• hanno ucciso ulrike mainoff

    Dalla rassegna stampa del 07 luglio 2008

    La Repubblica, CLAMOROSO A NAPOLI: I LEV PUBBLICANO UN DISCO
    Il Mattino, UNO SCHIAFFO IN FACCIA ALLA BORGHESIA NAPOLETANA
    Il Manifesto, COMPAGNI, ABBIAMO ANCORA UNA SPERANZA
    Liberazione, CHE RINASCA LA SINISTRA OLTRE L'ARCOBALENO?
    Il Foglio, CI SIAMO SBAGLIATI: ECCO I LEV, UN BUON MOTIVO PER SOSTENERE L'ABORTO
    Il Giornale, GRAVI VIOLAZIONI ALLA DEMOCRAZIA NEL DISCO DEI LEV, INTERVENGA BERLUSCONI
    Il Secolo d'Italia, CARI CAMERATI, SE LI INCONTRATE SAPETE COSA DOVETE FARE

    Bene, cari amici vicini e lontani!
    Come vedete i Lev sono ormai uno scandalo su tutta la stampa nazionale... potete facilmente immaginare il perché, visto che la notizia è sulle bocche di tutti i kids ben informati da almeno un anno: è uscito il nostro primo disco!
    Trattasi di un lavoro interamente autoprodotto, ma così autoprodotto che se cercate bene ci trovate grasso e impronte di dita ovunque. Sono 13 tracce che, lo diciamo senza paura di essere smentiti, lasceranno la storia della musica esattamente lì dov'è. Però nel frattempo - siamo sicuri - vi faranno ballare e riflettere, e si spera non le due cose assieme, che poi nessuna delle due viene bene.

  • dall'esterno

    Quando nel '43 sparavo alle aquile
    Non avevo tempo e voglia di discutere
    Enormi specchi e niente mura
    è una tortura la nuova era!

    Che fare? Ammaestrare le spontaneità
    La massa arranca perché esploderà
    Voilà! Voilà!

    dall'esterno

    Tutte le contraddizioni
    degli alleati/
    L'uccellino dice: "Rase!
    Coi carri armati!"/
    Perseveranza, moderna e pura/
    è una tortura la nuova era!/

    Che fare? Ammaestrare le spontaneità/
    La capra campa ma poi impazzirà/
    Voila! Voilà!

    Quando nel '43 sparavo alle aquile/
    Non avevo tempo
    e voglia di discutere/
    Non avevo tempo
    e voglia di discutere/
    Basta un colpo di calore
    e buone icone./

  • una nuova militanza

    L'indifferenza è il prezzo delle
    vostre vanità
    E vita-parassita ostenta
    le sue vacuità
    "Mi raccomando,
    dai tutto il meglio"
    Ma è un incedere blando
    verso un nuovo sbadiglio

    Una nuova militanza!

    Se all'apparenza ho una pazienza
    di chi affonderà
    La mia coscienza ha il seme
    della cancerosità
    E si contorce, no, non capisce

    Che è soltanto morendo
    che un percorso rinasce

    Una nuova militanza
    fatta d'insofferenza!

    militanza
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  • questo è il frutto

    Questo è il frutto - è la mia malattia -/
    Che colgo perché ho un conto aperto
    con questa ipocrisia/
    Lei gioca col mio fiato come una terza via/
    Che vorrei tanto assassinare,
    è una sporca bugia!/
    Non controllo
    Respiro a stento

    frutto

    Questa è una parte di me
    La pazienza è un gioco a tempo
    Il dado è tratto, io non mi trattengo...

    Sorrido come in fotografia
    Per non finire ad invecchiare
    vendendo nostalgia

    Non cerco nuove debolezze,
    amore o giù di lì
    La cura non mi fa paura
    ma l'obbedienza sì!

    Non controllo
    Respiro a stento
    Questa è una parte di me
    La pazienza è un gioco a tempo
    Il dado è tratto, io non mi trattengo...

