Cile - Corteo nel centro di Santiago in solidarietà per i prigionieri

Santiago del Cile - Venerdì 20 novembre, a mezzogiorno, all'interno
della "Settimana internazionale di agitazione e di pressione
solidale per i compagni sequestrati dal potere", era convocato
un corteo che sarebbe dovuto partire dall'incrocio tra le calles
Ahumada e Alameda, nel pieno centro della città.
Dopo
il presidio svolto davanti al centro di sterminio Santiago 1, in cui
i gendarmi sono scappati con la coda tra le gambe, la stampa ed i
politici hanno lanciato l'allarme relativo ad un Incontro
internazionale anarchico, al quale avrebbero partecipato oltre 40
delegazioni provenienti da tutto il mondo. Ed è per questo
"vertice" anarchico che si sarebbe organizzato il presidio
al carcere e che anonimi avrebbe messo una falsa bomba nella
metropolitana generando un gran caos. Era per questo che s'è
dispiegato un gran contingente di polizia per impedire la
realizzazione del corteo.

Le parole dei politici e della stampa hanno sortito il loro effetto
(nonostante che detto "vertice" esista solo nelle loro
menti); l'abbiamo verificato avvicinandoci al punto di partenza del
corteo. Tutta l'area era circondata da agenti dell'ordine, dalle
forze antisommossa agli sbirri in borghese, accompagnati da carri
idranti e lancia-gas, cellulari e moto. Il potere non aveva lesinato
risorse per tutelare l'ordine.
Subito sono iniziati i controlli
d'identità e la perquisizione delle borse, portando ai primi
fermi preventivi. Dopo mezzogiorno s'è udito un forte scoppio,
provocato da una bomba assordante (miscuglio di acido muriatico ed
alluminio) in un cassonetto, posto al lato di un veicolo delle forze
speciali in calle Ahumada, luogo in cui si trovavano due agenti che
non hanno potuto nascondere lo spavento.

L'atmosfera era tesa, c'erano sbirri da tutti i lati che prevenivano i nostri
passi. Quelli in borghese s'illudevano (come sempre) di non esser
notati e cercavano continuamente di carpire delle informazioni per
fotterci a sorpresa, cosa che non è risultata possibile.

Il successivo punto d'incontro era stato fissato alle 13 al palazzo de
Tribunales, luogo in cui i manifestanti hanno iniziato a mobilitarsi.

Luogo ed orario accordati, i solidali erano pronti per rendere
effettivo il sostegno e la pressione per la liberazione dei compagni
sequestrati dall'autorità. Le grida per i compagni prigionieri
risuonavano nell'area, mentre allo stesso tempo si bloccava la strada
con le barriere metalliche lì presenti, si gettavano dei
volantini e si esponeva un grande striscione. I carabineros appostati
alle porte del tribunale hanno cercato di contenere la protesta
togliendo le barriere ed allo stesso tempo impedendo la realizzazione
di alcune scritte. Allora è stata lanciata una bomba con
vernice rossa contro una statua simbolo della giustizia. Gli sbirri
sono stati accolti con insulti, bottiglie e pietre, mentre altre
bombe di vernice venivano lanciate contro i carabineros macchiando le
loro schifose uniformi. Le camionette e le moto iniziavano ad
avvicinarsi e quello è stato il momento in cui spontaneamente
s'è dissolta la manifestazione.

Oltre una decina di persone è stata fermata alla fine della
protesta.

Questa e tutte le azioni realizzate durante la "settimana
internazionale di agitazione e di pressione solidale per i compagni
sequestrati dal potere" (dal 16 al 23 novembre) sono in appoggio
a tutti i compagni prigionieri rinchiusi nei centri di sterminio per
lottare contro il potere, in tutto il mondo. Sono anche per tutti i
compagni caduti in combattimento e per il compagno Diego Ríos
che con la sua fuga giorno per giorno continua a burlarsi
dell'autorità.

Che le azioni solidali siano realizzate ed espresse in forme molteplici,
mirando alla distruzione di tutte le gabbie/carceri e della società
che le contiene.

“E' ora d'agire, nella quotidianità con i nostri affini, per la
distruzione della società carceraria e di qualsiasi tentativo
sociale di riformare questo schifoso sistema di morte. La solidarietà
non dev'essere mai uno slogan vuoto, bensì un'azione
quotidiana di scontro con il potere ed un costante appoggio ai
fratelli sequestrati in questa guerra a morte.”
Mauri.
alcuni anonimi solidali...

Mar, 24/11/2009 – 02:13
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