Comunicato su Itoitz

SOLIDARI@S con ITOITZ ancora sotto processo

4 anni dopo lo sgombero e la distruzione di Itoitz, paese simbolo della lotta contro la costruzione della diga che ha devastato, inondandole, le valli dell'Irati e dell'Urobi, 19 persone dovranno presentarsi davanti al giudice il prossimo 24 luglio (altre 11 sono già state processate) con l'accusa di resistenza aggravata (delito de desobediencia grave).

Vogliamo ricordare la lotta strenua che queste persone, assieme agli abitanti di tutti i paesi sgomberati, distrutti e inondati, hanno portato e stanno portando avanti contro quest'ennesimo scempio umano in nome del benessere e del progresso.
Le frequenti scosse sismiche e lo slittamento delle sponde delle montagne che contengono l'invaso fanno tornare alla memoria la tragedia della diga del Vajont. Gli abitanti della valle riscontrate tutte queste somiglianze fra le due dighe vivono in continua tensione e continuano a lottare contro questo ecomostro.

Sempre complici e solidali con chi lotta in difesa della terra contro l'attacco del progresso.

Individualità anarcoecologiste randagie

(il comunicato allegato è tratto da indymedia EuskalHerria)


Terremoto dopo terremoto

PROCESSO PER L'OPPOSIZIONE ALLO SGOMBERO E ALLA DEMOLIZIONE DEL PAESE DI ITOITZ

Il 16 di giugno del 2003 iniziò il violento sgombero e la demolizione del paese di Itoitz. Questa operazione selvaggia diretta dal governo della Navarra durò tre giorni per l'opposizione e la decisa resistenza degli abitanti e di un gruppo di persone che giunsero in solidarietà.

In conseguenza di ciò 11 persone sono già state processate e altre 19 lo saranno il prossimo 24 Luglio, con l'accusa di disobbedienza aggravata (delito de desobediencia grave), per la quale il fiscal (l'equivalente del nostro PM) ha chiesto 9 mesi di carcere per ciascuno degli imputati. A sua volta, il governo della Navarra si è costituito parte civile, chiedendo un risarcimento di 36022,41 euro per le spese delle vivande, birre, panini, ore extra e non extra della policia foral (polizia della comunità autonoma navarra) che realizzò lo sgombero.

La demolizione di Itoitz così come degli altri paesi che sarebbero stati inondati dal riempimento della diga – Nagore, Orbaitz, Ekai, Gorritz, Artozki e Muniain – è stata la vendetta del governo della Navarra contro la tenace opposizione alla costruzione della diga di Itoitz durante questi ultimi 20 anni.

Non contenti di distruggere una delle valli più belle della Navarra, far sparire forme di vita, cultura e arte ancestrali, scacciare dalla loro terra gli abitanti, militarizzare la zona, piagare il territorio con nuove strade e piste sterrate, vanno e, in pieno stile terra bruciata, “manu militari”, perfidamente nottetempo, fanno sparire in un colpo case, strade, piazze e chiese che esistevano da 700 anni. Non hanno rispetto nemmeno dei morti, profanando le tombe dei cimiteri con le loro insaziabili ruspe.

Ciò che hanno fatto con Itoitz e gli altri paesi è successo con poche altre dighe. E' normale vedere i campanili dei paesi inondati cuando d'estate il livello dell'acqua scende. Qui non volevano nemmeno questo. Non volevano che restasse neanche il più piccolo ricordo di vita, del fatto che lì visse della gente che si è sempre opposta alle loro smanie di depredazione e speculazione. E neanche volevano che, in caso di fallimento del progetto, gli abitanti potessero tornare alle loro case ancora in piedi. Nè che l'opposizione si barricasse dentro di esse per ostacolare il riempimento della diga.

Questi che si autonominano difensori della Navarra e della sua identità hanno distrutto questi paesi nel puro stile di un bombardamento della Legione Condor. E' perchè le valli dei fiumi Urrobi e Irati, i loro paesi e abitanti non sono Navarra? E' perchè non hanno gli stessi diritti degli altri navarri?

