Torino: tensione all'università fra centri sociali e forze dell'ordine

fonte adnkronos

Torino, 14 mag. - (Adnkronos) - A pochi giorni dalle elezioni universitarie per il rinnovo del Senato Accademico si sono registrati momenti di tensione, questa mattina fra esponenti dei centri sociali e forze dell'ordine a Palazzo Nuovo, sede delle facolta' umanistiche torinesi. I giovani contestatori avevano organizzato una manifestazione, con tanto di striscione, contro l'allestimento di un banchetto informativo del Fuan e non si sono accontentati di protestare da lontano. A un certo punto hanno infatti tentato di sfondare il cordone di polizia che ha caricato allontanando i contestatori. La situazione e' poi tornata tranquilla.


Tensione all'università

Momenti di tensione, questa mattina, a Palazzo Nuovo, sede torinese delle facoltà umanistiche

TORINO
A pochi giorni dalle elezioni universitarie per il rinnovo del Senato Accademico si sono registrati momenti di tensione, questa mattina fra esponenti dei centri sociali e forze dell’ordine a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche torinesi.

I giovani contestatori avevano organizzato una manifestazione, con tanto di striscione, contro l’allestimento di un banchetto informativo del Fuan e non si sono accontentati di protestare da lontano. A un certo punto hanno infatti tentato di sfondare il cordone di polizia che ha caricato allontanando i contestatori. La situazione è poi tornata tranquilla.

Secondo il coordinatore piemontese della Federazione giovanile dei Comunisti italiani, Flavio Arzarello, la polizia «ha caricato gli studenti antifascisti».
La protesta, afferma ancora Arzarello, era stata organizzata dai «giovani antifascisti torinesi» contro il Fuan, l’organizzazione universitaria di Azione Giovani, «che è apertamente neofascista e avrebbe voluto concludere la campagna elettorale universitaria a Palazzo Nuovo».

Per Azione Universitaria, invece, «no global, disobbedienti, autonomi e anarchici» minacciano «il regolare svolgimento di queste ultime ore di campagna elettorale» e per questo è necessario «l’ intervento del ministro Mussi per riportare la situazione alla normalità».
Le elezioni per il rinnovo delle rappresentanze studentesche dell’Università si svolgeranno mercoledì e giovedì prossimi.

Lun, 14/05/2007 – 11:23

Anni Settanta in replica autonomi e fasci contro

Nell'atrio rovesciate le bacheche, lancio di fumogeni, uova e manganellate

LODOVICO POLETTO
TORINO
Quando cala la tensione nell’atrio di Palazzo Nuovo resta la nebbia dei fumogeni, qualche bacheca rovesciata e un paio di uova spiaccicate sul pavimento. E il gruppo di studenti e autonomi riprende in mano lo striscione: «Fuori i fascisti dall’Università». A quell’ora i loro «colleghi» del Fuan sono già lontano. Sono già sul balcone del Rettorato, in via Verdi, con il loro striscione e di loro cori: «Fuori i violenti». E la polizia in assetto antisommossa, controlla gli uni e gli altri. Erano anni che nell’ampio ingresso del palazzo delle facoltà umanistiche non volavano manganellate. E’ accaduto ieri, giornata di antivigilia per le elezioni delle rappresentanze studentesche.

Quelli del Fuan sono arrivati presto e i cancelli erano ancora sbarrati; hanno scavalcato la recinzione e aspettato che i guardiani, alle 8, spalancassero le porte. Fuori c’era già la polizia: si temevano momenti di tensione. Mezz’ora e sono arrivati i primi studenti vicini al collettivo universitario autonomo. Alle nove c’era già tensione tra glischieramenti, divisi dai poliziotti.

Un’ora dopo la Digos cerca una mediazione per evitare il peggio e intanto arrivano i rinforzi e le volanti del 113. Ma poi volano un paio di uova, si accendono i fumogeni, ci sono spintoni, qualcuno racconta di calci sferrati ai poliziotti da dietro lo striscione. E le forze dell’ordine reagiscono. La carica è rapida: fuggi-fuggi generale, corse nei corridoi, grida, spintoni e manganellate. Qualcuno esagera nei commenti: «È come negli Anni 70». Poi tutto si placa.

Si placa per modo di dire perché il gruppo del Fuan quando incontra il Rettore Ezio Pelizzetti parla di «continue violenze all'Università», punta il dito contro il Cua e contro gli autonomi: «fanno il bello e il cattivo tempo a Palazzo Nuovo». Davide Grasso del gruppo degli «antifascisti» quando incontra il prorettore Sergio Roda è altrettanto diretto. Ma se la prende essenzialmente con la Polizia: «Ci hanno inseguiti e manganellati senza ragione. E per di più dentro all’Università». Pelizzetti più tardi spiega: «Nel nostro ateneo insegnamo tolleranza, convivenza e rispetto tra coloro che esprimono civilmente le opinioni. A Palazzo Nuovo non c’è un problema di ordine pubblico; chi dice il contrario strumentalizza». Ma la polemica ormai è innescata. Nel pomeriggio si trasferisce in Consiglio comunale; Alleanza nazionale abbandona l’aula in segno di protesta perché non si discutete dei fatti del mattino.

E mentre Giovani Comunisti e Rifondazione criticano l’intervento delle forze dell’ordine («Un’azione che non ha precedenti nella storia recente della nostra città e impone un’assunzione di responsabilità da parte del Rettore i cui silenzi in queste ore destano non pochi imbarazzi»), i portavoce dell’Udu, (unione degli universitari, che raccoglie liste di sinistra e che si presentano alle elezioni) spiegano che loro non c’erano agli scontri. «Stavamo facendo campagna elettorale nelle aule». E allora chi c’era a fronteggiare quelli del Fuan? «Autonomi e studenti del Cua» dicono. La polizia, comunque, li già aveva identificati. Tra loro c’era anche un tifoso dei Fighters, già diffidato allo stadio.

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