In carcere si muore (di "aritmia maligna")
Marcello Lonzi, 29 anni, tossicodipendente, detenuto per tentato furto,
con soli quattro mesi di reclusione ancora da scontare, viene "trovato
morto" l’11 luglio 2003 nella sua cella del
carcere
Le Sughere di Livorno - carcere sovraffollato,
pieno di
detenuti in attesa di giudizio e con un record di suicidi [1] [2] [3].
La famiglia sarà avvertita solo 12 ore dopo. All'autopsia,
eseguita senza prima avvertire i familiari, il medico legale parla di
"cause
naturali". Le testimonianze, le ferite e il lago di
sangue nella stanza ci raccontano un'altra verità, ma il Pm
- lo stesso
coinvolto anni fa in una storia
troppo simile e lo stesso che ordinò l'irruzione
al C.S.
Godzilla - ha chiesto
e ottenuto
l'archiviazione, passando sopra ai
troppi dubbi
su quella
notte, in cui si era tenuta una protesta spontanea dei
detenuti della sezione.
Una morte che non è che la punta dell'iceberg. Chi è
transitato dalle Sughere racconta una quotidianità di
umiliazioni, pestaggi, "celle lisce"
e "terapie" a base di botte. Nel frattempo la
madre di Marcello, nel
suo muoversi alla ricerca della verità, è oggetto di intimidazioni
e minacce più o meno esplicite e più o meno legali.
La
cronaca, dall'11 luglio 2003 a oggi
Rassegna
stampa completa
Interrogazioni parlamentari: Marcello
- Sughere
Lettera
dei detenuti delle Sughere
Sergio Segio e il Gruppo
Abele: Ancora
molti
dubbi - Carcere,
vite a perdere
La madre
di Marcello su Sofri e gli arresti di Pisa
Intervista
alla madre di Marcello
2/3/05
da
Livorno: "... e così il caso Lonzi è chiuso."
30/10/05:
la controperizia per riaprire il caso
Scrive
la mamma di Marcello: il Tribunale di Genova chiude l'ultima
speranza, archiviata [pdf] la
richiesta di riapertura.
... Ancora
un tentativo: raccolta fondi per riaprire il caso
Ftr precedente: Vai
in carcere e poi muori!
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