Regno Unito - Attaccato il tribunale di Dallas contro retate e deportazioni di migranti

21 giugno 2010 – fonte: nobordersmanchester.blogspot.com - trad. informa-azione


Il centro per la richiesta di asilo dell'area di Manchester e Salford è stato attaccato nelle prime ore del mattino. Un gruppo è entrato nel parcheggio del tribunale di Dallas dove ha sabotato i veicoli dell'Agenzia per le Frontiere del Regno Unito utilizzati dalle famose “snatch squad” [squadre di cattura]. Secondo quanto riferito, i veicoli sono stati resi inservibili e deturpati con vernice spray, mentre veniva messo fuori uso anche il cancello di ingresso. Per informare il personale sono stati applicati adesivi con scritto “Questo veicolo è stato manomesso”.

In un comunicato il gruppo ha dichiarato: “Questa azione è stata intrapresa in solidarietà con la resistenza dei reclusi. Negli scorsi mesi i media hanno riferito dello sciopero della fame a Yarl's Wood, delle proteste a Harmondsworth e delle lotte contro i voli delle deportazioni. Questi sono atti di resistenza contro il sistema arbitrario di sorveglianza e controllo secondo le direttive del Home Office [dipartimento britannico per l'ordine e la sicurezza] e delle autorità europee in tema di immigrazione.”


Il tribunale di Dallas ospita gli ufficiali dell'Agenzia per le Frontiere del Regno Unito. Le squadre di cattura che operano partendo dal centro, spesso partono su furgoni anonimi nelle prime ore del mattino, per recludere quei richiedenti asilo le cui domande sono state rifiutate. Sono rinomati per sfondare le porte prima che i bambini vadano a scuola, in modo da poter catturare tutta la famiglia in un solo colpo. Ai richiedenti asilo viene anche intimato di andare a firmare a intervalli regolari presso il tribunale di Dallas, senza sapere se verranno o meno posti in detenzione sul momento.


Una volta arrestati, i migranti reclusi vengono portati nei centri come la vicina Pennine House, la struttura di contenimento presso l'aeroporto di Manchester, dove attendono per tempi indefiniti che il loro fascicolo venga chiuso. Dopo lunghi periodi di detenzione, senza aver commesso alcun crimine, senza processo o condanna, la maggior parte dei reclusi andrà incontro alla deportazione verso il paese da cui sono fuggiti.


E' la seconda volta che il centro viene colpito negli ultimi anni da attivisti che cercano di impedire i raid e sabotare le attività quotidiane del centro, che i contestatori hanno definito come un simbolo della “costante insicurezza e della paura” sotto cui sono costretti a vivere richiedenti asilo e migranti.


Dal loro comunicato: “Ogni persona ha il diritto di combattere contro queste condizioni a dispetto delle circostanze, e finché esisteranno queste linee politiche esisterà qualcuno che le combatterà. ”

Nuove pratiche di controllo arbitrario, come il tetto all'immigrazione proposto dal nuovo governo, intensificheranno la nostra resistenza. Tale resistenza si concentrerà sul fronte del controllo delle frontiere in luoghi come il tribunale di Dallas o Pennine House”.

Ven, 25/06/2010 – 12:23
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione