Venerdì 13 dicembre 2002
SCIOPERO GENERALE E MANIFESTAZIONE REGIONALE A TORINO
Il Torino Social Forum e le sue componenti sono scese stamane in piazza a Torino, a fianco dei lavoratori della Fiat in lotta per la difesa del posto di lavoro. Nonostante il freddo polare, migliaia di persone hanno formato un corteo grande e rumoroso che, partito da piazza Arbarello, si è spinto fino a Piazza San Carlo. Ma la determinazione dei partecipanti ha superato i confini del corteo organizzato: in c.so Matteotti una consistente parte del corteo ha abbandonato il percorso per dirigersi verso la Stazione di Porta Nuova, per dare una pronta risposta alle provocazioni del presidente del Consiglio e alle sue pesanti ed irresponsabili accuse verso gli scioperanti. Alcune migliaia di persone hanno occupato per un'ora i binari impedendo la partenza dei treni in attesa: "bloccare le strade e le stazioni per disobbedire a Berlusconi", questo era lo spirito che ha mosso i manifestanti ad abbandonare i percorsi stabiliti, come da giorni oramai accade in tutte le manifestazioni di questa città. Nel frattempo un gruppo di circa 500 studenti ha bloccato gli ingressi della Rinascente in via Lagrange: immediatamente sono comparsi agenti in tenuta antisommossa e le serrande del centro commerciale si sono chiuse per impedire l'accesso. La Rinascente è infatti uno dei simboli del potere della Fiat nella nostra città, un piccolo puntino nella mappa infinita delle sue proprietà e dei suoi interessi.
La lotta a fianco dei lavoratori della Fiat deve passare, da oggi, attraverso la denuncia dei rapporti e degli affari sui quali la Fiat continua a crescere e ad arricchirsi, a scapito delle migliaia di lavoratori in esubero.
La città di Torino nel frattempo pare scettica o indifferente di fronte alla gravità della situazione, dorme sotto l'effetto soporifero delle sue chimere olimpiche, sognando improbabili tunnel che la tengano agganciata all'Europa e sfila via distratta sotto le luci di un Natale che per tanti sarà il peggiore degli ultimi tempi. Si rifiuta di ammettere che la bancarotta la sta già distruggendo dal suo interno, mentre i manager fallimentari si scambiano le seggiole ai posti di comando e l'avara famiglia stringe le unghie nei braccioli della sua poltrona reclamando la riscossione dei suoi interessi.
Questa città deve prendere coscienza della crisi che sta attraversando, deve risvegliarsi e reclamare il diritto a decidere del proprio futuro, deve diventare matura e sciogliere una volta per sempre il legame soffocante che la lega al suo padrone. Non può accettare che la crisi si risolva a scapito dei lavoratori dell'auto mentre la stessa azienda continua a speculare liberamente, investendo senza concorrenti sul suo territorio.
Apriamo insieme una vertenza sociale con la città-azienda, reclamiamo con forza il diritto al reddito e al lavoro, sabotiamo le speculazioni della Fiat nel nostro territorio, fermiamo subito i tagli e i licenziamenti!
DISOBBEDIENTI TORINO
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