  • un'espressione di vitalità

    Nell'inganno storpio l'inno.
    Un'espressione di vitalità,
    è un'espressione di vitalità!

    testo dall'interno
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  • bombe su kabul

    Un altro respiro.
    Lento, leggero cade il mio sguardo
    Il rumore è sollievo, vano pensiero di felicità
    Rumore assordante - felice e contento
    Rumore assordante - è il mio lamento
    Fili spinati disposti in lunghe file
    marcano i confini di stati non affini (X3)
    Un altro tramonto è andato.
    Ora ci attende la notte impietosa del fronte

    Bombe intelligenti su Kabul
    Accendo un cero alla mia vita
    Pensando a far quel che si può
    Mi guardo e non mi vedo più

    Bombe irriverenti su Kabul
    Non è nel metodo il rimpianto
    Ma è una questione di perché
    Quanti non si riconoscon più

    Niente da sventolare qua
    Figli degli stessi papà

    Bombe intelligenti su Kabul
    Sopra lo sgomento che ci resta
    Un incendio ci sorprenderà
    Quando non controlleremo più

    Bombe intelligenti su Kabul
    Sopra lo sgomento che ci resta
    Spegni queste finte verità
    Donati una possibilità!

    kabul
  • macellai

    Macellai allevano nipoti
    da fare invidia agli astronauti
    Che nello spazio che civetta
    conta chi va a piedi nudi nello spazio

    Tuo padre è un vecchio e non mi parla
    Sua figlia è un oca e non mi parla

    immagine macellai

    Con le risposte fuori la stanza:
    All'uguaglianza!

    La risposta alla TV scomposta
    è una buona dose di arroganza
    Che talvolta dalle stelle svolta
    in una sorta di sana incoerenza

    Tuo padre è un vecchio e non mi parla
    Sua figlia è un oca e non mi parla
    Con le risposte fuori la stanza:
    All'uguaglianza!

    Macellai allevano nipoti
    da fare invidia agli astronauti
    Anche se non vorrei mai passare
    un'esistenza intera a macellare...

  • dall'interno

    Dall'interno
    Costretto dentro a un porto
    a poche miglia dall'inferno
    Son pronto per non partire
    Io non m'incanto, non piango
    e adesso non ho neanche voglia di un lamento

    Perché son vuoto dentro, son vuoto dentro
    Son vuoto dentro, son vuoto dentro
    Ma non galleggio...

    Dall'interno
    Che tutto quel che conta
    è solo ciò cui appartengo
    E il resto si scopre da sé
    Mi spiego meglio:
    Compagni, non ricordo più
    per che cosa battaglio

    Perchè son vuoto dentro, son vuoto dentro
    Son vuoto dentro, son vuoto dentro
    Ma non galleggio...

    Dall'interno
    Mi guardo intorno
    per scovare il mio superamento,
    L'incontro di mille perché
    E al mio risveglio
    che voglia di pensare:
    "È stato solo un brutto sogno!"
    Un brutto sogno...

    immagine dall'interno
  • Casa

    Casa
    Se disturbo chiedo scusa
    Ma ho bisogno di qualcosa
    Che mi dia serenità

    Pesa
    La contesa con l'attesa
    Ma convivo con l'ascesa
    Di una nuova pubertà

    Per sopportarmi meglio
    Vale pure un appiglio
    Ma è un sollievo per metà
    Dentro casa mi spoglio
    Ed è un complice abbaglio
    Che non vorrei spiegarmi mai

    Casa
    Nella luce più soffusa
    Vorrei farmi una sorpresa
    Che però non mi farò

    Casa
    Se hai bisogno di qualcosa
    O soltanto di una scusa
    Che ti dia serenità

    Per sopportarmi meglio
    Vale pure un appiglio
    Ma è un sollievo per metà
    Dentro casa mi spoglio
    Ed è un complice abbaglio
    Che non vorrei spiegarmi mai

  • Casa#2. Stanza-nazione

    La luce che filtra dalla finestra
    attraversa tutta la stanza e cade lì
    - sul pavimento - sempre nello stesso punto:
    Ai piedi della sedia carica di panni
    pronti a cadere.

    La polvere si posa ad ogni altezza
    regalando a tutto, senza preferenze,
    una patina di vecchio.
    Il letto è sfatto da molto tempo:
    Lenzuola e coperte dormono
    volgarmente avvolte nelle loro libertà.

    L'armadio vomita vestiti
    in una colata di magma colorato
    arginato soltanto dal cassetto
    della biancheria blu.
    Così l'ho lasciato e così è rimasto.
    Così l'ho lasciato e così è rimasto.

    Quanti anni sono passati
    dalle ultime elezioni?

    Quanti anni sono passati
    dalle ultime elezioni?

    L'interruttore non funziona
    e il crepuscolo illumina ben poco.
    Nella penombra qualcuno mangia
    l'ultima mela.

  • In agosto

    In agosto preferisco calpestare un altro posto.
    Non sopporto, non sopporto, ristagnare nel mio porto.

    è la schiuma in superficie, in superficie
    è la schiuma... so cosa dice.

