Carcere - Sindacato secondini denuncia rivolte dei detenuti in tutta Italia

Roma, 28 nov. (Adnkronos) - Protesta dei detenutia San Vittore e in altre carceri in tutta Italia. E' quanto rende noto Leo Beneduci, segretario generale dell'Osapp, per il quale, "a Milano, come a Regina Coeli, Reggio Emilia e Poggioreale, i detenuti stanno manifestando con tutto quanto possa produrre disagio, intralcio, intoppo al lavoro svolto dai nostri colleghi in servizio anche con lancio di bombolette trasformate in veri e propri ordigni esplosivi".

"A San Vittore -continua Beneduci- i detenuti sono arrivati a piu' di 1.500, a fronte di una presenza regolamentare di 800 posti letto, ma qui non e' solo un problema di sovraffollamento, come in tutto il Paese del resto. A Napoli-Poggioreale, situazione assurda, si contano presenze intorno al numero di 2.700 unita' quando i detenuti dovrebbero essere al massimo 1.400 e ci sono camerate da 15 posti che ne ammassano 40 con letti a castello fino al quarto piano. Qui gli agenti impiegati in sezione sono non piu' di 50 per turno, e a Milano non superano i 30, ma del carcere si continua a parlare solo in chiave di violenza e di maltrattamenti".

Per Beneduci, "che dietro tutto questo non ci sia la richiesta di una amnistia e' evidente, anche se i detenuti urlano a gran voce le parole 'riforma' e 'rivolta'. Ma che le nostre carceri siano sempre piu' insicure ed inefficienti non ci vuole poi tanto a capirlo". [...]

(Adnkronos) - "La morte di Stefano Cucchi -continua il segretario dell'Osapp- ha scatenato un effetto a catena e in tutta Italia oggi si assiste ad un fenomeno particolare per cui i reclusi al primo segno di malore si rifiutano di stare in cella, e i medici, non volendo piu' assumersi la responsabilita', provvedono al ricovero immediato all'esterno della struttura con ulteriori poliziotti penitenziari incaricati del piantonamento in ospedale".

"Ma non sono le proteste sostanzialmente pacifiche quali quelle in atto oggi a preoccupare i poliziotti penitenziari che cominciano a smontare dopo anche 12 ore di servizio continuativo e che devono rinunciare ai riposi e ai congedi dovuti -afferma Beneduci- oggi piu' che mai e' la palese inerzia della politica e delle istituzioni che temiamo, che in periferia si fa sentire come non mai".

"Ma quello che temiamo piu' di tutto -conclude- e' la crescente inconsistenza dell'Amministrazione Penitenziaria, che come di riflesso, sta creando ulteriori difficolta' negli istituti penitenziari".

Lun, 30/11/2009 – 21:22
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