Cile - Comunicato del prigioniero politico mapuche Julio Juan Cayhuan Nahuelpi

Io, Julio Juan Cayhuan Nahuelpi, membro della comunità mapuche autonoma Temucuicui, prigioniero politico mapuche, dalla carcerazione politica denuncio all'opinione pubblica nazionale ed internazionale quanto segue:

1 - Sabato 18 ottobre 2008 mi sono recato al commissariato dei Carabineros della città di Collipulli per presentarmi alla giustizia cilena, in quanto ero vittima di una costante e grave persecuzione, di perquisizioni notturne, con la messa in pericolo dei miei familiari che venivano fermati ed interrogati sulla mia situazione giudiziaria, non essendo ben chiare quali erano le imputazioni a mio carico.

2 - Ma una volta in commissariato sono iniziate delle atrocità, dei procedimenti irregolari che si sono conclusi con una pesante tortura. I carabineros mi hanno subito posto in stato di arresto e alle 20 mi hanno fatto uscire dal commissariato e mi hanno trasferito in una casa che non avevo mai visto in vita mia. Lì c'erano delle persone in borghese che non conoscevo ed altre in uniforme. Quindi, mi hanno sbattuto di fronte ad un'inferriata per farmi delle fotografie, ma siccome ho reagito con forza loro hanno iniziato a picchiarmi con calci e pugni su tutto il corpo. In seguito mi hanno fatto camminare per una strada buia, dove mi hanno scattato delle fotografie.

3 - All'una di mattina mi hanno trasferito alla caserma della Policía de Investigaciones della città di Angol. Anche lì sono stato interrogato con violenza da agenti, presumo della PDI. Mi hanno mostrato le foto delle famiglie che vivono nella Comunidad Mapuche Autónoma di Temucuicui. In esse c'erano bambini, giovani, anziani, il che dimostra chiaramente la persecuzione, la militarizzazione e la sorveglianza permanente alla quale sono sottoposti tutti i componenti delle comunità indigene, quelle che continuano a mobilitarsi per reclamare ed esigere il giusto diritto alle terre usurpate. Ma al mio rifiuto a fornire informazioni, essi hanno minacciato che mi avrebbero torturato con l'elettricità.

4 - Ieri, 19 ottobre, è stato effettuato il mio controllo per la detenzione ed oggi, 20 ottobre, è stata formalizzata la mia carcerazione preventiva. La procedura ha subito un ritardo di 2 ore perché non arrivava l'avvocato designato per la difesa penale mapuche, Ricardo Cáceres che "difende" anche il peñi Jaime Huenchullan (ma non è mai andato a visitarlo durante il suo processo). L'imputazione nei miei confronti è di attentato incendiario contro René Urban, anche se non ci sono prove sufficienti per accusarmi e per accusare gli altri peñi. Da lì mi hanno trasferito al carcere di Angol.

5 - Rivolgo un appello urgente a quelli che leggeranno questo comunicato, in modo da essere permanentemente informati ed allertati su quanto sta accadendo quotidianamente nel Wallmapu, cosa sta accadendo ai peñi rinchiusi nelle diverse prigioni del sud, denunciando gli abusi e le torture, in vigore da alcuni anni in piena "democrazia". Stare attenti ai nuovi giochi, alle nuove tattiche dello stato cileno, che pian piano cerca di smobilitare qualsiasi tentativo di rivendicazione dei prigionieri politici, separandoci in sezioni carcerarie e impedendo di riunirci. La lotta non finisce qui, è certo. La lotta s'intensificherà fino a quando continueranno ad esistere le ingiustizie contro il nostro popolo.

Marrichiweu

Julio Juan Cayhuan Nahuelpi

Prigioniero Politico Mapuche, rinchiuso nel carcere di Angol

Ven, 24/10/2008 – 10:41
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