....Così una cinquantina di persone intorno a mezzogiorno occupa simbolicamente la sede centrale dell’ALER, in viale Romagna, con striscioni, volantini e soprattutto con questo spirito: NOI SENZA CASA VOI SENZA VERGOGNA, come recitava uno degli striscioni.

Oggi, giovedì 22 agosto, abbiamo risposto all’operazione militare di ieri, quando dalle 6,30 alle 24 un pezzo del quartiere stadera è stato “attaccato “ dalle polizie, per procedere allo sfratto di sei famiglie colpevoli di aver resistito agli sgomberi precedenti, le stesse che subito dopo avevano dato vita al Comitato per il Diritto alla Casa.
Questa mattina molta gente presidiava la palazzina all’ 1 dove vi sono ancora altre famiglie a rischio, e nonostante la forte probabilità che volessero completare l’opera una volta per tutte, la “macchina da sgombero” del clan De Corato ha pensato bene di prendersi una pausa, attendendosi una reazione più dura del giorno prima dove la sorpresa e il periodo estivo avevano giocato il loro ruolo.
Una più forte presenza della popolazione della zona unita anche ad una significativa presenza di quelle realtà sociali che si battono contro le politiche di esclusione sociale e “tolleranza zero” di questa nostra giunta cittadina hanno garantito la tranquillità per oggi.

Ma al comitato non era sufficiente, soprattutto se paragonato all’inaudito attacco manu militare (non ci stanchiamo di ripeterlo) al diritto alla casa nel popolare quartiere del sud di Milano.
Così una cinquantina di persone intorno a mezzogiorno occupa simbolicamente la sede centrale dell’ALER, in viale Romagna, con striscioni, volantini e soprattutto con questo spirito: NOI SENZA CASA VOI SENZA VERGOGNA, come recitava uno degli striscioni.

Il senso dell’azione è sin troppo evidente, dopo l’espropriazione delle proprie abitazioni del giorno prima ecco che stavolta noi veniamo a occupare voi!

L’iniziativa ha avuto un buon successo, e ci ha indicato la via per il futuro: resistere agli sgomberi ma anche intervenire dove riterremo opportuno.
Ai soliti noti rigettiamo il pallino, dovrebbero più convenientemente considerare le proprie scelte. Se persevereranno col solito giochetto della politica del manganello sarà nostro diritto praticare forme di resistenza per tutta la città.
Certo se si rendessero conto del circolo vizioso in cui si cacciano, e comprendessero che la repressione aggrava solo i problemi, e per tutti, sarebbe più saggio.
Cosa che comincia a capire l’ALER , visto che oggi durante l’occupazione l’ente ha prestato un dirigente per un lungo colloquio con alcuni sfrattati di via Palmieri, a cui seguirà tra pochi giorni un incontro tra il comitato e lo stesso presidente.

Non ci saranno grossi passi avanti dal punto di vista delle proposte, lo sappiamo bene visto l’intreccio che lega questo ente a comune e regione Lombardia, le cui politiche come sperimentiamo noi per primi sono stupidamente repressive, almeno per il momento.
Quantomeno riconosciamo che si tratti di un passo avanti, fino a questa mattina eravamo definiti dei criminali della peggior specie, poi grazie alla risposta decisa che siamo stati capaci di mettere in campo diveniamo soggetti sociali portatori di reali bisogni.
Bella metamorfosi, che dimostra che la lotta è più forte anche delle menzogne.

LA CASA E’ UN DIRITTO,LA LOTTA E' LA SOLUZIONE!

Comitato per il Diritto alla Casa
milano 22 agosto 2002

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foto resistenza primo tentetivo sgombero via Palmieri 1

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