Ferrara - Sulla proiezione del film "E' stato morto un ragazzo"

riceviamo e diffondiamo:

Sono le 20.15 e presso il cinema Boldini si respira già una gran ansia per la visione del film “E’ stato morto un ragazzo” di Filippo Vendemmiati, riguardo la vicenda di Federico Aldrovandi, giovane ferrarese ucciso da servi dello stato. Sono da poco passate le 20.20 quando le porte del cinema vengono chiuse per la gran ressa accorsa a vedere lo spettacolo di una morte che di naturale ha ben poco. A esordire con una premessa che oserei dire vergognosa è il regista Vendemmiati, che da una chiara immagine riguardo alle basi su cui è stato impostato tutto il docu-film. “E’ stato morto un ragazzo”, dice ironizzando sull’errore grammaticale che gli fu fatto notare dalla figlioletta, “è stato scelto come titolo, perché pur conoscendo tutti la verità su Federico, se dico che è stato ucciso, rischio di prendermi una querela”.Quindi l’ennesima verità mascherata che ci viene proposto dalla dis-informazione, che invece di portarci a seguire un cammino di verità, imparando ad additare queste merde in divisa, ci porta sempre di più verso l’alienazione totale. La stessa alienazione che ci spegne e ci lascia nell’indifferenza assoluta o ci spinge a giustificare questi assassini con scuse che fanno acqua da tutte le parti. La cosa più becera di tutto è che la gente non se ne accorge di queste piccole cose, che per alcuni potrebbero essere semplici e minuziose quisquilie, ma per noi sono un evidente segno di omertà, che in questo caso ci viene proposta dal regista.
Proposta non accettata; per noi Federico è stato ucciso da delinquenti in divisa, così come Carlo Giuliani, Stefano Cucchi e molte altre persone di cui magari non si è saputo nulla.

In sala non un fischio, non un dissenso per questa frase che invece ha scatenato nei nostri animi un moto rabbioso e iracondo che ci ha portato a esprimere il nostro schifo per questo film che non rende giustizia né a Federico né alle altre vittime di questi porci piegati a padroni, ma anzi che infanga nuovamente la loro morte. Insomma, per dire tutta la verità, come piace fare a noi, questo film non può che risultare un'amara speculazione. Ovviamente nel film c’è una costante difesa delle forze dell’ordine, di cui si mettono alla gogna solo ed esclusivamente i quattro assassini, descrivendoli come le quattro solite mele marce. Si fa riferimento a casi isolati. Si dice che “non tutti sono cosi”. Queste continue giustificazioni, che sono l’evidente segno di una difesa ad un apparato con gravi pecche, a noi non fanno che ridere. Dopo aver ucciso persone su persone, essersi resi complici e mandanti di efferatezze, dopo aver ab-usato del potere, dopo che fra colleghi si sono parati il culo con infamante omertà dobbiamo pure dire che in mezzo a quel letame c’è anche della brava gente perché se invece diciamo la verità, cioè che sono delinquenti, ci becchiamo una querela??? NO! Non ci faremo tappare la bocca da nessuno, e a costo di dire e diffondere la verità ci beccheremo delle querele. A noi la voglia di gridare “POLIZIA ASSASSINA!” c’è rimasta.

Anarchici ferraresi.

Ven, 08/10/2010 – 00:36
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione