Padova - 96 posti 254 detenuti, rivolta nel carcere sovraffollato

18 dicembre 2009
L’altra notte, tra mercoledì e giovedì scorsi, la Casa circondariale di Padova ha rischiato di esplodere. La struttura, sull’orlo del collasso con 254 detenuti ospiti, a fronte di una capienza massima di 96 posti, è stata teatro di una drammatica contestazione durata fino all’alba. La rivolta è stata quietata alle 4.30 del mattino, ma è stato necessario l’intervento esterno di carabinieri e polizia. Secondo la testimonianza di Giampietro Pegoraro, coordinatore sindacale degli agenti penitenziari per la Cgil, il primo focolaio di protesta si è acceso attorno a mezzanotte, quando dalle celle è partita la cosiddetta "battitura", ossia lo sbattere sulle sbarre da parte dei detenuti con pentolame e altri attrezzi metallici. La situazione è degenerata poco dopo, specie nell’area dell’ex settore femminile. In una cella, in particolare, i carcerati hanno dato vita ad una contestazione veemente: in otto, tutti stranieri, hanno cominciato a dare fuoco alle lenzuola e a devastare sanitari e impianti idraulici.
L’acqua si è immediatamente sparsa ovunque, mentre anche letti e armadi venivano completamente divelti. "Fortunatamente non si è verificata alcuna colluttazione tra agenti e detenuti - ha spiegato la direttrice della Casa circondariale, Antonella Reale - E, alla fine, sono rimasti solo i danni: una stanza distrutta, tubi rotti, pavimenti allagati". Placata la contestazione, gli otto rivoltosi sono stati trasferiti verso altre strutture di detenzione. "È da tempo che denunciamo questo dramma - ha dichiarato il sindacalista Pegoraro - È insostenibile. Qui non si riesce più a vivere". I numeri sono spaventosi. A Padova, nella Casa circondariale, che è il luogo dove vengono fatte scontare le pene più brevi o dove sono portati gli imputati in attesa di giudizio, ormai si trovano otto-dieci carcerati per ogni cella da 12 metri quadri.
I detenuti, quasi tutti extracomunitari (sono il 90% della popolazione carceraria), dormono per terra, nei bagni, in condizioni igienico-sanitarie precarie. "Bisogna trovare una soluzione in breve tempo" ha chiuso Pegoraro. Che questa sera, intanto, si confronterà nella sala Anziani di Palazzo Moroni con i volontari e gli educatori di "Ristretti Orizzonti" e "Antigone", due associazioni che operano nel carcere. Perché la situazione è vicina al collasso.
Tratto dal Corriere della Sera


Padova: dopo visita della Casellati, nuovi disordini nel carcere
19 dicembre 2009
Dopo la visita del sottosegretario Elisabetta Casellati al carcere circondariale di Padova, è scoppiata la sommossa di una decina di detenuti in attesa di giudizio, con nuovi episodi di vandalismo all’interno delle celle. Circa due ore dopo che il sottosegretario aveva lasciato la struttura, i detenuti hanno battuto i piatti di metallo sulle sbarre, incendiato alcune lenzuola, minacciato le guardie carcerarie e danneggiato le celle.
Per fronteggiare la protesta, sono stati fatti arrivare una quindicina di agenti di custodia in servizio nel vicino istituto di reclusione penale e la situazione sta tornando lentamente alla normalità.
Tratto dall'Ansa

Lun, 21/12/2009 – 15:47
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