Però per poter demolire, hanno dovuto prima sgomberare la gente che resisteva. Anche in questo caso non hanno risparmiato nei mezzi. I mercenari della distruzione e i loro guardiani sbirreschi avevano l'ordine perentorio di fare piazza pulita della resistenza nel minor tempo possibile senza preoccuparsi di “possibili incidenti”. Ci furono persone ferite ma la fortuna ha voluto che non ci fossero morti a causa della brutalità e dell'improdenza di cui hanno fatto mostra sia la policìa foral sia i macchinisti. E' evidente che il fatto di trovarsi di fronte a una difesa dei paesi tanto tenace li rese molto nervosi, e li ha spinti a bloccare l'accesso agli stessi e impedendo l'ingresso alla stampa per portare a compimento le idiote brutalità che volevano nel più completo anonimato.

A quattro anni da questi fatti, rispolverano il caso e la gente che rischiò la sua vita per difendere Itoitz sarà giudicata con delle accuse sproporzionate ed ingiuste (da quando in quà l'imputato deve pagarele birre e le ore di lavoro della polizia che lo arresta?) in una data maliziosamente scelta nel deserto post-sanfermin per evitare le proteste.

Ma lo sgombero dei paesi non finì quattro anni fa. Tutt'oggi sempre più gente si vede obbligata a lasciare la propria casa. I continui tremori della terra e i boati, la certezza dello slittamento costante della sponda sinistra e la realtà di una diga che di giorno in giorno sale minacciosamente di livello, fanno sì che centinaia di abitanti vivano intimoriti e impauriti di fronte a una sempre più possibile disgrazia catastrofica. Questa situazione fa sì che molti soffrano di ansia e stress e che si vedano obbligati ad un continuo trattamento psicologico. Il fatto di non poter sopportare questa continua tensione ha spinto alcuni abitanti, soprattutto di Agoitz, ad abbandonare il paese per trasferirsi in luoghi più sicuri. Ci sono anche abitanti dei paesi vicini che hanno portato via i bambini dalla scuola. Ma ci sono molte più persone che, ancorchè desiderando andarsene, non può farlo per motivi di lavoro e/o familiari. Un dato è che questa situazione di pericolosità potenziale ha fatto sì che al giorno d'oggi le abitazioni più economiche nel mercato immobiliare di tutta la Navarra siano quelle di Agoitz.

Se qualcuno aveva qualche dubbio riguardo al fatto che il riempimento e lo svuotamento della diga siano la causa dei terremoti, crediamo che questa primavera li abbia sciolti. Il forte disgelo e le continue poiggie nei mesi di Aprile e Maggio ha fatto salire il livello dell'acqua rapidamente dato che la C.H.E., in modo avventato, non ha rispettato il divieto di alzare il livello più di 20 cm. al giorno, arrivando in alcuni casi a superare i 20 cm. all'ora. Questo ha causato un aumento allarmante nel ritmo dei terremoti, fino ad arrivare ad una media di 8 scosse al giorno nel mese di Maggio. Così risulta palesemente chiaro che è proprio il riempimento e lo svuotamento dell'invaso a causare i terremoti, confermando la teoria della sismicità indotta sostenuta da tecnici e gruppi di studio di prestigio.

Nel frattempo l'amministrazione continua a fare orecchie da mercante di fronte all'evidenza. Le prove di riempimento, che termineranno nel Marzo del 2008, si stanno rivelando un cumulo di irregolarità. Oltre a innalzare il livello dell'acqua più velocemente di quanto permesso, causando un riempimento incontrollato,
nemmeno nelle diverse fasi dello svuotamento hanno raggiunto le quote prefissate, falsando i valori delle prove. Va sottolineato che è proprio in queste fasi di svuotamento che si può realmente vedere il comportamento delle sponde, dato che è in questi momenti che accumulano più acqua e per tanto esiste il maggior rischio di scivolamento. Riducendo queste fasi si copre in modo temerario lo scorrimento delle sponde.La combinazione tra la sismicità indotta dalla diga stessa e la forte instabilità delle pendici nella quale è ubicata costituisce una bomba ad orologeria che può esplodere in qualunque momento, prima che venga messa a regime o dopo anni, come hanno avvisato i tecnici.