    In agosto non fa testo contemplare l'universo.
    Cerco casa, cambio chiesa, scelgo la scatola chiusa.

    è la schiuma in superficie, in superficie
    è la schiuma... so cosa dice.

  • Piccole cose

    Ripiegare su piccole cose
    Non sapevo neanche di essere vivo
    Sono semplici e molto gustose
    Sono i giorni in cui ho pianto contorni

    Ingrassando conosco
    Il sapore del rischio
    E più ingrasso, più rischio...
    Più me ne infischio!

    Recitare milioni di pose
    Quando smetto di scrutarmi dall'alto
    Saranno spine o saranno rose
    O soltanto un geniale racconto?

    Ingrassando conosco
    Il sapore del rischio
    E più ingrasso, più rischio...
    Più me ne infischio!

    Sono solo piccole cose...

  • La vita è un buco nero

    Tutte le forme ristrette,
    tagliandole a fette ma non morbide.
    Se la panna riflette, chi vende manette,
    rispondimi, come va?
    Questa solita gabbia,
    la mia vera bibbia, sembra perfetta.
    Ma se fuori c'è nebbia, castelli di sabbia,
    questa qui è casa mia!

    Nemmeno nel pensiero mi rivelo vero
    La vita è un buco nero
    Trallallallero trallallà

    Applicare funzioni, complesse astrazioni,
    e la sociologia?
    Solo 2 soluzioni, milioni e milioni,
    e una piscina di caffè!

    Nemmeno nel pensiero mi rivelo vero
    La vita è un buco nero
    Trallallallero trallallà

  • ceci

    Voglio affogare in un mare di ceci
    Legumi capaci di complicità
    Io li credevo pietanze fugaci
    E invece mi piaci facciamo a metà?

    M'hanno generato confinato
    dentro un quadro di Mirò
    Che cosa non darei per poter dirti
    Che io non mi stancherò di noi...

    Voglio affogare in un mare di ceci
    Legumi capaci di complicità
    Io li credevo pietanze fugaci
    E invece mi piaci facciamo a metà?

    T'accompagno al nostro funerale
    in completo bianco
    Che cosa non darei per poter dirti
    Che non son già stanco...

    Voglio affogare in un mare di ceci
    Legumi capaci di complicità
    Io li credevo pietanze fugaci
    E invece mi piaci facciamo a metà?

  • La prima cosa che farò

    Non riesco a seguire una dieta,
    non sono un poeta e mi sento morir
    Se torno la sera alle otto
    l'ascensore è rotto e mi tocca salir...

    Tra feste e file alle poste
    Ho imparato un sacco di risposte
    Tradir le mie tinte fosche, è questa qua
    La prima cosa che farò!

    Non riesco a seguire una dieta,
    non sono un poeta e mi sento morir
    Se torno la sera alle otto
    l'ascensore è rotto e mi tocca salir...

    Tra cazzotti e sottigliezze
    Ho montato un tetto di certezze
    Mai più vecchie debolezze, è questa qua
    La prima cosa che farò!

    Squali e cani sciolti
    e vacche magre e vermi colti
    Mi fan buona compagnia

    Non riesco a seguire una dieta,
    non sono un poeta e mi sento morir
    Se torno la sera alle otto
    l'ascensore è rotto e mi tocca salir...

    Se sapessi soddisfarmi
    Non sarei qui ad imbracciar le armi
    Dare un peso a questi anni, è questa qua
    La prima cosa che... immediatamente...
    Da lunedì comincerò!

  • Canzoni 2010-2012

    Raccolta di canzoni suonate, arrangiate e prodotte negli anni della crisi (non economica ma personale dei lev)

    A breve ne seguiranno altre... speriamo per voi di no

  • Miss Romania

    Quanto reggeremo adescati
    perlomeno da cento pedofili?/
    Con i caschi in mano,
    caricati sul divano da una pubblicità/

    La città futura è una metropolitana
    a Kottbusser Tor/
    senza un capolinea,
    senza un capo ma linea qui è durissima/

    E' un desiderio indeclinabile
    che squarcia il mondo in due e vivrà/
    sotto la doccia gelida,
    dopo un autunno caldo-record/
    Una necessità intrattabile,
    facciamo breccia e abbracciami Miss Romania/

    Salvar tutti e uscire
    e non farsi mai arrestare/
    da un sistema repressivo
    fine e molto operativo/

    mentre un'altra scusa
    è affondata a Lampedusa,/
    when the ship doesn't come in/
    E' un desiderio indeclinabile
    che squarcia il mondo in due e vivrà
    sotto la doccia gelida,
    dopo un autunno caldo-record/
    Una necessità intrattabile, facciamo
    breccia e abbracciami Miss Romania/

