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Tra sgomberi, linciaggi, e repressione di stato, che fare ?
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SENZA ORDINI SCRITTI |
23/11/2004 |
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Gom, il braccio vile del potere
I Gom sono un gruppo
scelto di agenti di Polizia Penitenziaria che operano alle dipendenze
dirette del Direttore del Dipartimento dell'Amministrazione
Penitenziaria presso il Ministero di Giustizia, la loro istituzione è
stata voluta nel '99 dal ministro Oliviero Diliberto del Pdci.
Tra le finalità ufficiali di questa struttura di repressione vengono
indicate il mantenimento dell'ordine e della disciplina negli istituti
penitenziari, con priorità a interventi in occasione di "gravi
situazioni di turbamento", come il voler essere liberi.
In realtà l'operato degli agenti GOM si contraddistingue dalla
particolare brutalità nelle ispezioni che regolarmente si trasformano in
devastazioni delle celle, degli oggetti personali delle persone recluse,
nonchè maltrattamenti e soprusi nei loro confronti, da bravi fottuti
soldatini del potere.
Sono i responsabili principali delle violenze contro i manifestanti
portati alla Bolzaneto a Genova 2001. Sono i
signori del Gom, quelli che "Senza ordini scritti" sono impiegati per
i lavoretti delicati:"provocazioni, umiliazioni psicologiche, pestaggi assoluti"
nelle carceri italiane.
Un intreccio di omertà continua a proteggere i picchiatori del GOM e i
suoi dirigenti per tre anni dopo i fatti di Bolzaneto. Ma chi sono, che ruolo hanno all'interno delle strutture penitenziare
questi "bastardi picchiatori che abbiamo già visto in azione anche a
Genova" ?
>>> continua...
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PROCESSO PER I FATTI DEL 22 OTTOBRE |
22/11/2004 |
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L'ultima udienza
Sabato 20 novembre si e' tenuta l'ultima udienza del processo a Luisa, Massimo e Matteo, imputati per i disordini del 22 ottobre 2003 a Cagliari (vedi la ftr "Processato il diritto a manifestare", in basso). Dopo l'arringa finale della difesa, potrebbe arrivare subito la sentenza.
Dopo un anno di processo, dopo un anno di accuse traballanti (lanciate in aula e riportate come verità da gran parte della stampa), gli avvocati dell'accusa e la parte civile hanno chiesto e ottenuto la condanna a 10 mesi di reclusione per Massimo, 8 per Matteo, 7 per Luisa, e 1.500 Euro di multa (che, con notevole senso dell'ironia, verranno devoluti in beneficenza).
Questo, oltre ad essere un processo a tre persone e compagni, è anche e soprattutto un processo contro il dissenso, il banco di prova di una nuova stagione repressiva in Sardegna. Al convegno "Una rete socio-istituzionale per contrastare l'illegalità", tenutosi a Cagliari il 30 ottobre, il vicecapo della polizia Giuseppe Procaccini dichiarava: "Gli anarchici dell'isola? Li colpiremo tutti. E duramente", attraverso un'operazione coordinata fra forze dell'ordine e magistratura per riportare la situazione sotto controllo nell'isola.
Le ultime fasi del processo
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