Dato che crediamo che sia possibile un'altro modo di vivere basato nel rispetto per la natura e per la volontà delle persone, esigiamo ancora una volta la paralizzazione e lo svuotamento definitivo dell'invaso, la ricostruzione di tutti i paesi distrutti e l'assoluzione di tutti gli imputati.
Allo stesso modo, solidarizziamo con coloro che vivono vicino alla diga di Yesa, progetto che presenta gli stessi rischi della diga di Itoitz, esigendo la sua paralizzazione immediata.
Annunciamo che quest'estate, dal 31 Agosto al 2 Settembre, realizzeremo una marcia di protesta in bici collegando i 2 progetti.

Iruña (Pamplona) 25 Giugno 2007
SOLIDARI@S CON ITOITZ


Terremoto tras terremoto...
Juicio y concentración el 24 de Julio a las 8.00 de la mañana, acude !!!

JUICIO POR OPONERSE AL DESALOJO Y DEMOLICION DEL PUEBLO DE ITOITZ

El 16 de Junio del 2.003 comenzó el violento desalojo y demolición del pueblo de Itoitz. Esta salvaje operación dirijida por el Gobierno de Navarra duró tres días debido a la oposición y resistencia decidida de sus vecin@s y de un grupo de personas que acudieron en solidaridad.

A consecuencia de estos hechos 11 personas ya fueron juzgadas con anterioridad y otras 19 lo serán el próximo 24 de Julio, acusadas de un delito de desobediencia grave, pidiendo el fiscal 9 meses de cárcel para cada una de ellas. A su vez, el Gobierno de Navarra les denuncia pidiendo una responsabilidad civil de 36.022,41 euros por los gastos de comidas, cervezas, bocatas, horas extras y no extras de la policía foral que intervino en el desalojo.

La demolición de Itoitz así como la del resto de pueblos inundables - Nagore, Orbaitz, Ekai, Gorritz, Artozki y Muniain - fue una venganza del Gobierno de Navarra contra la oposición tenaz a la construcción del pantano de Itoitz durante estos últimos 20 años.

No contentos con destruir unos de los valles más espectaculares de Navarra, hacer desaparecer formas de vida, cultura y arte ancestrales, desterrar al vecindario, militarizar la zona, plagarlo de nuevas carreteras y pistas, van y al más puro estilo de tierra quemada, "manu militari", con nocturnidad y alevosía, hacen desaparecer de un plumazo casas, calles, plazas e iglesias que han permanecido desde hace 700 años. Ni la memoria de los muertos respetan, profanando las tumbas de los cementerios con sus insaciables excavadoras.

Lo que hicieron con Itoitz y el resto de pueblos en pocos pantanos ha sucedido. Lo normal es ver la torre del campanario de los pueblos inundados cuando en el verano el nivel de los embalses desciende. Aquí no querían ni eso. No querían que quedara el menor vestigio de vida, de que allí vivió gente que se opuso en todo momento a sus ansias depredadoras y especuladoras. Tampoco querían que en caso de fracaso del proyecto, el vecindario pudiera volver a sus casas todavía en pie. Ni que la oposición se hiciera fuerte en ellas para obstaculizar el llenado del pantano.

Esos que se autodenominan defensores de Navarra y de su identidad destruyeron estos pueblos al más puro estilo de bombardeo de la Legión Cóndor. ¿Es que los valles del Urrobi y del Irati, sus pueblos y habitantes no son Navarra? ¿Es que no tienen el mismo derecho que el resto de navarr@s?

Pero para demoler, antes tenían que desalojar a la gente que resistía. Aquí tampoco repararon en medios. Los mercenarios de la destrucción y sus guardianes forales tenían ordenes estrictas de desalojar a la resistencia a la mayor brevedad posible y sin importarles "los posibles accidentes". Hubo personas heridas pero la suerte hizo que no hubiera que lamentar muertes debido a la brutalidad e imprudencia temeraria de que hizo gala tanto la policía foral como los maquinistas. Es evidente que el hecho de encontrarse con una defensa tan tenaz de los pueblos les puso muy nerviosos, bloqueando los accesos a los mismos e impidiendo la entrada a la prensa para hacer las burradas que quisieran en el más absoluto de los anonimatos.

