Controllo Sociale

Telecamere, schedatura, repressione legata al controllo dell'individuo.

Bologna - Microspia in auto

Lunedì 29 Giugno è stata ritrovata una ricetrasmittente nell'auto di una compagna di Bologna.

Il marchingegno consisteva in un involucro di plastica, attaccato (in malo modo) sotto il telaio, contenente due scatole: in entrambe vi era una sorta di "base" di telefono cellulare con scheda sim.

Dall'involucro si diramavano dei fili passanti per un foro che proseguivano ai lati dei sedili posteriori. Da lì vi erano due microfoni passanti per la canaletta delle cinture: il primo posto all'altezza del guidatore, il secondo all'altezza delle maniglie in alto accanto ai sedili posteriori.

Un'antenna era posta dietro al sedile posteriore. Infine, sempre dall'involucro iniziale vi era un filo che attraverso gli sportelli giungeva alla scatola dei fusibili dell'alimentazione.

Dom, 05/07/2009 – 11:10

Italia - Approvato trattato di Prum su schedatura genetica

fonte: il sole 24 ore - 25 giugno 2009

Un grande archivio del Dna da utilizzare per scoprire gli autori di crimini oggi difficilmente individuabili. Ieri il Senato con il sì bipartisan ha approvato le norme di recepimento del trattato di Prum che prevede l’istituzione di banche dati del Dna nei Paesi aderenti e la loro reciproca connessione. Nel nostro Paese, con la nuova legge sarà operativo un unico e molto più ampio archivio nazionale dei profili biologici.

Dom, 28/06/2009 – 19:54

Pisa - Pisa by Night

fonte subvertising.noblogs.org

liberamente ispirato al depliantino sui corretti comportamenti da tenere in città, durante la movida notturna

pisa by night

Guarda la versione 1 o la versione 2

Mer, 24/06/2009 – 23:21

Messina - Ulteriori informazioni sul fermo dei due compagni

Sabato 20 giugno 2009

Venerdì 19 giugno
, verso le 7 del mattino, la digos di Messina ha perquisito le case di alcuni compagni del centro di documentazione antiautoritario "Malastrada" con l'accusa di "vilipendio alle forze armate dello stato" riferendosi ad alcune frasi contenute nel volantino dal titolo "La paura al potere, il coraggio alla libertà", distribuito dopo l'attacco che lo stesso circolo aveva subito esattamente un mese prima. Perquisiscono inoltre la casa dei genitori della nostra compagna residente in provincia di Messina.
Oltre ad una marea di materiale sequestrato (computer, striscioni e materiale cartaceo) i segugi dello stato rinvengono alcune piantine di marijuana. Condotti in questura per le pratiche di rito, nel pomeriggio Dario e Manuela vengono arrestati per coltivazione di erba e trasferiti nel carcere di Gazzi. Giacomo viene denunciato a piede libero per "ricettazione di cartelli stradali" (gli è infatti stato sequestrato un cartello con su scritto via Fata Morgana) oltre al capo d'accusa comune a tutti e tre di vilipendio.

Lunedì 22 giugno ci sarà l'udienza per la convalida degli arresti.

Dopo gli ultimi fatti avvenuti non ci sono più commenti da fare.

Tutta la nostra solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione.
Libertà per Dario e Manuela.
Liberi tutti

Anarchici dello Stretto

Dom, 21/06/2009 – 17:00

Abruzzo - ...E sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male al re...

Spendono miliardi in opere inutili e dannose a noi neanche le briciole
Spendono miliardi in armamenti a noi arrivano solo questi ultimi, con la canna puntata verso di noi, con i razzi intorno alla scuola della guardia di finanza e all'aeroporto di Preturo, con i cecchini sui tetti delle case agibili
Ogni sfollato ha un badge, una tessera magnetica personale con tanto di codice a barre, per entrare e uscire dal campo, per girare dentro il campo, per andare a mangiare.
La Protezione civile, la polizia, i militari controllano ogni nostro movimento sorvolando con gli elicotteri le zone terremotate, la protezione civile ha scoperto circa 380 "abusivi".
Ai terremotati accampati fuori dai lager delle tendopoli tolgono le tende e il cibo, così sono costretti ad andare in quei campi di concentramento.
Ma in quello di Preturo ultimamente sono finite le scorte e c'è chi pensa che lo chiuderanno in vista del G8. Chi vive e lavora nella zona di Preturo e Coppito, è stato invitato caldamente ad andarsene, oppure a recarsi in questura per avere il permesso di uscire ed entrare di casa o di tenda per motivi di lavoro. Ma in questura sono finiti i permessi della protezione civile e i fortunati che hanno trovato un lavoro dopo il sisma saranno probabilmente costretti a lasciarlo per i giorni del G8.
La militarizzazione è sempre più imponente, posti di blocco ovunque.
Terreni prima coltivati a grano sono stati espropriati per ampliare l'aeroporto, per costruire una superstrada in funzione del G8, per costruire una trentina di case destinate ad alloggiare le delegazioni del G8 (per l'occasione Berlusconi ha stipulato commesse con i migliori mobilieri italiani: "solo mobili di pregio per gli 8 grandi!")
Per questo maledetto G8 spenderanno più di 400milioni di euro
Per i terremotati invece niente, gli tolgono caffè e alcolici per evitare che si innervosiscano e li finiscono di intontire con le messe. Ma si sa, anche gli sfollati sono fatti di carne e l'occhio vuole la sua parte, così dopo i clown, gli spettacoli folkloristici e gli strizzacervelli hanno fatto un'altra bella pensata per "allietare" la loro prigionia: il concorso di bellezza "Miss tendopoli Abruzzo".

