Stati Uniti – A Chicago la marcia del movimento #FightFor15 contro McDonald’s

Cambiano i presidenti, cambiano i governi, ma rimanendo in piedi il regime capitalista resta lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Mentre i grandi papaveri della multinazionale del panino spendono e spandono, i lavoratori fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e si chiedono: “If McDonald’s can pay their CEO $15 million a year, why won’t they pay us $15 an hour?”

Per questo motivo e altri ancora, come le molestie sessuali sul luogo di lavoro denunciate da molte lavoratrici o il numero di feriti gravi (alcuni ustionati), la lotta continua.

Per il 23 maggio prossimo, a Chicago, decine di associazioni e sindacati hanno promosso un’azione collettiva contro McDonald’s; prima della riunione degli azionisti, migliaia di sfruttati attraverseranno la città al grido di “We Will Win!”, rivendicando 15 dollari all’ora e libertà di organizzazione sindacale.

In quella giornata lavoratori e solidali marceranno insieme perché i problemi dei fast food workers non riguardano soltanto la loro categoria, ma il 99%: imporre a McDonald’s di alzare gli stipendi accettando le rivendicazioni operaie significa assestare un colpo al sistema dell’1% e spingere altri sfruttati ad alzare la testa.

In questi ultimi anni, sull’onda dalla campagna #FightFor15, sono scesi in piazza i lavoratori degli aeroporti, delle università, degli ospedali e molti altri ancora, e sono state coinvolte oltre 300 città statunitensi e 60 paesi in tutto il mondo.

Workers of all lands unite!

More info: http://fightfor15.org/why-we-strike/

da http://www.chicago86.org/index.php

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