    Quanto reggeremo adescati perlomeno
    da cento pedofili?/

  • Isometrici

    Molto meglio idealizzarti
    che continuare a spendere
    tutti i miei risparmi in fotocellule
    e inseguire la tua ombra
    un bagaglio incustodito
    tu che eri il mio viatico
    l'ultima moda e una modella in bilico
    e la mia scelta dirimente

    Molto meglio dedicarsi
    ai nostri orticelli ironici
    dove crescono i bimbi sarcastici
    e poi da nonni siamo cinici
    lavorando con lentezza
    per un'agenzia di marketing
    orientatissimo a fregarli tutti
    quei stupidissimi contatti

    Tra i fuoriusciti,
    le scissioni e i dissidenti
    siamo rimasti in due a non praticarci sconti
    giocando ad un, due, tre stella
    su un volo low-cost
    I fuochi d'artificio
    in strada fra la gente
    ti squillo per conferma
    che non è mai cambiato niente
    le luci rosse sono spente,
    saliva altissimo il rombo dei nostri
    motori senza tempi

    Per le strade presidiate
    da militari isterici
    camminiamo come diplomatici
    per ritrattare una tregua
    porti sempre quella chiave
    che anni fa ti ho spezzato dentro?
    T'irrigidisci e dici
    “io non c'entro”
    io invece mi sento un relitto

  • Rischio default

    All'ultimo respiro saltar sull'ultimo metrò
    amore, non ci annienteranno mai
    con gli occhi lucidi rubati in interrail
    l'europa che giocava con noi
    venduti e venditori anche il sabato mattina
    confischiamo le auto blu
    per assegnarle ai pendolari in rovina

    Già lo so, un giorno a rischio default
    può far credere ai migliori
    che tanto non serve a niente
    Già lo so, un giorno a rischio default
    è come una pioggia di cruise
    su uno scenario bollente
    Già lo so, un giorno a rischio default
    quando passa sembra sempre
    che non è passato niente di che

    Mettere a posto i conti
    con se stessi e ammettere
    che il buco c'è ma intorno cos'è che stringe?
    straparlando di una casa tutta per sè
    vestiti come due teenager

    baci da un'isola al centro direzionale
    quando salpar via da qui
    rimane l'unica scelta razionale
    Già lo so, un giorno a rischio default
    può far credere ai migliori
    che tanto non serve a niente
    Già lo so, un giorno a rischio default
    è come una pioggia di cruise
    su un'evasione innocente
    Già lo so, un giorno a rischio default
    quando passa i mostri tornano
    ad esistere dietro le scrivanie

    Già lo so, un giorno a rischio default
    può far credere ai migliori
    che tanto non serve a niente
    Già lo so, un giorno a rischio default
    è come una pioggia di cruise
    su uno scenario bollente
    Già lo so, un giorno a rischio default
    quando passa sembra sempre
    che non si è bruciato niente di che

Contatti

Contatta i Lev!

Compri il disco, scarichi qualche pezzo, vedi i Lev in una delle loro meravigliose esibizioni live, li incontri per strada e rimani folgorato: cosa puoi fare? Come puoi uscire da quest'ossessione? C'est très facile! Organizza un loro concerto! È veramente semplice:

1. t'assicuri di non portarli in un covo di naziskin e di amanti del death metal (le due categorie possono facilmente coincidere);

2. li contatti per mail (che è meglio, come diceva Quattrocchi);

3. ti fai mandare tutte le informazioni tecniche (è gente che gira con i tir, e ci tiene al proprio suono...);

4. gli offri almeno il rimborso spese, oppure quanto pensi sia giusto per vederli suonare, considerando che - nonostante siano forza lavoro non specializzata - avranno pure delle spese e una vita da qualche parte...

5. cerchi di non mettere nessun tipo di sbarramento all'ingresso (né biglietti, né gorilla, e nemmeno muri di marzapane e cioccolata - ci dispiace molto, ma non sono proprio possibili...);

6. cerchi di non scomparire nel nulla, accusando un malore o fingendo appuntamenti con fantomatiche zie (è gente che si fida della correttezza altrui...);

7. ti guadagni l'eterna riconoscenza dei kids e le loro laicissime benedizioni...

Far suonare i Lev è più di un bel gesto di umanità. È la vera svolta a sinistra.

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