Pues bien, a los cuatro años de estos hechos desenpolvan el caso y la gente que arriesgó su vida por defender Itoitz será juzgada con unas acusaciones del todo abusivas e injustas ¿desde cuando el acusado tiene que pagar las cervezas y horas de trabajo de la policía que lo detiene?, en unas fechas maliciosamente escogidas en el desierto post-sanferminero para evitar las protestas.

Pero el desalojo de los pueblos no acabó hace 4 años. Hoy en día cada vez es más la gente que se ve obligada a dejar sus casas. Los continuos temblores de tierra y estruendos, la certeza del deslizamiento constante de la ladera izquierda y la realidad de un pantano que día a día asciende de nivel amenazadoramente hace que cientos de vecin@s vivan sobrecogid@s y temeros@s ante una cada vez más que posible desgracia catastrófica. Esta situación hace que much@s sufran de ansiedad y estres y se vean obligadas a tratamiento psicológico continuado. El hecho de no poder sobrellevar esta continua tensión ha hecho que algun@s vecin@s de Agoitz sobre todo, hayan abandonado el pueblo para irse a lugares más seguros. También hay habitantes de pueblos de alrededor que han sacado a l@s niñ@s de la escuela. Pero hay mucha más gente que aun deseando irse no puede hacerlo por motivos laborales y/o familiares. Un dato a tener en cuenta es que esta situación de peligrosidad potencial ha hecho que hoy en día en el mercado inmobiliario las viviendas más económicas de toda Navarra sean las de Agoitz.

Si alguien albergaba dudas de que el llenado y vaciado del pantano es el causante de los terremotos creemos que en esta primavera las habrá despejado. El fuerte deshielo y las continuas lluvias en los meses de abril y mayo hizo subir el nivel de las aguas rápidamente ya que la CHE incumplió de forma temeraria su prohibición de subir la cota más de 20 cm./día, llegándose en ocasiones a sobrepasar los 20 cm./hora. Esto produjo que el ritmo de terremotos aumentara alarmantemente hasta una media de 8 diarios en el mes de mayo. De esta forma queda meridianamente claro que es el propio llenado y vaciado del embalse el que origina los terremotos quedando demostrada la teoría de la sismicidad inducida sostenida por técnicos y grupos de estudio de prestigio.

Mientras tanto la Administración sigue haciendo oidos sordos a la evidencia. Las pruebas de llenado que finalizarán en marzo del 2.008 están siendo un cúmulo de irregularidades. Además de subir el nivel de las aguas más rápido de lo permitido produciéndose un llenado incontrolado, en las distintas fases de vaciado tampoco han descendido la cota hasta los niveles prefijados falseando con ello el valor de las pruebas. Hay que destacar que es en estas fases de vaciado donde realmente se puede ver el comportamiento de las laderas ya que es en estos momentos cuando más agua acumulan y por tanto existe más riesgo de deslizamientos. Al reducir estas fases se encubren de forma temeraria los corrimientos de laderas.

La combinación de la sismicidad inducida por el propio pantano y la fuerte inestabilidad de las laderas en las que está ubicado constituyen una bomba de relojería que puede estallar en cualquier momento, antes de su puesta en funcionamiento o a los años, como ya han advertido los técnicos.

Porque creemos que otra forma de vida basada en el respeto a la naturaleza y a la voluntad de las personas es posible, exigimos una vez más la paralización y el vaciado definitivo del embalse, la reconstrucción de todos los pueblos derribados y la absolución de tod@s l@s encausad@s. Asimismo, nos solidarizamos con los habitantes cercanos a la presa de Yesa, proyecto con los mismos riesgos que el de Itoitz, exigiendo de igual modo su paralización inmediata. Anunciamos que este verano, entre el 31 de Agosto y el 2 de Septiembre, realizaremos una marcha bicicletera reivindicativa enlazando los 2 proyectos.

Iruña, a 25 de Junio del 2.007

SOLIDARI@S CON ITOITZ

Mer, 11/07/2007 – 17:33
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