Rete di soccorso popolare

Ven, 19/06/2009 – 17:14

Texas - Poliziotto colpisce con il taser una donna di 72anni!

Texas, il video-shock: poliziotto colpisce con la scarica elettrica una 72enne che non obbedisce

Una donna di 72 anni viene fermata perchè ha superato il limite di velocità. Dopo un diverbio con l'agente la signora viene colpita con una scarica di taser, arma supertecnologica non letale che di morti ne ha provocate già troppe.

Il video su: http://www.leggo.it/video.php?idv=190&id_news=21007

 

Mar, 16/06/2009 – 11:43

Napoli - Le "ronde" degli ex-detenuti, per la sicurezza dei turisti

13 giugno 2009
Progetto della Regione per 426 ex reclusi che diventano "operatori per la sicurezza urbana", di Cristina Zagaria.
Arrivano le ronde. Ronde per i turisti, fatte da ex detenuti. Hanno tutti una casacca gialla, un cappellino e un tesserino di riconoscimento e sono ovunque, sguinzagliati in città. Sono ex detenuti, liberi grazie all’indulto o agli arresti domiciliari, con permesso del giudice, impegnati sul territorio come "Operatori per la sicurezza turistica urbana".
A portare in strada gli ex carcerati è il progetto della Regione che si chiama "Esco Dentro", coinvolge 426 ex detenuti, sei istituti di formazione e una miriade di aziende, cooperative, società, su sette progetti differenti. Uno dei primi a partire, in questi giorni, è proprio quello rivolto ai turisti. "Sono esattamente il contrario delle ronde padane - precisa l’assessore alla Formazione della Regione, Corrado Gabriele - Sono ronde partenopee, cioè puntiamo sui soggetti più deboli e diamo loro dignità di accogliere e rappresentare la città". L’assessore previene anche le possibili polemiche. "È vero sono ex detenuti a cui affidiamo i turisti, ma hanno seguito un corso c’è sempre un tutor che li segue - attacca l’assessore - E poi chi meglio di un ex detenuto conosce i rischi della città?".
Gli operatori per la sicurezza con le casacche gialle, coordinati da "Teleservizi", sono nei punti strategici della città: Molo Beverello, Avvocata, porto, Mercato Pendino, San Lorenzo Vicaria. Sono una settantina e danno informazioni turistiche. Aiutano i gruppi ad attraversare la strada. Scortano le comitive che vogliono avventurarsi nei vicoli. L’esperienza sul campo arriva dopo 60 ore di teoria e durerà sei mesi. Ogni operatore riceve una borsa di accompagnamento di 500 euro al mese, mentre gli istituti di formazione hanno un contributo di 1000.
"È un progetto da oltre un milione di euro rivolto a soggetti svantaggiati - chiarisce Gabriele - che portiamo avanti insieme a una miriade di altri progetti per aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro. La settimana scorsa sono, per esempio, partiti i corsi di formazione per hostess e steward per le navi da crociera".
Cosa fanno gli ex detenuti del progetto "Esco Dentro"? "Sono vere e proprie scorte per i turisti" spiega Vincenzo Minopoli, della Mirea-group, uno degli istituti di vigilanza in campo. "Questi ragazzi hanno tanta voglia di fare - aggiunge Minopoli - I primi giorni c’è stato qualche problema per affiatare il gruppo e renderli meno irruenti con i turisti, ma se hanno un passato difficile, hanno anche tanta voglia di lavorare". "Noi siamo i primi, ma speriamo che altri ex detenuti possano entrare a far parte del progetto - dice Pietro Ioia, portavoce dei Don, Detenuti organizzati di Napoli - La Regione deve strapparli alla strada, deve fare prima della camorra".
Il Questore: le ronde non convincono, serve la polizia, non loro
Meglio andarci piano con l’idea delle ronde campane. Non fosse altro perché l’iniziativa, a sentire una serie di addetti ai lavori, appare più chiara nella sua natura sociale, di recupero degli ex detenuti, che non in quella funzionale di aiuto ai turisti e alla sicurezza cittadina. "Noi non abbiamo ricevuto nessuna richiesta su questo", dice subito il questore Santi Giuffrè. Dunque le forze dell’ordine non sono coinvolte.
