Arrestato Piancone (br) durante rapina in banca
Siena, 2 ott. (Adnkronos/Ign) - L'ex terrorista delle Brigate rosse, Cristoforo Piancone, è stato arrestato dalla polizia a Siena dopo aver messo a segno ieri sera una rapina da 170mila euro alla Banca Monte dei Paschi di Siena. L'uomo, che era stato condannato all'ergastolo per concorso in sei omicidi e due tentati omicidi, aveva ottenuto la semilibertà il 5 aprile 2004 dopo aver scontato 25 anni di carcere e ogni sera doveva rientrare nel penitenziario di Vercelli.
L'ex Br, che partecipò anche all'omicidio del maresciallo Berardi, e il complice sono entrati a volto parzialmente coperto nell'istituto bancario, in via Banchi di Sopra, e tenendo sotto la minaccia delle pistole i dipendenti si sono fatti consegnare i soldi. Qualcuno è riuscito però ad avvertire il 113 e i due banditi sono fuggiti in moto. A un certo punto Piancone è sceso dal mezzo e ha proseguito la fuga a piedi, ma è stato arrestato dai poliziotti nella zona di Fontegiusta. Uno degli agenti ha sparato un colpo di pistola in aria a scopo intimidatorio dopo che il rapinatore, arrestato successivamente, aveva cercato di sparare contro i poliziotti ma la sua arma si era inceppata. La polizia ha recuperato tre pistole, due 'calibro 9' e un'altra a tamburo 'calibro 38', tutte con matricola abrasa. Una quarta pistola, sempre 'calibro 9', è stata recuperata dai carabinieri.
Un colpo da criminalità comune o una rapina a scopo di autofinanziamento politico? E' questo uno degli aspetti sui quali si stanno concentrando le indagini della polizia di Siena. Come ha ammesso lo stesso ex terrorista, che non ha voluto rivelare il nome del suo complice, il colpo era stato preparato con cura. I banditi avevano anche studiato una via di fuga che avrebbe dovuto essere un'altra rispetto a quella poi scelta. A quanto emerso nella conferenza stampa di oggi in questura, inoltre, il motorino usato per scappare dai due rapinatori era stato rubato in provincia di Massa Carrara.
Piancone, che non ha voluto nominare un difensore di fiducia, al momento dell'arresto non ha voluto dire alla Polizia chi fosse: ci sono volute due ore agli agenti per identificarlo. E in questo modo, secondo gli investigatori, l'irriducibile avrebbe avvantaggiato la fuga del complice.
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