da un nostro inviato
Dall'inizio di questa settimana, in tutta la Spagna si sono susseguite azioni, presidi e cortei contro la legge Wert (ministro dell'istruzione del governo Rajoy, Partido Popular) che prevede tagli enormi per l'intero settore dell'educazione, aumento delle tasse, riduzione della capacità di decisione delle Comunità Autonome ed una massiccia entrata del privato (provvedimenti molto simili a quelli dell'allora ministra Gelmini in Italia, ugualmente in linea ai diktat neoliberisti dell'Unione Europea ed ai loro fantocci nazionali).
Ieri, al culmine delle giornate di lotta, è stato convocato sciopero nazionale di tutto il settore dell'educazione, dalle scuole per l'infanzia all'università. La partecipazione è stata numerosissima, in particolare nelle grandi città: a Madrid in particolare la repressione poliziesca è stata molto forte, e parecchi studenti sono stati fermati.
A Barcellona tra le 150 e le 200 mila persone sono sfilate in corteo da plaza de la Universitat a Catalunya verso plaza Urquinaona. Grande anche la presenza dei sindacati, con la partecipazione di insegnanti, ricercatori e precari.