetto di un distributore di benzina, i cadaveri penzolarono per tutta la giornata, di fronte a una folla esacerbata e tumultuante.
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Vedere un pó i seguenti link!
by Gagliardo Saturday, Dec. 07, 2002 at 8:04 PM mail:

Gagliardici ...o goliardici forse?
Decidete un pó voi! se ci riuscirete,peró ....

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/127647_comment.php#127673

http://italy.indymedia.org/news/2002/10/92876.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/126214.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/125827.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/127499_comment.php#127558

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/127647_comment.php#127673

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/126954.php

http://italy.indymedia.org/news/2002/11/107607_comment.php#127572

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