Resistenza antinucleare - Lettera di Marco Camenisch

Resistenza antinucleare

La rivitalizzazione di una vasta mobilitazione contro la mafia dell'atomo, i loro impianti attuali e piani d'ampliamento è ovviamente urgente.

Ma ci vuole un movimento "costante" ed in prospettiva capace di darle il colpo di grazia definitivo. La mia partecipazione solidale ad un tale movimento continua, ovviamente, ad essere scontata.

Per arrivarci però non basta una resistenza che si limiti solo alla tecnologia atomica, al suo ampliamento ed ai suoi contesti politici, sociali ed economici. E' vero che l'eliminazione della tecnologia atomica, per la sua enorme pericolosità e potenza distruttrice, deve diventare uno degli obiettivi più importanti della resistenza sociale. Ma per questo ci vuole la coscienza del contesto e del processo in generale, vale a dire dell'intero orrore tecnologico della nostra civilizzazione metropolitana patriarcale per il dominio e lo sfruttamento da parte di una minuscola minoranza sul resto del mondo e delle relative fondamenta ideologiche, nonché l'allargamento integrale della resistenza in questo senso.

Sappiamo, per esempio, come mai il signor Bush ha promesso i finanziamenti per tante nuove centrali atomiche negli USA? Dopo la "soluzione intermedia" del carburante biologico, l'intera compagine militare e civile della follia della mobilità e di tutte le altre macchine in terra ed in cielo prevede "l'ecologissimo" idrogeno per sostituire il petrolio. Per produrre l'idrogeno in dosi enormi ci vogliono, però, quantità gigantesche d'energia elettrica. E per il centro imperialista Europa l'esportazione delle costruzioni di centrali atomiche verso la sua periferia e nei territori neocoloniali coincide con la stessa politica dell'esportazione d'altri ambiti di produzione industriale e dei costi sociali ed ambientali.

Poi c'è l'idea patriarcale originale "dell'uomo corona della creazione" e la bibbia come una delle basi di "fede" della civilizzazione dello sfruttamento e del dominio patriarcale che, come propaganda politica meramente misogina ed specista che si spaccia per spiritualità, comanda la sfruttamento della donna, della terra, delle piante, degli animali non umani e di tutti gli umani d'altra fede. Ed Ippocrate, "capostipite delle scienze mediche moderne" che afferma: "la donna è una malattia." Oppure l'imbecillità Cartesiana che tutto sarebbe una macchina, come altra base della nostra "visione moderna del mondo"!

E' l'idea e la pratica della scissione dell'animale umano maschile dalla natura e dall'ambiente come premessa per la loro spaccatura, presa di possesso e dominazione ed il loro sfruttamento e, come bellamente è oggi evidente, per la loro distruzione. La tecnologia atomica, poi, si basa proprio sul concetto e sulla prassi della violenza esercitata dall'esterno, della scissione e della distruzione dell'atomo prima strappato dal proprio contesto naturale, liberando una potenza distruttrice incontrollabile ed immensa per durata e qualità.

Ma come, allora, si può continuare ad affermare la pretesa, avanzata da sinistra a destra, dell'imbecillità ideologica della "neutralità" e "libertà dai giudizi di valore" della scienza e della tecnologia, se ambedue sono in modi parecchio ideologico edificate per i meri interessi elitari nettamente patriarcali di potere e di sfruttamento e ne sono garanti, agenti e le loro espressioni o funzionali a questi interessi oppure soppresse?

La tecnologia atomica dovrebbe perciò essere concepita, contrastata ed eliminata sia come incarnazione sia come parte indissolubile di questi interessi ed insieme alla totalità del corrispettivo modo di produzione e consumo industriale e tecnologico della metropoli imperialista progredita e della sua ideologia sottostante. Solo in questo modo, se mai, è pensabile e possibile di fermarla ed eliminarla in modo persistente e aprire nuovi orizzonti di vita veramente durevole, per poi, almeno nel limite del tuttora possibile, risanare i danni smisurati causati da questo indissolubile contesto globale.

La causa ed il processo sono, dunque, la scissione della specie umana dalla natura e l'inerente sviluppo di un dominio di classe tecno-metropolitano patriarcale. Per contrastarli abbiamo bisogno di una resistenza, rottura, di un nuovo risveglio e punto di partenza sociali, che siano causali, integrali, orizzontali ed ampi.

Marco Camenisch, lager di morte Regensdorf, maggio 2008

Ven, 30/05/2008 – 21:37
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