Ed è la premessa a un giudizio che si divide in due: "È cosa giusta offrire una sponda a chi deve essere traghettato fuori da esperienze come il carcere. Non so invece quanto possa essere utile su strada gente non raccordata, senza divisa. Forse lo scopo principale è dare un lavoro agli ex detenuti e magari anche un appoggio alle guide turistiche, che possono trarne beneficio. E se questo può essere fatto con poco costo è già una cosa positiva".
Sembra voler dire un "non scherziamo" Pasquale Gentile, presidente degli albergatori napoletani: "Non conosco nel dettaglio il progetto, e quindi ho difficoltà a esprimere un giudizio. Posso solo dire che l’assistenza ai turisti è più compito delle forze dell’ordine. Insomma andrebbe affidato al presidio territoriale di queste ultime.
Diciamo che sotto l’aspetto sociale la cosa può avere anche un fine positivo, sono un po’ più scettico sulla sua utilità sul campo". Scetticismo che trapela anche dalle labbra di Maurizio Marinella, uno dei napoletani più noti all’estero grazie alle sue cravatte: "Non riesco a dare un giudizio. Posso solo dire che qui dalle nostre parti, a piazza Vittoria, non si è visto nessuno, e la zona continua a essere in queste condizioni, con turisti abbandonati a se stessi e qualche sparuta pattuglia di servizio solo la sera".
È un altro tipo di scetticismo quello che espone invece Giovanni Laino, professore a Architettura, impegnato sul territorio con l’Associazione Quartieri Spagnoli, uno dei luoghi più a rischio della città. "In linea generale - dice - questi progetti di traghettamento di disoccupati o detenuti verso una stabilizzazione del reddito sono rischiosi, anche perché quella stabilizzazione poi non si può fare, il che significa ingenerare un circuito perverso, dannoso anche sul piano della spesa pubblica.
Poi bisognerebbe sapere come avvengono le selezioni. Troppo spesso queste cose si risolvono in potere di ricatto sotto elezioni e in attività fittizie. Non avrei preconcetti sulla funzione, il tipo di utilizzo proposto può essere utile, e queste azioni di sviluppo locale che legano reddito a utilità sociale ci sono in tutta Europa. Ma noi tendiamo a farle male e a produrre situazioni in cui poi nessuno fa nulla, specie se l’intervento si rivolge a molte persone".
Assume i panni di un San Tommaso anche l’assessore cittadino al turismo Valeria Valente, anch’essa all’oscuro del progetto: "Il tipo di funzione può essere utile. Poi però tutto dipende dal tipo di formazione fatta. Se si è prodotta una qualificazione, una competenza, nulla in contrario. Ma bisogna vedere con quali modalità si è agito, come sono stati selezionati. C’è stata selezione dopo la formazione? Parliamo pur sempre di un servizio di accoglienza, che richiede gentilezza, un minino di conoscenza delle lingue, una capacità di relazionarsi al prossimo che può variare da singolo a singolo".
Tratto dalla Repubblica

Lun, 15/06/2009 – 11:19

Torino - Intimiditi?

Già da qualche settimana stiamo andando in giro a raccontare che il signor Questore di Torino ha chiesto al Tribunale di applicare nei confronti di due redattori di //Macerie e storie di Torino// la misura della “sorveglianza speciale”. Il braccio armato locale del ministero degli Interni vorrebbe, insomma, che per quattro anni i due non possano uscire dalla città, che rimangano tappati a casa la sera, che non partecipino a pubblici assembramenti e che diano conto, complessivamente, di una condotta trasparente e irreprensibile. Il tutto perché li si accusa di essere sfrenatamente sovversivi e soprattutto “privi di ogni scrupolo morale”. Il tribunale dovrà dire la sua in ottobre, e quindi avremo tutto il tempo per riparlarne: di questa misura, della sfrenatezza e pure degli scrupoli morali. Per ora vi basti sapere che i due non sono affatto intimiditi.

Lun, 15/06/2009 – 11:14
Mer, 04/06/2008 – 14:16
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