Torino - Una notte di ordinaria repressione | Aggiornato 16 gennaio

Ore 19.00- tre amici, compagni e fratelli, Maja, Brizio e Ale, si frappongono, accompagnati da vari abitanti del quartiere, tra uno sbirro con la pistola in mano e un ragazzo, all'altezza di via Tarino angolo via santa Giulia. Il poliziotto è agitato e corre dietro al malcapitato impugnando l'arma, pronto a sparare.
E' l'ora dell'aperitivo e la gente è nei bar a bere e mangiare, altri sono fuori, possibili bersagli per un pulotto con la smania di sparare.
Subito accorrono più volanti, bloccano la zona e arrestano alcuni dei presenti. L'accusa ancora non ci è dato saperla, ma il poliziotto si fa ricoverare raccontando di quante lesioni abbia subito.

Ore 20.00, una cinquantina di solidali bloccano corso Regina all'altezza di via Tarino, chiedendo la liberazione dei tre e informando la gente che si ferma riguardo quanto accaduto.

Ore 20.30, l'Asilo Squat chiude e invita la gente accorsa per la cena benefit detenuti a raggiungere i solidali.

Ore 21.00, il presidio si ingrossa, corso Regina viene bloccato dalla polizia che non fa più passare le macchine in direzione piazza della Repubblica. Voci del rilascio di Ale e Brizio. Maja viene trasferita da Via Verdi (stazione polizia centro) in Via Grattoni (questura).

Ore 22.00, i solidali si muovono verso corso San Maurizio, lasciando la via bloccata questa volta dalla polizia. Inizia una carica per disperdere i manifestanti inseguendoli fino a Via Po.

Durante la carica vengono fermati Mattia e Daniela, forse anche una terza persona (ancora non abbiamo informazioni in merito).

Ore 23.00 Rompere il silenzio è necessario!

Ore 24.00, una cinquantina di solidali si raduna sotto la questura presso via Grattoni per portare solidarietà e complicità ai compagni trattenuti.

Ore 2.30 Viene comunicato ai solidali accorsi in via Grattoni che Ale e Brizio sono stati rilasciati, Maja rimarrà dentro in attesa di giudizio, con l'accusa di lesioni aggravate nei confronti di un Poliziotto (l'accusa inventata sul momento è di un calcio e un pugno), mentre Daniela e Mattia vengono denunciati per resistenza e trattenuti, non risultano altri fermati.

SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI


Da Torino Cronaca, uno dei principali colpevoli per il clima di repressione e xenofobia a Torino.
Torino Cronaca, diretta da Beppe "Goebbels" Fossati, da cui imparare l'arte del controllo sociale mediante modifica dell'informazione

"Agenti aggrediti dagli squatter. Guerriglia in corso Regina"
Via Tarino. Due poliziotti feriti. Lancio di sassi e cassonetti bruciati attorno al centro "il porfido"

(sotto al titolo, una foto di via Tarino: la strada deserta, di notte, con due cassonetti rovesciati in un angolo. Le insegne e i lampioni accesi, presi in controluce, sembrano fiamme in lontantanza)

Un normale controllo di polizia si è trasformato in una guerriglia urbana con due agenti feriti, cinque fermati e un quartiere messo sotto assedio da una sessantina di giovani dei centri sociali. Tutto è iniziato alle 18.15, quando una volante del 113 nota sul margine di via Tarino, sede del centro di documentazione di matrice anarchica "il porfido" tre giovani. L'auto si ferma e parte la trafila per un normale controllo di routine. La scintilla che scatenerà la battaglia.
I tre, due ragazzi e una ragazza si rifiutano di consegnare i documenti. Anzi, prendono a male parole gli agenti, urlano e li spintonano. E ad un tratto, dall'interno del Porfido, escono una decina di ragazzi. Circondano la macchina della polizia, prendono le difese dei tre compagni e poi passano alle vie di fatto. Gli agenti
vengono aggrediti, sono feriti e costretti a chiamare rinforzi. I colleghi delle volanti arrivano in via Tarino e riportano l'ordine. La ragazza viene arrestata per violenza a pubblico ufficiale, i due amici vengono indagati a piede libero per la stessa accusa. Ma ben presto, dietro corso Regina scoppia la guerriglia.
Dopo pochi minuti, in corso Regina fanno la loro comparsa una sessantina di giovani dei centri sociali che sfilano dietro allo striscione "Fuori gli sbirri dai quartieri". Il loro progetto è semplice: barattare la libertà dei tre compagni appena arrestati con la possibilità di riaprire al traffico il viale parzialmente bloccato con una barricata. La polizia a qual punto si prepara allo scontro, e quando dal corteo inizia a partire un'intensa sassaiola, si ordina la carica. Pochio secondi e gli anarchici si disperdono nel dedalo di vie che corrono dietro a corso Regina. Guerriglia urbana in piena regola, con cassonetti date alle fiamme e rovesciati in mezzo alla
carreggiata. Alla fine, la polizia fermerà altri due ragazzi che saranno poi accompagnati negli uffici della Digos.
Un episodio che sicuramente alzerà la tensione in città in vista del grande corteo organizzato per sabato dagli anarchici. Alla manifestazione dovrebbero partecipare squatter provenienti da tutta Italia e si daranno appuntamento in piazza Castello. Poi passando per corso Regina [...], raggiungeranno piazza Crispi, dove il corteo dovrebbe concludersi. Dovrebbe. Perché in passato è già capitato che il finale riservasse qualche sorpresa.

Tamaglione-Quesitonio

Mer, 16/01/2008 – 00:27
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