Roma - Un saluto alle recluse e ai reclusi di ponte galeria.

Nella notte tra il 18 e il 19 marzo scorso, è morto Salah Souidani, algerino di 42 anni, un malore, la richiesta di cure ignorata dal personale della Croce Rossa Italiana (responsabile della gestione del centro di Ponte Galeria, come di vari altri in Italia), il rituale pestaggio da parte della polizia e il corpo di Salah ritrovato senza vita il giorno dopo nella camerata.
La notte del 7 maggio si uccide nel C.I.E. di Ponte Galeria Nabruka Mimuni, una donna tunisina di 44 anni, sarebbe stata espulsa la mattina seguente.

Nel pomeriggio di domenica 10 maggio circa una ventina di compagni hanno scelto di dare un saluto di persona ai reclusi e alle recluse di ponte galeria. Nonostante la questura proibisca categoricamente qualsiasi forma di manifestazione di protesta in zona perchè militare, ci si è fermati ad intonare cori ed a parlare con le immigrate e gli immigrati. Nel frattempo nel terreno accanto veniva alzato uno striscione di 25 metri su di un traliccio dell'alta tensione. La risposta da dentro è stata molto calda, un gran numero di recluse della sezione femminile sono uscite in cortile gridando ed intonando cori.
Quando si è deciso di tornare alle macchine i compagni e le compagne sono stati identificati da polizia, DIGOS, carabinieri e chi più ne ha più ne metta. Nel frattempo all'interno veniva proibito alle donne di uscire nel cortile. Alla fine delle varie trafile dell'identificazione le recluse ci hanno fatto sapere di non essere state toccate e di essere molto contente della nostra visita.

Fino alla distruzione di ogni gabbia
Solidali con i reclusi in lotta

alcuni compagni contro ogni forma di autorità

Foto 1 - Foto 2

Lun, 11/05/2009 – 12:51
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