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NO BORDER |
01/02/2004 |
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Migranti, lager e deportazioni
NO AI CPT IN FRIULI
In Friuli-Venezia Giulia il governo intende aprire un nuovo centro di permanenza temporanea. Il posto scelto e' Gradisca d'Isonzo, dove esiste un'ex-caserma (di tante che ce n'e') che il comune voleva adibire a sede dell'universita'. Invece, con un diktat il ministro Pisanu ha deciso che li' dovra' sorgere un CPT all'insaputa delle stesse amministrazioni locali.
AZIONI
30 gennaio: Blocco dei lavori del Cpt: 1 | 2 | comunicato di Invisibili e Disobbedienti
Azioni del CSOA La Chimica e del C.U.C.S.S. (comitato utenti contenti per lo sciopero selvaggio) a Verona
31 gennaio: Manifestazione a Gorizia organizzata dal Gruppo anarchico Germinal e numerose realta' anarchiche e libertarie della regione e della Slovenia
DEPORTATION CLASS
Nell'Europa del 2004 continua il rito dei rimpatri forzati e delle
deportazioni dei migranti senza permesso di soggiorno. Il 31 Gennaio e' stato proclamato il
giorno di
mobilitazione europea
per la regolamentazione dei
sans papiers.
Diverse compagnie
organizzano questi viaggi dell'orrore traendo profitto da leggi xenofobe e
liberticide. Complice la mancanza di leggi serie sul
diritto
d'asilo, diverse persone sono state rimpatriate a forza in questi
ultimi due anni, nonostante rischiassero la
pena
di morte nei propri paesi d'origine. Inoltre alcuni sans papiers sono morti durante o
a causa di queste deportazioni.
schema
riassuntivo legge Bossi-Fini | deportation-class.org | noborder.org
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AGGRESSIONI FASCISTE |
07/01/2004 |
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La raffinata politica dei neofascisti
Nella notte di venerdi' 2 gennaio, a Verona, un gruppo di nazifascisti e' entrato in un'osteria frequentata da compagni, da decenni simbolo della Verona che resiste, con chiaro intento provocatorio. I compagni presenti nel locale hanno dapprima cercato di cacciarli fuori, ma questi hanno rotto tavoli e sedie e hanno cominciato ad aggredire alcune persone. Il risultato e' stato di un ragazzo colpito alla testa da un bicchiere rotto, alcuni contusi e qualche tavolo e sedia rotto. La rissa si e' poi spostata al di fuori del locale dove i compagni hanno inseguito la squadraccia disperdendola.
Non e' la prima volta che accadono fatti del genere.
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SCIOPERO GENERALIZZATO |
09/11/2003 |
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Le coincidenze repressive non scioperano mai
17/12: Convertiti in obbligo di firma gli arresti domiciliari per Max, Ace e Tommaso.
Aggiornamenti: h 17 | h 8.30
La giornata di venerdi' 7 novembre comincia prestissimo, quando alle 5.30 del mattino vengono consegnate le ordinanze di arresti domiciliari a Max, Ace e Tommaso, portavoce rispettivamente dei centri sociali Pedro di Padova, Rivolta di Marghera e Morion di Venezia: da notare che i reati a loro contestati non prevedono abitualmente la custodia cautelare. Tutto questo avviene dopo la destra ha chiesto in Parlamento di chiudere i centri sociali, e avviene nel giorno in cui sono in programma lo sciopero della FIOM, dei sindacati di base, e diverse azioni per il reddito di cittadinanza.
Speciale sugli arresti
Rassegna stampa
Molte sono state le azioni di generalizzazione dello sciopero nei
territori del nordest, tutte volte a denunciare la precarietà e richiedere
reddito per tutt*.
Marghera - Attivisti chiedono e riescono ad ottenere lo sconto sociale del 10% per tutti con un'iniziativa al più grande centro commerciale della città. - Immagini
| intervento
di Giulio del Movimento dei Consumatori Veneto |
articolo
sul gazzettino
Padova - In mattinata è stata smontata un'agenzia di lavoro temporaneo, la Manpower.
Immagini |
articolo sul gazzettino
Vicenza - Imbrattata la sede dell'agenzia di lavoro interinale Vedior
Friuli Venezia Giulia - dati sullo sciopero CUB-RDB
Trieste - Picchetto sociale e blocco dell'agenzia di lavoro temporaneo "Lavoro mio"
Venezia - Occupate 2 case dell'ATER
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POVERA LONGARON, POVERA LONGARONE |
3 novembre 2003 |
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Vajont, 9 ottobre 1963
40 anni fa alle 22.39 quasi duemila persone non sapevano di essere già morte. In quel momento, infatti, dal Monte Toc si staccava una frana con un fronte di oltre 3 chilometri, di 270 milioni di metri cubi di fango e roccia. La frana cadeva nell'invaso della diga del Vajont, alzando un'ondata d'acqua di più di 50 milioni di metri cubi d'acqua che spazzò via l'abitato di Longarone ed assieme ad esso la vita dei suoi abitanti. La potenza di due bombe atomiche di Hiroshima.
Ci vollero anni perché la verità su quella strage emergesse: il processo ai dirigenti dell'ENEL e della SADE si concluse con la condanna di alcuni dirigenti delle due società. Ma solo dopo l'orazione civile di Marco Paolini la tragedia del Vajont apparve in tutta la sua tragicità come un intreccio tra interessi privati e pubblici che torna tristemente d'attualità con la pantomina sul black-out che ha colpito l'Italia poco tempo fa. Più centrali, meno controlli: e la lezione viene dimenticata, o forse non è mai stata imparata.
Notizie complete sul Vajont: www.vajont.net | Le celebrazioni ufficiali: comune di Longarone | Media mainstream: l'intervista di Mauro Corona al Piccolo di Trieste.
Il Presidente Ciampi a Belluno ha detto: "ammirevole opera di ricostruzione": ma il tessuto sociale è stato distrutto, la comunità di Erto e Casso dispersa tra Longarone nuova e Belluno, in comode e impersonali casette a schiera. Gran parte delle vittime non ha mai visto il risarcimento promesso dall'ENEL e da Montedison, e le parti civili sono state fatte tacere col sistema della transazione extragiudiziale: la nostra Bophal aspetta ancora giustizia, e questo anniversario è un'occasione perduta.
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