Campagna Contro lo zoo della standiana
tratto da gli zoo bastardi
A Ravenna, accanto al parco giochi di Mirabilandia, vogliono costruire uno zoo safari.
Il comune di questa città ha già dato il via libera per il progetto, che imprigionerà in 34 ettari di terreno 168 esemplari di erbivori ed uccelli europei. Inizialmente ALFA 3000, la società che lo ha ideato, voleva introdurre anche specie esotiche ma è bastato escluderle e promettere la realizzazione di una palazzina della scienza ed un auditorium per far magicamente trasformare questo luogo di sfruttamento animale da semplice zoo in parco faunistico.
Cambia il nome, ma non cambiano le sofferenze che patiscono gli animali.
I giardini zoologici sono un enorme business in cui un milione di loro trovano un'agonia lunga una vita, lontano dal paesaggio e dagli odori della loro terra, intrappolati per l'interesse economico di alcune persone, umiliati da una prigionia noiosa, triste alternativa ad un'esistenza selvaggia. Questi animali conoscono la cattività, una condanna che l'uomo gli infligge per esibirli come "fenomeno da baraccone".
Chi difende queste strutture sostiene che hanno un aspetto educativo invece i metodi per la cattura sono cruenti, in alcuni casi prevedono anche l'uccisione di quegli individui che tentano di difendere i propri cuccioli o gli altri componenti del branco. La reclusione dura per giorni, senza cibo né acqua, in attesa di un viaggio estenuante. Una volta giunti a destinazione devono affrontare condizioni climatiche differenti e soprattutto un'alimentazione inadeguata. Lo stress è talmente forte che alcuni si lasciano morire d'inedia. Oppure, come sarà con tutta probabilità per Ravenna, a rifornire questi parchi ci sono gli animali in eccesso provenienti dai circhi o da altri giardini zoologici, dove hanno già conosciuto lo sofferenza per mano dell'uomo.
La tendenza che hanno gli zoo moderni, non più fatti di vasche e muri di cemento ma con spazi verdi visitabili in automobile o in trenino, non inganna nessuno.
Chi difende queste strutture sostiene anche che hanno un aspetto scientifico, mentre è risaputo che esseri viventi costretti a vivere in un ambiente diverso dal loro habitat soffrono moltissimo: non interagiscono fra loro come in natura, sono vittime della noia e allo stesso tempo dello stress, a causa delle automobili e dei visitatori, che gonfiano il portafoglio agli sfruttatori di turno.
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