Ricordiamo i cento anni dall’entrata dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale (24 maggio 1915).
Spregiamo l’esposizione del tricolore e ci dissociamo radicalmente dal minuto di silenzio istituzionale. E per questo cantiamo così:
La mattina del cinque d’agosto
si muovevano le truppe italiane
per Gorizia, le terre lontane
e dolente ognun si partì
Sotto l’acqua che cadeva al rovescio
grandinavano le palle nemiche
su quei monti, colline e gran valli
si moriva dicendo così:
O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu
O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sul letto di lana
schernitori di noi carne umana
questa guerra ci insegna a punir
Voi chiamate il campo d’onore
questa terra di là dei confini
Qui si muore gridando assassini
maledetti sarete un dì
Cara moglie che tu non mi senti
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini
che io muoio col suo nome nel cuor
Traditori signori ufficiali
che la guerra l’avete voluta
schernitori di carne venduta
questa guerra ci insegna così
O Gorizia tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu.
Per ascoltare la versione dei Les Anarchistes: O Gorizia