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Il mistero del coltello alla Diaz | ||
by dal manifesto Thursday, Apr. 17, 2003 at 2:24 PM | mail: | |
Perito resuscita la presunta aggressione a un agente Due coltellate dove prima ce n'era una sola. Così Carlo Torre (il perito del proiettile «deviato da un sasso») spiega i segni «incompatibili»
Ci vorranno altre due udienze davanti al gip Lucia Vignale per fare luce sull'ennesimo mistero del G8, quello del tentativo di accoltellamento di un poliziotto che partecipava alla perquisizione alla scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001. Sembrava tutto chiaro dal 23 maggio scorso, quando i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Parma avevano stabilito che i tagli sulla giacca e sul corpetto antiproiettile non erano compatibili con il racconto dell'agente ventenne Massimo Nucera, in forza al reparto mobile (ex celere) di Roma: il giovanotto aveva parlato di una singola coltellata, «una mossa fulminea», ma i segni sul giubbotto erano parecchi e soprattutto «non allineati» - scriveva il Ris - con quelli del paraspalle sottostante. E invece anche stavolta il colpo di scena è venuto da un perito, il medico legale Carlo Torre già autore della stravagante teoria secondo la quale il proiettile del carabiniere Mario Placanica ha raggiunto lo zigomo di Carlo Giuliani solo a causa dell'impatto con un sasso. Ora, secondo Torre, le lacerazioni di giacca e corpetto sono compatibili con l'ultima versione di Nucera, resa da indagato per falso e calunnia. L'affaire G8 entra nella fase decisiva: proprio oggi il gip Elena D'Aloiso terrà udienza per decidere sull'archiviazione delle accuse contro Placanica, chiesta dal pm Silvio Franz. Ieri il professor Torre ha illustrato la sua perizia, il 19 maggio toccherà ai periti delle parti compreso il colonnello Luciano Garofano del Ris. E' una sorta di anticipazione del processo, con i pm Francesco Cardona Albini ed Enrico Zucca e decine di avvocati, quelli delle 93 persone offese (61 feriti) e quelli dei funzionari e degli agenti (un centinaio) indagati per lesioni, falso e calunnia; per Nucera Silvio Romanelli, che difende Vincenzo Canterini e tutto il reparto romano. Ovviamente la vicenda della coltellata influirà sull'intero procedimento Diaz: un così grave episodio di resistenza, se fosse accertato, sarà usato per ridimensionare le responsabilità dei picchiatori in divisa (e in borghese) che fecero 61 feriti. |
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